(r.p.l.) Non più luoghi chiusi, bui, a volte scarsamente visitati. Semmai luoghi pop, ricchi d’iniziative, apprezzati e alla moda. C’è una bellissima metamorfosi, per quanto riguarda i musei in Italia e l’atteggiamento culturale e sociale rispetto a essi. Una metamorfosi positiva e che merita di essere studiata, come ha fatto la storica dell’arte Raffaella Fontanarossa, che insegna all’Università di Ginevra, è autrice di diverse pubblicazioni ed è assessora ai Beni Culturali all’interno della Società Economica di Chiavari.
Proprio nella sede dell’Economica in via Ravaschieri, venerdì 10 febbraio alle ore 17 (in Sala Ghio Schiffini), Raffaella Fontanarossa presenterà il suo ultimo libro. S’intitola ‘Collezionisti e musei. Una storia culturale’ed è edito da Einaudi nella collana ‘Piccola Biblioteca Einaudi Mappe’. L’appuntamento è a ingresso libero e sarà introdotto dal direttore della Biblioteca della Società Economica e vice presidente, Enrico Rovegno. A dialogare con Raffaella Fontanarossa saranno invece Carlo A. Bonadies della casa editrice Einaudi ed Eliana Carrara dell’Università di Genova.
“In questi primi anni Venti del nuovo millennio – afferma l’autrice – i musei hanno ricevuto un’attenzione fin qui mai registrata in tutta la loro storia. Lungi dal rivelarsi ‘cimiteri dell’arte’ destinati all’oblio, come s’era profetato a più riprese tra Otto e Novecento, immaginando o perfino teorizzando la fine di questa particolare istituzione di stampo illuminista, essi dominano, anche con la loro crescita esponenziale dall’altro capo del mondo, l’attuale panorama culturale”.
Al pari delle biblioteche, dei teatri, dei giardini botanici e dei parchi archeologici, i musei si configurano tra i più stimolanti luoghi per esercitare il pensiero, per prendere coscienza. I musei sono insomma tra i maggiori servizi di formazione del sapere e di produzione della cultura, benché la concezione di museo non sia più la stessa e non rappresenta più i medesimi canoni di quello lasciatoci in eredità, in Europa, dell’età moderna.
Il volume nasce dall’esigenza di dotare i corsi universitari di storia del collezionismo d’arte e museologia di un manuale aggiornato e completo, indirizzato quindi agli studenti dei corsi che preparano i futuri curatori, conservatori, restauratori e direttori di musei. Si tratta di un approccio alla disciplina innovativo, offrendo l’occasione per approfondimenti su tipologie architettoniche, evoluzione degli standard museali e del dibattito metodologico della disciplina. Un filo rosso che attraversa il libro è quello della storia delle mostre che dà conto delle ragioni di uno dei fenomeni che contraddistinguono l’attualità dei musei.
Inoltre, i focus tematici su specifiche tipologie museali come, per esempio, su quelli che un tempo venivano chiamati musei etnografici e che oggi, in un prospettiva postcoloniale e globale si riconoscono nella denominazione di musei delle culture, o quelli sui ‘musei di narrazione’ (storici, ‘della mente’, delle migrazioni), permettono di introdurre alcuni nuovi elementi oggi divenuti centrali nel dibattito internazionale. Un’ulteriore novità è l’estensione dello sguardo, anche in una prospettiva critica, verso quanto sta accadendo specialmente in Medio ed Estremo Oriente e in Africa. Infine, benché il volume non entri nel merito della museologia archeologica, naturalistica, scientifica e medica, l’approccio pluridisciplinare adottato consente di accennarne quantomeno alle problematiche generali.