di MATTEO MUZIO *
Gli incendi a Los Angeles rappresentano forse la più grande devastazione ambientale mai avvenuta sul suolo della California in oltre cent’anni. Interi quartieri rasi al suolo, compresi alcuni iconici come Malibu, dove ben poco sopravvive di una zona che ha segnato l’immaginario collettivo globale. Una ferita difficile da rimarginare per tutti, in particolare per chi nella Città degli Angeli ha vissuto e si è formata culturalmente, ma non solo.
Valentina Clemente, giornalista e conduttrice di SkyTg24 e prima ospite del ciclo di incontri sulle elezioni americane organizzato lo scorso anno da ‘Piazza Levante’ presso la Società Economica di Chiavari, racconta il suo punto di vista.
Clemente è arrivata sul suolo californiano per la prima volta nel 2004, fresca di laurea in scienze politiche, per un anno di studio presso l’UCLA, prestigioso ateneo losangelino, tappa fondamentale della sua formazione. “Da allora – spiega Valentina – sono tornata ogni anno, almeno tre o quattro volte e mi sono innamorata di questa città”. Oltre vent’anni fa era una città molto diversa “e in un certo senso anche pericolosa”. Però ti poneva di fronte a una sfida che si doveva affrontare in solitaria “con il rischio di non farcela”.
Oggi, sotto la guida della sindaca afroamericana Karen Bass, per anni deputata democratica al Congresso, la città è molto cambiata e si prepara nel 2028 a ospitare le Olimpiadi: “La sindaca ha detto che vuole ospitare un’edizione “car free” ma chiunque sa che ciò è impossibile” in un territorio immenso, che comprende ottantotto città ed è grande più del doppio dell’intera Liguria. La stessa prima cittadina che in questi giorni è stata accusata di lontananza dal luogo degli eventi e di aver fatto tagli al fondo per la prevenzione degli incendi, probabilmente è alla fine della sua carriera politica, secondo l’analisi di Clemente.
Decisamente troppo grande la sua colpa agli occhi degli elettori. “Lo scorso anno ho passeggiato per quartieri che non esistono più e ho pranzato in un ristorante raso al suolo, numerose famiglie hanno visto la loro memoria cancellata”. E questo dovrebbe chiudere le ambizioni del governatore dem Gavin Newsom. Per l’analista di SkyTg24, una delle maggiori esperte italiane di Stati Uniti “per anni Newsom è stato un governatore che studiava da presidente. La sua postura, le sue scelte politiche e persino il suo aspetto fisico lo rendevano un candidato perfetto per la Casa Bianca”.
Ora evidentemente non è più così e il suo destino politico appare quantomai incerto. Al netto delle considerazioni politiche, quanto accaduto è per Clemente una ferita aperta: “Per me è una seconda casa e questo disastro mi rattrista molto”. Senza contare anche le problematiche che verranno ampliate da questo evento, come la crisi immobiliare “che raggiungerà livelli mai visti prima” secondo una fonte di prima mano consultata dalla giornalista. E sembra evidente che la leadership progressista locale e statale abbia fallito, nonostante gli alti livelli di spesa pubblica che evidentemente non erano stati allocati al meglio.
(* fondatore e direttore della piattaforma ‘Jefferson – Lettere sull’America’)