di DANILO SANGUINETI
Il grande raduno di fine anno dell’Amis Admo Lavagna Chiavari è diventato nei decenni una festa della pallavolo dell’intero Levante. Quest’anno l’appuntamento però è diventato speciale perché ha funzionato anche come serata d’onore in favore di Renzo Dalmaso che della società pallavolistica più importante dell’intero Tigullio, è stato uno dei fondatori assieme a Flavio Cremisio e un pugno di dirigenti intelligenti e lungimiranti che compresero come solamente nella coesione e nella sinergia tra le varie forze a destra e a sinistra del fiume Entella si poteva costruire qualcosa di importante e di duraturo.
La serata si è svolta presso la palestra del Parco Tigullio di Lavagna. Presente in forze la Scuola Federale di Pallavolo Amis-Admo: gli atleti con le loro famiglie, lo staff tecnico, i dirigenti si sono ritrovati per lo scambio degli auguri e dei regali. A partire dal tardo pomeriggio i più piccoli si sono sfidati nei tanti campi allestiti per l’occasione; alle 18,30 l’immancabile foto della società con tutti i presenti e consegna dei regali prima del brindisi e del buffet.
Un clima stupendo e tanti sorrisi in un giorno di pura festa. Nel corso della manifestazione c’è stato un “assolo” dedicato a Renzo Dalmaso che la settimana precedente aveva ricevuto dalla Federazione Italiana Pallavolo la qualifica di Allenatore Benemerito, un riconoscimento che in pochissimi sul territorio nazionale hanno negli anni potuto ricevere. Renzo, visibilmente commosso per il prestigioso riconoscimento, ha salutato tutti i presenti ricordando qualche aneddoto dei tanti anni trascorsi in palestra.
Dalmaso è da sempre una figura di spicco della pallavolo nazionale e regionale. Si deve a lui se la pallavolo nel territorio del Levante ligure si sia oggi sviluppata arrivando ad essere uno degli sport più praticati da ragazzi e ragazze del territorio. Sarebbe tanto, ma “Renzo” – come tutti, grandi e piccini, lo chiamano rendendo superfluo il cognome – è stato anche tante altre cose: “Il mio incontro con la pallavolo risale al 1958. Eravamo un pugno di studenti dell’Istituto Tecnico di Chiavari, intendevamo allestire una squadra e partecipare ai campionati della zona”.
Nel 1960 c’era all’inaugurazione della Marchesani, la prima palestra chiavarese pensata e realizzata per gli sport di squadra al coperto. “Nel 1969 a Coverciano presi il patentino di massimo grado come allenatore e mi laureai all’Isef”. Assieme a Carmelo Pittera rivoluziona la gestione dei vivai. Diventa presidente della Commissione Nazionale Organizzazione Giovanile Fipav, docente ai corsi nazionali allenatori per il settore giovanile, più volte responsabile del settore giovanile e scolastico della Fips. Autore di testi e guide tecniche, crea il ‘Centro Pilota Federale di Minivolley del Tigullio’ e ne fa uno dei tre centri nazionali di sperimentazione che negli anni novanta produssero e svilupparono nuove metodologie didattiche. Maestro e Benemerito, ma soprattutto Inossidabile: ancora oggi lo potete trovare nella “sua” Marchesani che insegna volley alle giovanissime generazioni.