di DANILO SANGUINETI
Buscar el Poniente por el Levante. L’Albissola 2010 capovolge il proponimento di Cristoforo Colombo dirigendo a Est, della Liguria, per poter iniziare una storica navigazione tra i professionisti: la inattesa, a dir poco, promozione in serie C grazie alla vittoria nel girone E della serie D 2017-18 ha portato un entusiasmo senza pari nella cittadina savonese e comportato un mare di problemi.
Tra questi il più impellente era quello dello stadio: non a norma il tempio di casa, il Faraggiana, ad Albissola Marina, inadatto per il momento anche il campo ausiliario ‘Luceto’, nella omonima località ad Albisola Superiore. L’amministrazione del territorio Albisole, che raggruppa i due comuni, si è subito messa alla ricerca di una soluzione definitiva, logico che non potesse trovarla rispettando i tempi molto più stretti della burocrazia calcistica. L’esordiente nel mondo dei professionisti doveva trovarsi una casa alternativa in tempo per l’inizio del campionato originariamente fissato per la fine di agosto. E l’ha trovata a quasi 100 km da casa, a Chiavari.
Perché? L’addetto stampa dei biancoblu Luca Ghiglione ha una risposta diretta e una meno immediata: “Perchè la città di Chiavari e la società che gestisce il Comunale di via Gastaldi, la Virtus Entella, sono stati estremamente gentili. Il club del presidente Gozzi ci ha aperto le porte, ci è venuto incontro andando ben oltre il semplice dovere di ospitalità. Non potevamo trovare miglior ‘parcheggio’ per la squadra, la dirigenza e anche i nostri tifosi in attesa di poter tornare ad Albissola”.
Pausa, un sorriso. “In queste settimane ho sentito decine di volte le obiezioni “Ma non sarete troppo lontani?” e “Non avevate alternative più vicine”. Io ho sempre risposto che prima di guardare alla geografia bisogna preoccuparsi della storia, sportiva e non solo. Albisola è divisa da fiere e pluridecennali rivalità con le altre squadre calcistiche della provincia. Andare nel capoluogo, nella casa dei cugini poco amati (e dai quali siamo ancor meno riamati) equivaleva a una condanna a giocare in campo avverso per diverse settimane. Per farmi capire anche qui nel Levante: penso che se Sestri o Lavagnese riuscissero anche loro a fare il salto di categoria non sceglierebbero mai il campo di Chiavari, preferirebbero Spezia e non ficcare la testa nelle fauci dei loro maggiori rivali, sul piano del tifo almeno”.
Ghiglione ha una quasi trentennale conoscenza del calcio ligure, non c’è campo o situazione in regione che abbia segreti per lui. La famiglia che guida i destini albisolesi, i Colla, soprattutto la presidentessa Claudio Fantino-Colla e l’a.d. Giampiero Colla, lo hanno chiamato all’indomani della promozione perché vogliono uno staff dirigenziale all’altezza della nuova realtà. La società, che ha come testimonial mediatico l’ex giornalista Rai Carlo Nesti, ha in una sola estate potenziato tutti i settori, da quello tecnico a quello ammistrativo-mediatico. “I piani che la proprietà sta stilando non sono né di breve respiro né di corta ambizione. E’ ben conscia che il salto dalla serie D al professionismo è di quelli che possono dare vertigini e fare molto male se non si ha una qualche rete di protezione. In molti ci danno per spacciati ancor prima che inizi il torneo. Io, e qui è il giornalista e non l’uomo di parte che parla, non sarei così pessimista. Aver confermato l’uomo promozione, ossia mister Fabio Fossati, non ha comportato lasciare la rosa come era: anzi abbiamo rifatto tutto o quasi. Molti giovani, alcuni elementi di esperienza che possono aiutarci a farci strada in una categoria quasi sconosciuta”.
I primi responsi sono stati sorprendentemente buoni: bene nelle amichevoli con formazioni alla sua portata, dignitosa con le grandi (Entella, Genoa), eccellente in Coppa Italia: ha superato il girone a spese del Cuneo e soprattutto della Juve B. “Nonostante assenze pesanti e il fatto che stiamo ancora ‘imparando’ il terreno di gioco, contro la formazione under 23 bianconera, ricca di talenti che presto spiccheranno il volo, abbiamo pareggiato 2-2 dando spettacolo. Ci sono i presupposti per fare bene”.
Che nei piani di patron Colla non è la semplice salvezza: “E’ uomo che non fa promesse a vanvera. Tre anni fa prese il club in Promozione. La scorsa stagione disse che dava a mister Fossati una squadra per arrivare decima, ossia salvarsi senza sofferenza. Avete visto com’è finita. Alla presentazione, la settimana scorsa, ha ripetuto che al mister consegna un gruppo da decimo posto, anche qui per una salvezza anticipata. Speriamo che lui e il mister non ci ricaschino e vadano molto oltre le previsioni!”.
Più seriamente Ghiglione prevede: “Dobbiamo superare queste settimane impreviste di inattività. Il caos nel quale è precipitata la categoria per colpe non nostre, il non sapere neppure il girone, non dico il calendario, a fine agosto non aiuta. Il mister e i suoi preparatori avevano tarato il lavoro in preparazione per essere pronti oggi. Da qui al 16 settembre sarà come dover trattenere un cavallo imbizzarrito dentro il box di partenza…”.
L’unico lato positivo del ritardo imprevisto: ci sarà più tempo per allestire il ‘vero’ campo di casa. “Noi dovremmo restare a Chiavari almeno sino al 30 ottobre, poi vedremo che cosa si sarà fatto in casa nostra. La società lavora in piena sintonia con le autorità di Albisole per una soluzione in tempi ragionevolmente rapidi: come ha detto il nostro a.d. ‘Non vogliamo fare i nomadi tutta la vita!’. Le idee ci sono, si tratta di rispettare alcuni tempi tecnici”.
Si pensa a un veloce adeguamento del campo di Luceto, per esempio, che ha il terreno in sintetico, andrebbe solo ampliato e dotato di maggiori posti per gli spettatori. “Se ne parla, come di altre soluzioni. Potremmo anche scegliere una struttura vicino a noi per finire la stagione e poi lanciarci nella costruzione o nel rifacimento di una struttura che duri nel tempo e che sia suscettibile di diversi miglioramenti”.
La tragedia del Ponte Morandi ha complicato gli spostamenti da Albissola a Chiavari. “Un luttuoso imprevisto. Abbiamo intenzione di chiedere all’Entella di darci il campo anche per sostenere un allenamento, con ogni probabilità la rifinitura, in loco. Siamo fiduciosi, il club del presidente Gozzi ci è stato particolarmente vicino in questo nostro apprendistato, i loro dirigenti, la segreteria, l’ufficio stampa è stato prodigo di consigli. Approfitteremo della loro cortesia ancora per qualche tempo”.