LB9 sta alla canoa polo come CR7 sta al calcio. La proporzione sportiva può sembrare azzardata ma contiene solide uguaglianze. A volerla trovare una differenza c’è: Luca Bellini al contrario di Cristiano Ronaldo sa che sensazioni regala sollevare una Coppa del Mondo. Il chiavarese da poco tempo è diventato pure imprenditore: iniziali e numero di gioco sono marchiati sulla linea di abbigliamento tecnica pensata per gli sport acquatici outdoor.
L’innovazione
Talento, allenamenti e sacrifici spesso non bastano. Il miglioramento della prestazione sportiva passa anche da ciò che si indossa. L’innovazione di LB9 al servizio dell’atleta si traduce in bande di compressione sugli avambracci per migliorare la circolazione sanguigna riducendo l’accumulo di tossine e acido lattico, tecnologia Cross Taping sulla schiena per sostenere le principali fasce muscolari e accompagnare il movimento, mesh traspirante nelle aree di sudorazione per regolare la temperatura corporea, tessuto in grado di proteggere dai raggi solari.
“LB9 è figlia dell’esperienza sul materiale tecnico sportivo accumulata negli anni e della richiesta costante di magliette o attrezzatura dei tanti ragazzi che praticano la canoa polo e mi seguono – racconta Bellini – Ho unito questi due aspetti consapevole che se in altri sport l’innovazione è elevata, in quelli acquatici, surf a parte, c’è un buco di mercato che noi pensiamo di coprire”.
La forza del gruppo
Bellini è uno dei tre soci fondatori: con lui ci sono Vittoria Gozzi, ceo di Wylab, e il designer Joseph London Amoruso: “Siamo incubati in Wylab che ci fornice un sostegno fondamentale, dal business plan alla ricerca di capitale – afferma Bellini – Amoruso è il responsabile dei prodotti, il valore aggiunto della nostra azienda per capacità e conoscenze, una piacevole sorpresa. Senza di loro oggi LB9 non ci sarebbe. Realizziamo i capi tra Asia e Italia, vendiamo online in ogni parte del mondo e tutte le categorie della Nazionale italiana di canoa polo vestono LB9”.
Il brand nato a Chiavari viaggia su un doppio binario. Da una parte c’è la linea tecnica composta da rash guard, top e pantaloni, “alla quale cerchiamo di aggiungere un valore estetico quasi sempre assente nel materiale tecnico”, dall’altra la linea per il tempo libero concepita con la filosofia opposta: “Vogliamo portare la tecnicità dei capi nella vita di tutti i giorni. Un esempio? A breve lanceremo una giacca 100% in neoprene, completamente impermeabile e antivento, ispirata al design di una muta da scuba”.
Il campione
Trentacinque anni, attaccante e allenatore della Pro Scogli Chiavari campione d’Italia in carica, da poco alla guida anche della Nazionale under 18 e under 23, Bellini ha gonfiato la rete oltre duemila volte. Numeri da fuoriclasse ancora in aggiornamento. E pensare che tutto è iniziato quasi per caso: “Andavo in canoa d’estate con gli amici. Era solo un passatempo, un modo per stare insieme e spostarsi da una spiaggia all’altra. Durante l’inverno giocavo a calcio, poi all’età di 13 anni una forma acuta di pubalgia mi ha portato a scegliere la canoa polo”. Lo svago si tramuta ben presto in lavoro, perché la classe non è tutto: per restare ai vertici da tanti anni servono impegni e rinunce. “Ci si allena ogni giorno, almeno due ore e mezza tra pesi e sessione in acqua. Nel periodo più intenso della stagione, tra maggio e settembre, si arriva a fare anche due sedute al giorno”. Una caparbietà trasferita nella nuova avventura imprenditoriale che presenta soddisfazioni e pure qualche onda alta da cavalcare a colpi di pagaia ed entusiasmo, “l’ingrediente che aiuta a superare ogni difficoltà”. Gli amanti della canoa polo possono stare tranquilli: la vena realizzativa di Bellini continuerà anche fuori dall’acqua.
DANIELE RONCAGLIOLO