di ROSA CAPPATO
A Recco il testa a testa è servito. In corsa per lo scranno ci sono, ad oggi, il sindaco uscente Carlo Gandolfo e l’ex primo cittadino Dario Capurro. Un ‘sindaco di tutti’, è questo che manca per Capurro alla sua città e allora si candida. Nessuna sorpresa a Recco per la discesa in campo ufficiale di Dario Capurro, verso le imminenti amministrative dell’8 e 9 giugno, dopo il terremoto in giunta. L’annuncio è del 9 marzo: l’esperto amministratore ha spiegato di volersi mettere subito all’opera per il benessere della sua comunità e dei suoi concittadini, accogliendo l’invito del nuovo gruppo consigliare ‘Impegno per Recco’.
Carlo Gandolfo aveva appena revocato gli incarichi agli assessori Francesca Aprile, Caterina Peragallo ed Enrico Zanini e il consigliere ‘Nanni’ Capurro che a metà febbraio hanno costituito il nuovo gruppo “Impegno per Recco” all’interno della maggioranza. La situazione andava chiarita in fretta e il sindaco si aspettava le dimissioni di questi membri della sua giunta, ipotesi disattesa e da qui: l’estromissione e il rimpasto, ufficializzato martedì pomeriggio in consiglio comunale.
Il vicesindaco Edvige Fanin ha ora anche delega ad Ambiente e Verde; Davide Lombardo Manerba oltre a Pubblica Istruzione, Politiche giovanili ha i Servizi Sociali; Sara Rastelli è delegata a Lavori Pubblici, Impiantistica Sportiva e Frazioni; Giuseppe Rotunno diventa assessore a Urbanistica, Edilizia Privata, Attività Produttive, Suap, Manutenzioni e Demanio Marittimo; Maria Chiara Zanzi a: Protezione Civile – Pari Opportunità – Tradizioni Locali – Gemellaggi- Cultura. Ufficializzate allora anche le altre posizioni: il consigliere comunale leghista Franco Senarega (ex consigliere regionale; consigliere in Città Metropolitana) è il capogruppo di ‘Impegno per Recco’ e Peragallo ne è la vice. “Impegno per Recco” sosterrà la lista di Dario Capurro.
Il processo di ‘scissione’ nel centrodestra recchelino era già ben noto e si è rimanifestato ad ottobre. ‘Piazza Levante’ aveva preannunciato l’assetto in divenire, propedeutico alla campagna elettorale di Gandolfo, proprio dopo una cena tra il sindaco, Fanin, Manerba, il consigliere passato in maggioranza, Rotunno, oltre il presidente del consiglio comunale Paolo Badalini e Leonardo Baldineti (Lega). Mancavano a quel tavolo i tre assessori di ‘Cambiamo’ legati a Toti (Peragallo, Aprile e Zanini) e i consiglieri ‘Nanni’ Capurro e Senarega.
Ma i primi dissapori si sono palesati due anni fa, con la resa delle deleghe di Senarega, che aveva espresso il proprio malessere in maggioranza. Lunedì il leghista si è ufficialmente unito a ‘Impegno per Recco’: “È la Città in cui sono nato e in cui vivo – ha spiegato Senarega – In tanti anni di attività politica, ho sempre traguardato il bene comune. Pertanto, in coerenza al mio sentire e a un percorso maturato progressivamente nel tempo, ho deciso di aderire al gruppo ‘Impegno per Recco’. Il distinguo rispetto all’attuale amministrazione è maturo, resosi evidente già ad inizio 2022, quando ho rimesso le deleghe a Viabilità e Sicurezza. Lo spirito che ha animato questa scelta rispecchia la coerenza dell’ascolto attivo del territorio e il perseguimento costante di priorità condivise, anche quando le idee sono diverse”.
La settimana scorsa si è schierato col nuovo gruppo Marco Bertagnon, coordinatore di Forza Italia per il Golfo Paradiso, garantendo supporto. L’ex sindaco di Recco, Capurro, è conosciuto e stimato. Ha da poco compiuto 66 anni. Appassionato di politica già dall’adolescenza, è entrato in consiglio comunale a Recco a 27 anni, dove è stato rieletto per 34 anni consecutivi. Dal 1999 al 2009 è stato vicesindaco di Recco e sindaco dal 2008 al 2019. Ricorda subito i numeri, scendendo in campo, i numeri che sono stati fondamentali per l’elezione di Gandolfo: “Quanto accaduto nella giunta del 5 marzo scorso – chiosa – è la rappresentazione plastica della fine del rapporto fiduciario tra una parte della maggioranza e il sindaco Gandolfo. Alla doverosa richiesta di chiarimenti su una pratica di rilevante importanza amministrativa ha fatto seguito la sua ennesima reazione di chiusura. Con la conseguente revoca degli incarichi di Aprile, Capurro, Peragallo e Zanini, il cui consenso elettorale è stato determinante per la sua elezione, il sindaco Gandolfo si è assunto per la seconda volta in 5 anni la responsabilità di dividere il centro destra, che oltre 30 anni orsono ho contribuito a costruire, che ha governato Recco per 4 mandati, dal 1999 al 2019 in cui sono stato prima vicesindaco e poi sindaco, traguardando pur nelle ristrettezze finanziarie di quegli anni, importantissimi obiettivi amministrativi che hanno determinato la tenuta e il miglioramento del benessere collettivo della città. Proprio il benessere dei cittadini di Recco deve tornare ad essere l’unico obiettivo dell’azione amministrativa. Occorre in tal senso ristabilire l’ordine delle priorità dove la scala dei valori deve essere determinata non già da cosa piace ma da ciò che è necessario. Da tempo la città chiede che venga ristabilito con l’amministrazione comunale un rapporto di trasparenza, di sereno confronto e di condivisione; necessità personalmente riscontrata quotidianamente in tante occasioni e per il cui raggiungimento, sciogliendo ogni ulteriore riserva, ho dato la mia disponibilità a candidarmi a sindaco per costruire un nuovo progetto di governo che stabilisca le priorità con obiettivi concreti, necessari, realizzabili”.
Forte della vasta esperienza amministrativa, punta a progetti e obiettivi condivisibili per la comunità, realizzabili e sostenibili, come le pedonalizzazioni. “La popolazione è anche orientata positivamente in tal senso – spiega – e sono molti i favorevoli, ma Recco è una città commerciale, anche con ambizione turistica e quindi prima di pensare a rendere pedonali alcune zone, occorre necessariamente pensare prima ai parcheggi. E su questo va aperto un ragionamento e una riflessione: prima si pensa a queste strutture e poi si passa alle aree pedonali. Non ci sono alternative”.
Poco meno di un anno fa Capurro ha anche fondato l’associazione culturale “Il Timone”, avvertendo l’esigenza di una comunicazione affidata ad esperti su temi d’attualità: “Il Timone si è strutturata, con competenze di alta qualità e ha fatto molto, tuttavia l’associazione ha carattere culturale-documentale: è separata dalla vita politica distante e distinta, composta da persone di orientamento politico differente tra loro, sebbene coinvolti in temi locali”. Nelle prossime settimane saranno presentate le linee programmatiche su cui avviare un confronto aperto con i cittadini: “Le donne e gli uomini – chiude il candidato – che contribuiranno alla loro realizzazione; primo obiettivo: avere un sindaco di tutti”.