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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

La nazionale di Canoa Polo guidata dal chiavarese Luca Bellini conquista il bronzo ai Campionati Europei

Ciò che per altri sarebbe un indubbio successo diventa per il campione chiavarese il primo mattone di un edificio che si profila alto e maestoso
La nazionale italiana di Canoa Polo
La nazionale italiana di Canoa Polo
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di DANILO SANGUINETI

Per uno come lui iniziare la nuova avventura da “Cittì” con una medaglia di bronzo è solo un buon punto di partenza. Ciò che per altri sarebbe un indubbio successo essendo al debutto come commissario tecnico di una nazionale maggiore diventa per Luca Bellini – nel mondo della canoa paolo è sempre e solo “LB9” – il primo mattone di un edificio che si profila alto e maestoso come quelli innalzati quando i colori azzurri li difendeva da dentro la canoa e non da bordo vasca. Il campionissimo chiavarese nella sua carriera agonistica ci ha abituati ‘malissimo’: ha  vinto ovunque, e nei suoi primi passi come allenatore-giocatore della Pro Scogli Chiavari ha ottenuto ulteriori risultati altrettanto prestigiosi.

La medaglia di bronzo ai Campionati Europei conclusisi il mese scorso a Berlino potrebbe dunque suonare come una parziale delusione. Invece non è così perché Bellini stesso spiega. La squadra senior azzurra, sotto suo impulso, è stata rifondata quasi da zero. Ed iniziare la ristrutturazione del dream team partendo comunque dal podio è più che lusinghiero. L’Italia in salsa brandeburghese era composta dai veterani (come esperienza ma non come età anagrafica) Andrea Bertelloni, Gianmarco Emanuele ed Edoardo Corvaia e dai giovani tout court Fabrizio Massa e Andrea Silvio Costagliola.

Nella partita decisiva per il bronzo i ragazzi di LB9 hanno sconfitto la Gran Bretagna 5-3. Il coach Bellini parla in tono entusiastico del suo team: “È stato un ottimo risultato, direi sopra le aspettative, perché la squadra è cambiata, abbiamo iniziato un nuovo ciclo”. Una squadra ringiovanita. “E lo sarà sempre più, ringiovanita dico. Questo è l’obiettivo che mi sono dato: abbassare molto la età media. Il test era severo, contro squadre importanti e giocatori di qualità”.

Bellini non si monta la testa e nemmeno debbono farlo i ragazzi: “Il range della squadra in questo europeo poteva essere da settimo, ottavo posto. Siamo stati, diciamo, molto bravi e anche fortunati, nel senso che è girato tutto bene e siamo riusciti a prendere una medaglia di bronzo. Che non era certo nelle aspettative”. Se è andata bene sarà anche merito del manico, oppure no? “Prima regola del mister: il merito è sempre dei ragazzi. Detto questo posso aggiungere che è stato fatto un buon lavoro. Non dobbiamo fare l’errore di ritenerci una squadra di livello perché non lo siamo. L’anno prossimo ci saranno i mondiali e sarà molto, molto, molto complicato.” Infatti il suo progetto ha una portata quadriennale. “Penso che possa essere il tempo minimo per tornare a essere una formazione che possa lottare per vincere. Se ci riusciremo in anticipo è chiaro che ne saremo tutti contenti, ma per ora dobbiamo essere concreti e basarci su dati obiettivi”. 

Per l’anno solare è chiusa la pratica Nazionale, ma per il coach ed anche atleta Luca Bellini la stagione agonistica riserva un ultimo grande appuntamento. “Sono tornato da pochi giorni da un raduno a Milano con tutta la squadra della Pro Scogli. Adesso sono in partenza per la Spagna: c’è la finale della Coppa dei Campioni, andiamo a difendere il titolo conquistato dodici mesi fa. Siamo inseriti in un girone molto complicato, e la mia squadra e pure il sottoscritto sono reduci da una stagione altrettanto complicata”.

Luca allude a una serie di infortuni severi, a cominciare dal suo: “Tre mesi fa mi è uscita un’ernia cervicale che mi ha tolto forza al braccio. Penso di avere recuperato, spero, al cento per cento. Ho fatto una terapia a base di cortisone che m’ha fatto poco e poi ho fatto tantissima fisioterapia. Anche alcuni dei nostri hanno dovuto rimediare a infortuni, il nostro straniero da un problema alla spalla abbastanza serio. Lotteremo contro gli avversari esterni e i mali interni. Contiamo di dire la nostra”.

Ci si può scommettere: con LB9 in acqua niente è impossibile, si è fuoriclasse anche nel saper galleggiare sopra i propri guai. 

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