di ALESSANDRA FONTANA
Armi sul fondale, una chiesa sommersa e persino una dama misteriosa e altre leggende nel corso degli anni hanno colorato la cornice del Lago delle Lame, incantevole angolo della Val d’Aveto che da anni ormai ospita il riuscitissimo Festival celtico.
Chiunque conosca la vallata sa che ogni luogo custodisce segreti, storia e anche qualche mistero. Lo sanno molto bene il Circolo Culturale Fondazione Amon APS e l’Abracadabra Festival Teams che per questo fine settimana organizzano un appuntamento speciale proprio al Lago delle Lame e nonostante la buona notizia dell’arrivo della neve, questa volta i turisti non si sposteranno esclusivamente per i fiocchi invernali.
Il nome dell’evento è già una garanzia: Weekend misterioso al Lago delle Lame. “La leggenda narra che di notte sulla sua superficie splendente, compaia una dama Bianca. Si dice che possa essere una Vergine, una madre o una strega – raccontano gli organizzatori – C’è un mistero da scoprire, chi è la misteriosa dama che si aggira nei pressi del lago? Il pianto di un infante e un’antica maledizione da spezzare”.
Questo e altro ancora si potrà scoprire la sera tra il 13 e 14 gennaio, la location è ovviamente quella dell’albergo che si affaccia sullo specchio d’acqua gestito da David Malchiodi. Ma come è nata la leggenda della dama? A raccontarlo è proprio Abracadabra Festival: “Si racconta che molti secoli fa al posto del lago sorgesse un paese; una sera, durante una festa tenuta in occasione di un battesimo, si trovò a passare da quelle parti una donna, che per alcuni sarebbe stata la Madonna ma per altri una strega. Portava sulle spalle un sacco di farina ma, attratta dal fracasso dei festeggiamenti, per pochi istanti lo lasciò incustodito vicino a un albero. La strega, perché di strega si trattava, si perse in un ballo popolare, ma poco dopo, caricandosi nuovamente il suo sacco, riprese il cammino. Dopo poche centinaia di metri, insospettita dal peso diverso del sacco, si fermò per controllarlo: fu a quel punto che si accorse di essere stata ingannata”.
A quel punto qualcuno approfittando della sua distrazione, aveva sostituito i cibi che conteneva con della cenere, coperta soltanto da un piccolo strato di farina. La donna adirata per l’inganno, scagliò una terribile maledizione sul paese, che immediatamente sprofondò nelle viscere della terra con tutti i suoi abitanti: al suo posto si formò il lago. Di tutti quelli che vi abitavano, si salvò soltanto l’innocente creatura che aveva appena ricevuto il battesimo e che quindi era stata mondata da ogni colpa o peccato: il piccino fu trovato a galleggiare nella sua culla sullo specchio d’acqua verdastra.
“Sempre da quelle parti si racconta che di notte, quando la luna si specchia nel lago, compaia leggiadra sull’acqua una magnifica dama bianca. Non si tratta certamente di Nimue, la dama di arturiana memoria: si dice invece che sia la madre dell’infante sopravvissuto alla maledizione, che ancor oggi vaga per cercare di ricongiungersi con la sua creatura perduta”.
Sempre immerso nella Foresta delle Lame, poco distante dal piccolo ma suggestivo omonimo lago, è stato rivenuto un megalite millenario. Posto a pochi passi dal ciglio della strada, questa straordinaria scultura rupestre, presenta scolpita sulla sua dura pietra tutta una serie di volti di uomini, donne e animali, non dissimili da altro megalite posto nella zona di Borzonasca, chiamato volto di Borzone. “Stante i racconti degli esperti, questa pietra emanerebbe ‘energia’ benefica, che non solo ritempra lo spirito, ma è anche in grado di sanare piccoli malesseri del corpo. Sempre secondo gli studiosi il Megalite, che ostruirebbe una camera sepolcrale situata nel sottosuolo, è posto esattamente sulla famosa linea di San Michele, la quale attraversa l’Europa dall’Irlanda a Gerusalemme”, concludono gli organizzatori. Questo fine settimane potrebbe essere l’occasione per scoprire una Val d’Aveto diversa tra passeggiate nel bosco, racconti di leggende e molto altro in programma. Per informazioni contattare l’hotel del Lago delle Lame.