di DANILO SANGUINETI
Una vasca di novità, seppure forzate. Lavagna 90 ha completamente rivisto i suoi programmi. Il calendario estivo, immutato da anni, è stato spazzato via, il club si sta organizzando per sopperire ai mesi e agli appuntamenti andati persi in questi tempi di quarantena.
I bianconeri del presidente Ezio Firenze fermati, come il resto del mondo sportivo, a fine febbraio, hanno lavorato per settimane solo a secco, ossia lontano dall’acqua. I dirigenti e i tecnici hanno provveduto affinché il patrimonio di giovani talenti che stavano crescendo in maniera più che promettente non andasse perso.
Giuliano Cella, vice presidente, incaricato del settore pallanuoto, ne è pienamente convinto. “Pallanuotisti e nuotatori sono abituati a convivere con le limitazioni. Siamo consapevoli che queste sono e saranno più difficili da digerire, ci affidiamo alle capacità di sopportazione dei ragazzi e dei tecnici. D’altra parte lo sappiamo e lo sanno loro: se avessero voluto la vita comoda, non avrebbero scelto questo sport da… fachiri”.
Ci sta anche un po’ di autoironia ora che il peggio è alle spalle. “Speriamolo perché il lockdown per la società è stato lungo e doloroso, umanamente ed economicamente. A metà febbraio la prima squadra aveva disputato dieci giornate in A2 maschile e stava facendo cose ottime, considerata la sua età media e la forza delle avversarie. Le formazioni giovanili dovevano ancora terminare le eliminatorie regionali, ed erano in corsa per ogni traguardo. I nuotatori avevano nei meeting e campionati invernali ottenuti tempi e piazzamenti lusinghieri. Insomma, si stavano per tirare le reti, invece abbiamo dovuto mollare tutto”.
Lo stop ha prosciugato i portafogli oltre che le vasche. “Società come le nostre vivono grazie a quanto incassano con i corsi nuoto, l’attività amatoriale, gli ingressi in piscina. Stare fermi per quasi tre mesi pesa e peserà”.
Ecco le ragioni del cambio in corso. “Abbiamo pensato di eseguire nella nostra piscina del Parco Lavagna quei lavori di manutenzione ordinaria (svuotamento e pulizia della vasca principale e di quella secondaria) che erano programmati, come è consuetudine, per agosto, unendoci un’operazione straordinaria di sanificazione degli ambienti, delle docce e dell’attrezzatura”.
Così facendo il club si è fatto trovare pronto quando dal Governo è arrivato il via libera per la fase 2, a fine del mese scorso. “Sì, mi ricordo che abbiamo riaperto con un filo di emozione. Voglio citare il messaggio che abbiamo mandato a tutti i nostri abbonati, fedelissimi, amatori, chi frequentava i corsi di acqua gym, spinning ecc ecc. Il Covid ci ha tenuto lontano, ma noi non abbiamo smesso di pensarvi e stiamo lavorando per voi, per accogliervi in sicurezza con ambienti sanificati e nel rispetto delle norme sanitarie”.
Lunedì 25 maggio il Parco Lavagna è tornato a popolarsi. Ripartono i corsi fitness ma solo con prenotazione online o telefonica; riprendono ad allenarsi gli agonisti e si iniziano ad accettare le prenotazioni per corsi nuoto bimbi e lezioni individuali. “Non si poteva attendere un minuto in più – sottolinea con forza Giuliano Cella – È stato seguito alla lettera il protocollo per gli accessi in vasca degli atleti. Separati negli spogliatoi, ingresso da un unico varco a loro riservato, niente lasciato negli armadietti, appena finito l’allenamento uscita da un altro varco separato e controllato, docce a turni per rispettare il distanziamento. Le prime bracciate sono state una liberazione. Ha ricominciato la squadra di nuoto: alcune gare del 2020 non sono state cancellate e quindi il team deve allenarsi per farsi trovare pronto. Stesso discorso per i settori giovanili della pallanuoto – c’è da mantenere la forma in vista della ripresa fissata al momento per i primi di settembre – e il settore syncro”.
Il Lavagna 90 ha deciso di sfruttare gli indiscutibili vantaggi di avere una piscina (e una palestra) circondata dal verde di un parco che è recintato e isolabile. “Abbiamo pensato di organizzare un centro estivo, dal 15 giugno al 12 settembre, per i bambini dai 4 ai 14 anni. Garantiamo attività sportive, corsi nuoto, laboratori creativi e naturalmente giochi avendo una base mare sulla spiaggia antistante il parco, potendo disporre della piscina, della palestra, di una sala interna e naturalmente dei prati circostanti. Il tutto in piena sicurezza perché lo spazio non ci manca”.
Si risale la china anche così: un servizio pubblico e un modo per rimediare con il lavoro estivo ai mancati guadagni estivi. “Quello che abbiamo subito stabilito, il presidente Firenze e noi dirigenti, che i settori giovanili, del nuoto e della pallanuoto, andavano salvaguardati. Lì c’è il nostro vero patrimonio che non va dilapidato”.
E la prima squadra? Giuliano Cella sorride amaro. “Se ci saranno da fare sacrifici, sarà lì che interverremo. Io sono moderatamente ottimista, credo che del gruppo di questa stagione molti rimarranno e potremo continuare la collaborazione con l’attuale staff tecnico. Certezze però non ce ne sono, perché prima bisogna capire che cosa accadrà ai campionati di vertice. In A1 sembra che Florentia e Canottieri abbiano deciso di gettare la spugna. La Federazione, in considerazione degli eventi eccezionali, ha disposto che siano sospesi i regolamenti in vigore, e le società rinunciatarie al campionato di competenza non siano obbligate a ripartire dalla categoria più bassa ma vengano spostate nella categoria inferiore. È chiaro che i nostri piani dipenderanno dalle avversarie che ci troveremo di fronte in A2”.
Il tempo delle decisioni irrevocabili deve ancora arrivare. Di questi tempi nessuno se la sente di guardare oltre l’orizzonte della mera sopravvivenza.