di DANILO SANGUINETI
Anche nello sport come in tutte le altre branche dell’attività umana c’è necessità di svecchiamento, liberare nuove idee e nuove energie e soprattutto un nuovo progetto tipo quello di uno sport che fino a pochi anni fa era sconosciuto ai più e che sta prendendo campo con una velocità è una sicurezza impressionante.
Si potrebbe dire con facile gioco di parole che lo sport dell’arrampicata sta scalando la montagna del successo a velocità impressionante. L’arrampicata – o usando la lingua del paese, gli Usa, dove è nato ed affermatosi, il Free-Climbing – da semplice hobby è diventato nella seconda metà del secolo scorso una specialità sportiva di così folgorante successo da collocarsi tra quelle più praticate e che maggiormente riscuotono l’interesse del grande pubblico.
Tanto è vero che il suo passaggio da disciplina olimpica ‘a tempo’ a quello di disciplina olimpica inserita nel programma dei giochi estivi ha richiesto solo due edizioni, da Rio de Janeiro 2016 a Tokyo 2020. In Italia le associazioni di ‘climbers’ sono oramai diffuse.
In Liguria nel Levante siamo stati forse un po’ più lenti, ma grazie a una società del Golfo Paradiso, la Pro Recco arrampicata, nata nel 1998, stiamo recuperando in fretta. La società ha la sua palestra di roccia per l’arrampicata indoor a Recco in via Cavour 38. In questi giorni sta raccogliendo le iscrizioni per la stagione 23-24, e sta reclutando nuovi atleti con un’età compresa tra i 5 ed i 16 anni. Ma oltre a fare proselitismo fa anche gare in giro per l’Italia.
Lo scorso mese i suoi agonisti si sono fatti onore ai campionati italiani giovanili 2023. In molti si erano qualificati per rappresentare la Liguria: come under 18 Francesca Fenocchio, come under 16 Alessandro Sofia e Giulia Tanfani, come under 14 Forrest Marangoni, come under 12 Giorgio Tosarello che ha conquistato, secondo assoluto, anche la medaglia d’argento, Ginevra Tanfani e Sofia Calzolani, come under 10 Matilde Moretti e Tea Argentin.
Sotto la guida degli allenatori Andrea Costaguta e Giulia Costaguta a Curno, gli under 14, e a San Martino di Castrozza, gli under 20, i ragazzi recchesi hanno affrontato gli atleti migliori d’Italia nelle tre discipline olimpiche: Boulder, Lead e Speed. Nella Lead o difficoltà si effettuano su un percorso di prese artificiali che aumentano progressivamente di difficoltà. Questa specialità si può effettuare con la corda di sicurezza dall’alto, nei giovanissimi, o con corda dal basso, in entrambi i casi usata solo per ragioni di sicurezza, non utile alla progressione. Nel Boulder si arrampica su vie basse, circa 3-4 metri, di diversa difficoltà senza l’uso dell’imbrago (l’incolumità è assicurata da morbidi materassoni). Nella Speed o velocità si effettua su una via che è sempre la stessa nelle competizioni, su una parete di circa 15 metri. L’obiettivo di questa specialità è percorrere la via e raggiungere il top nel minor tempo possibile. Gli atleti salgono in moulinette, cioè con corda dall’alto, in modo da potersi concentrare solo sul tempo di salita.