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LegnoPro, la storia dei Sanguineti attraverso tre secoli - Piazza Levante

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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

LegnoPro, la storia dei Sanguineti attraverso tre secoli

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Lo scrittore Luigi Santucci ne esaltava le caratteristiche, “il legno è materia nobile e strana, non è più terra e carne non è ancora; è come il latte che non è sangue ma è già più che acqua”. Quel  pizzico di poesia si ritrova anche nella storia di LegnoPro, l’azienda che dal 1899 ha inciso il nome di Sanguineti lungo il proprio percorso. Che comincia ad una manciata di mesi dal ventesimo secolo, quando la signora Carmen Sanguineti, originaria di Genova, apre a Chiavari, in via Turio, un magazzino di legnami: assume come tutto fare il giovane Lorenzo che di cognome fa Sanguineti ma non ha legami di parentela con la donna. Il ragazzo cresce insieme agli affari e nel 1911, ormai esperto misuratore, rileva la ditta. Momenti di prosperità interrotti dai conflitti che impongono due stop e minano le certezze di un futuro senza pensieri: durante la Prima Guerra Mondiale, infatti, Lorenzo viene richiamato alle armi, mentre la Seconda trasforma quel magazzino, requisito dai fascisti, in una cucina da campo. La Liberazione è un nuovo inizio che porta con sé l’energia di Giuseppe, figlio di Lorenzo. Con lui l’azienda si consolida sul mercato locale diventando sempre più un punto di riferimento per la qualità dei suoi prodotti.

Ecco perché nei primi anni Sessanta c’è bisogno di spazi più grandi: Sanguineti si sposta in via San Pier di Canne, dove c’è l’attuale sede. È qui che cresce la terza generazione oggi alla guida, i fratelli Lorenzo e Giacomo, capaci di dare una impostazione al passo con i tempi: “Non c’è stato imposto dai nostri genitori – racconta Lorenzo – ma qui dentro siamo cresciuti, giocando a costruire le baracche in mezzo ai tronchi o ad aiutare quando c’erano delle consegne da fare. La scelta è stata naturale”.
Nel 2002 inizia un percorso di diversificazione con l’apertura di un nuovo showroom in cui il cliente può trovare porte interne, pavimenti in legno, scale e, dopo qualche tempo, finestre. Nel 2008 l’azienda diventa operativa anche nel montaggio di strutture, creando una squadra di montatori che si rafforza nel 2012. La diversificazione, la costante ricerca della massima qualità e il grande impegno di tutti i collaboratori permettono di affrontare i difficili anni della crisi economica senza perdere fatturato, “composto per un terzo dal magazzino, per un terzo dallo showroom e per un terzo dalla realizzazione di tetti”, sottolinea Lorenzo a suo agio tra i numeri, mentre al fratello Giacomo spettano compiti maggiormente produttivi.

Una visione globale che li porta ad aprire il 4 ottobre del 2014 un nuovo spazio in cui professionista e privato possono trovare tutto quanto occorre per realizzare manufatti in legno di qualità: pannelli, listelli e tutti i materiali di complemento; lo chiamano LegnoPro, un marchio che nello spazio di qualche anno affianca il loro cognome identificando l’azienda e le venti persone che vi lavorano.

Specializzati nella progettazione e realizzazione di tetti in legno, collaborano con Lignoalp, storica azienda altoatesina, nella realizzazione di edifici in legno. I vantaggi sono infiniti, perché il legno è uno dei maggiori isolanti termici presenti in natura e la sua bassa conducibilità termica lo rende perfetto per le costruzioni a risparmio energetico. E poi protegge dall’umidità, è un ottimo isolante acustico e garantisce benessere e comfort abitativo senza eguali. Al contrario di quanto si pensi, è un’ottima protezione antincendio: il ferro ad esempio si deforma all’improvviso, il cemento cede e successivamente allo spegnimento deve essere demolito, la plastica cola. Il legno, invece, avverte scricchiolando prima di crollare e quando brucia produce solitamente uno strato di carbone esterno che ne rallenta il fuoco.

Legno ma non solo: dal 2016, grazie a una nuova collaborazione con Mapei, è stato installato il tintometro e LegnoPro è diventato centro colore, aprendosi a un mondo nuovo. Successi e pure qualche momento triste. Negli ultimi due anni, Lorenzo e Giacomo hanno salutato prima la mamma Maria Luigia Rocca e poi il papà, Giuseppe, mancato il 16 gennaio 2018, a 70 anni dal suo ingresso in azienda e grande protagonista degli ultimi decenni di storia aziendale. Anche per portare avanti i loro insegnamenti, “essere onesti e ricercare sempre la qualità”, si va avanti. Il traguardo dei 120 anni è il presente, “stiamo pensando a una festa”, ma intanto una quarta generazione si affaccia sulle orme di una tradizione di famiglia: “Io e mio fratello abbiamo sei figli, le possibilità ci sono, ma come hanno fatto i nostri genitori li lasceremo liberi di scegliere la loro strada senza condizionamenti”.

DANIELE RONCAGLIOLO

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