Glocal… no social
Settimanale di attualità, economia e sport

Ultima edizione

Giovedì 4 dicembre 2025 - Numero 403

La nuova mostra di Felice Casorati al Palazzo Reale di Milano: un’occasione da non perdere

All’inizio del percorso i curatori ricordano questa frase di Casorati: “Vorrei poter arrestare il corso del pensiero e aprire al massimo gli occhi”
Una delle opere di Felice Casorati che sono in mostra a Palazzo Reale di Milano
Una delle opere di Felice Casorati che sono in mostra a Palazzo Reale di Milano
Condividi su

di SANDRO FRERA *

Si è aperta in questi giorni la nuova antologica di Felice Casorati. Per chi ama la pittura, un appuntamento da non perdere (fino al 29 giugno prossimo) al Palazzo Reale di Milano.

All’inizio del percorso i curatori ricordano questa frase di Casorati: “Vorrei poter arrestare il corso del pensiero e aprire al massimo gli occhi”. Ecco, davanti ai suoi quadri anche gli occhi più pigri si aprono al massimo, perché ci si trova di fronte ad opere che sono. Sono presenti. Sono vive. Ti parlano. Si mostrano.

Il motto di Casorati era “numerus, mensura, pondus”, ovvero “numero, misura, peso”, ma anche “ordine/ritmo, prospettiva, serietà”. Queste qualità si ritrovano nelle sue opere.

Le sue opere pesano. Non che non siano bilanciate, ma i suoi corpi, anche a dispetto di un modellato spesso apparentemente assente o minore, pesano, ci sono, li tocchi.

E le sue composizioni sono ordinate e ritmate, nell’assenza del vuoto: anche le aperture prospettiche (la fuga delle botti o delle piastrelle, ma anche le finestre aperte sul mare) non provocano vertigini, cadute, ma anche esse sono, ci sono, sono vive e pesanti come il resto. Determinando così un ritmo grave della composizione che ricorda spesso la complessità e la meraviglia delle opere di Bach.

Ma proprio questa continua presenza, unita, specie nelle prime composizioni, ad un raffinato simbolismo, onora la pittura in quanto tale, una pittura che con lui si libera da ogni tentazione di ornato, rifiuta la leggerezza di Matisse o Kandinskij e costruisce i quadri e le sue figure col preciso scopo di “dire”, di “parlare”, di mostrare e far toccare.

Se poi si considera che spesso (specie le composizioni iniziali) la tecnica usata è la tempera (e non l’olio), i risultati ottenuti non possono che apparire ancora più stupefacenti.

Storicamente quella di Casorati è una pittura pienamente ascritta a quel Ritorno all’Ordine che scosse l’Europa dopo l’Impressionismo, il Futurismo, il Cubismo e i Dada ed anzi probabilmente ne è l’esempio migliore, meglio rappresentato e riuscito, al di là dei primi richiami a Klimt o ai tardi omaggi a Picasso.

Ma, al di là di queste quisquilie storiche, ciò che rimane sono quadri di assoluta bellezza e assoluta modernità.

Fare quadri significa essere consapevoli del peso delle forme che si costruiscono e in questo, come detto, Casorati fu un maestro.

Vale il biglietto e il tempo dedicato.

(* ideatore e promotore del progetto ‘Prima i lettori’)

Ultimi video

Depuratore di Chiavari: il Comitato incontra il consigliere metropolitano Giovanni Stagnaro, che conferma l’intenzione di superare la soluzione della Colmata
Andrea Sanguineti: “Positivo il cambio di rotta verso alternative alla scelta della precedente maggioranza”
Sul depuratore in colmata a Chiavari logiche di potere, non soluzioni. Parla la consigliera di opposizione Silvia Garibaldi
“Le parole di Rossi in Consiglio Metropolitano sviliscono il dibattito. Servono criteri ampi della buona politica, non logiche di partito”

Altri articoli

Goliarda Sapienza e l’arte della libertà in 'Fuori' di Mario Martone

Giudicato scialbo e scarsamente coerente dalla critica internazionale, il film ha invece ricevuto plausi dai nostri commentatori

Il Nibbio: esce al cinema l’appassionante film sull’uccisione di Nicola Calipari in Iraq, nella missione per salvare Giuliana Sgrena

Il merito principale della pellicola è quello di ricordare un uomo e un servitore dello Stato, partendo dalla voglia di narrare la vita semplice di un marito, di un padre e di un lavoratore