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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

La Scuola di Pallavolo di Carasco lancia il progetto ‘Green Volley’: si gioca e ci si allena in mezzo ai prati

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di DANILO SANGUINETI

La grandezza di una società sportiva è direttamente proporzionale a quella dei suoi dirigenti. Puoi avere soldi, strutture e sostentamenti ingenti, ma dietro la scrivania deve esserci gente di valore, che sa far quagliare gli ingredienti, prendere i pezzi sparsi e trasformarsi in una dinamo che fa girare gli ingranaggi di una macchina sempre complessa pur trattandosi, sulla carta, una ASD (associazione sportiva dilettantistica) e dello sport di squadra più semplice da organizzare, la pallavolo. Non è costretta ad i ghirigori di un club professionistico, non richiede costose manutenzione, eppure di complicazioni ne ha a bizzeffe.

E in questo periodo ne ha viste di cose inusuali Ornella Marchese, che è la signora del volley, che ha vissuto almeno tre volte, prima atleta, poi allenatrice e ora coordinatrice, tuttofare dirigente, presidente, ispiratrice, chiamatela come volete, tanto comanda sempre lei, sempre vincente: persino lei ha un po’ di apprensione.

“Diciamo che c’è il timore di finire in una specie di limbo dove nonostante buona volontà, entusiasmo e idee non riesci a uscire da tunnel. Abbiamo bisogno di fiducia ancor prima di spazi e risorse. Nel nostro sport non c’è contatto se non in casi estremi, il che non ci esime dall’osservare scrupolosamente tutte le precauzioni. Abbiamo perso metà stagione, stiamo cercando di fare il possibile in queste settimane grazie al clima meraviglioso dei nostri posti. Una soluzione estemporanea escogitata con l’aiuto delle autorità ci permette di tirare avanti sino a settembre. È il dopo a spaventare, perché è un dopo che non ha ancora assunto un volto preciso”.

Sarebbe un vero delitto che un esperimento riuscitissimo come quello della Scuola Pallavolo Carasco, creato quasi dal niente dalla vulcanica Ornella, che proprio nei mesi scorsi aveva raggiunto vertici di rendimento e di partecipazione, si vedesse tarpare le ali per demeriti non propri.

“Al momento dello stop generale la società aveva raggiunto e superato quota 100 tesserati. Nelle palestre di Carasco e Cicagna i corsi mese dopo mese vedevano impegnati ragazzi e ragazze del posto, gli appuntamenti agonistici ci vedevano presenti in ogni categoria dall’Under 12 all’Under 18, due prime squadre in Terza e Prima Divisione, diversi nostri elementi erano stati chiamati nelle rappresentative territoriali ed alcuni addirittura nelle rappresentative regionali. Le prospettive insomma erano più che incoraggianti”.

L’operato dell’ex azzurra è volto a creare prima che degli atleti, delle persone. “La nostra politica è quella di non ricercare a ogni costo il risultato agonistico. Ci interessa soprattutto educare, ossia dare un bagaglio tecnico di base a tutti, alcuni riuscirli ad accompagnare sino alla prima squadra, magari vederli andare a giocare in categorie superiori, altri, tanti, soprattutto divertirsi, fare sport, fare gruppo, in una parola migliorare”.

Assieme alla felicità dei ragazzi, la soddisfazione dei genitori. “Infatti un altro traguardo del quale siamo orgogliosi. La Scuola Pallavolo è diventata un punto di riferimento per le famiglie dell’intera Fontanabuona. Per questo abbiamo atteso con impazienza che ci venisse dato il via libera per tornare a fare attività”.

La luce verde è stata data a fine giugno, Ornella e i suoi collaboratori erano pronti per lanciare il Progetto Green Volley. “Avevamo atteso tanto, abbiamo cercato di valutare tutto con scrupolosità, al momento giusto è arrivata la possibilità di utilizzare un’area verde davvero molto bella, la disponibilità da parte del Comune di Carasco e del sindaco Massimo Casaretto in prima persona sono state assolute. Un aiuto indispensabile. Ci ha fatto capire che era arrivato il momento di ripartire”.

Due pomeriggi a settimana, martedì e giovedì, sino a fine mese. Giovedì 2 luglio è stato un po’ come il primo giorno di scuola. “Un’emozione forte e bella – conferma Ornella – il momento del rivedersi dal vivo, anche se non potevamo, giustamente, abbracciarci, è stato davvero unico. Tantissime ragazzine con il sorriso sul viso e tanti genitori contenti ci hanno fatto ritrovare immediatamente entusiasmo e forza per andare avanti. Ci ha dato conferma che abbiamo creato davvero un gran bel gruppo”.

Il segreto di una vollista che ha calcato i parquet di mezzo mondo e che si emoziona in una mattina di inizio estate su un prato di Carasco. “Il giallo del sole, l’azzurro del cielo, il verde del prato, che bellezza”. Metteteci il nero della forza e il rosso della passione ed avrete la cromia olimpica.

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