di MATTEO MAINETTI
Il termine ‘exit’, uscita, parola che associata al mondo degli affari potrebbe suonare sgradevole, nella galassia dell’innovazione assume tutt’altra connotazione. L’exit è infatti l’obiettivo dichiarato di chi investe in una startup e si realizza nel momento in cui i soci e gli investitori cedono le quote delle società.
Nei primi giorni di aprile questo importante traguardo è stato raggiunto da Noisefeed – startup chiavarese per l’analisi dello storico degli infortuni e l’integrità fisica dei calciatori professionisti – che è stata acquisita dall’hub di innovazione tecnologica Netith.
Un’altra start up in ambito sport-tech che ce l’ha fatta, un’altra realtà nata e cresciuta a Chiavari. Se per Wyscout potevamo fingere che si trattasse di una fortunata serie di coincidenze (e non di un mix di idee, capacità, competenze e imprenditori lungimiranti), l’exit di Noisefeed non è di certo attribuibile al caso.
L’idea del chiavarese Nicolò Cavallo, per sua stessa ammissione, ha trovato nell’ecosistema creato da Wylab il contesto giusto per svilupparsi e prendere il volo: “Wyscout e Wylab hanno suscitato nei giovani del territorio che avevano voglia di mettersi in gioco l’entusiasmo e la consapevolezza che c’è chi può aiutarli a farcela. Wylab accoglie le idee, le domande e le persone che hanno voglia di provarci”, spiega.
Nicolò, oggi Noisefeed rappresenta il principale e più completo database al mondo sullo storico degli infortuni dei calciatori, ma il percorso non è stato sempre rose e fiori.
“Noisefeed nasce nel 2017 con un’altra mission, ovvero aiutare gli uffici comunicazione dei club e le redazioni dei giornali ad arrivare in modo immediato sulle notizie legate al calcio. La pandemia cambia completamente lo scenario e alcune grosse società iniziano a mandare disdette per contenere i costi. Il 13 marzo 2020 chiamo i miei 5 collaboratori e dico: o chiudiamo oppure facciamo all-in su un’altra idea”.
Un azzardo rivelatosi azzeccato…
“A fine 2020 iniziamo a proporre il nostro prodotto sul mercato. Le vendite vanno benissimo. Ci siamo subito resi conto di aver fatto centro, il prodotto precedente richiedeva tempi molto lunghi per portare a termine le trattative, qui chiudevamo quasi in giornata. I club investono principalmente nell’area tecnica, tutto il resto, in molti casi, viene vissuto esclusivamente come un costo. Abbiamo constatato questa realtà, spostato il nostro focus, e intercettato un bisogno che in quel momento non veniva soddisfatto da nessuno”.
La startup è stata supportata in fase iniziale da un angel round sottoscritto da Wylab e Wyscout, poi si sono aggiunti un gruppo di imprenditori liguri, fino all’ingresso nel board del figlio dell’AD del Monza Galliani.
“Nel 2021 cercavo un gruppo di imprenditori che sposasse il progetto e investisse denaro per far ulteriormente crescere l’azienda. Contatto il mio amico Gianluca Galliani per chiedere di presentarmi qualcuno che potesse essere interessato al progetto. L’idea gli è subito piaciuta e ha deciso di entrare lui nel capitale di Noisefeed. Il suo ingresso ci ha permesso di scalare ulteriormente il mercato, con una crescita annua del 100%. Oggi abbiamo il 90% delle squadre di Serie A e il 65% delle squadre di Serie B, oltre a centinaia di squadre in 15 paesi del mondo. Per fare degli esempi forniamo squadre come Arsenal, Tottenham e Benfica. Delle prime 8 squadre di Serie A manca all’appello solo la Lazio”.
Da Chiavari ai club di tutto il mondo grazie a un’idea brillante, certo, ma anche a un contesto capace di farla crescere e renderla concreta. Ecco perché “incubatore” non è una parolaccia, ma un’opportunità per i giovani e il territorio.
“Il 75% dei nostri dipendenti è chiavarese, il 90% ligure. L’acquisizione da parte di Netith consentirà a Noisefeed di continuare a crescere e ad espandersi a livello mondiale, un’occasione irrinunciabile che certifica la qualità del lavoro che abbiamo fatto fino ad oggi”.