di ROSA CAPPATO
Cambio della guardia ai vertici della storica Pubblica Assistenza di Recco e in meno di un mese Andrea Revello ha già le idee ben chiare. Il 9 marzo scorso Revello è stato nominato presidente della Croce Verde di Recco. Grafico di professione, 64 anni, da ben 28 – era il 1995 – è volontario attivo alla Verde.
“In questi ultimi 10 anni sono stato nel consiglio direttivo e adesso la nomina alla presidenza – racconta – Questa è una grande famiglia e tutti siamo consapevoli del fatto che il prossimo anno occorre festeggiare alla grande un importante compleanno perché la nostra associazione compie 100 anni”.
Attualmente si contano ben 500 sostenitori e membri della PA recchelina, di cui 50 sono volontari effettivi e attivi sul campo. “Il problema è quello dei militi – prosegue il presidente – Ne abbiamo tanto bisogno anche perché tre dei nostri dipendenti ci lasciano per intraprendere l’attività infermieristica e quindi vanno sostituiti in fretta”.
Fortunatamente un forte apporto proviene dal Servizio Civile che lo scorso anno ha offerto un prezioso contributo grazie a otto volti nuovi e giovani, che però quest’anno sono ridotti solamente a tre: “Un vero peccato perché il loro aiuto è fondamentale e quindi si prevede un anno in salita”. Intanto per il neo presidente questo primo mese è andato bene e con il suo affiatato team ha già predisposto il bando per entrare in Croce Verde, finalizzato a creare una graduatoria per l’assunzione di uno o più autisti soccorritori, a tempo determinato e con contratto nazionale Anpas (categoria C1), per poter assolvere i compiti d’istituto, con particolare riguardo alla copertura dei servizi ordinari e d’urgenza. La selezione sarà effettuata attraverso un colloquio orale in forma privata e una prova pratica di guida.
Il problema della mancanza di militi è rappresentato dalla scarsità dei volontari appunto: “È una problematica comune a molte pubbliche assistenze – dichiara Revello – e noi non ne siamo certo immuni: non è mancanza di buona volontà dei giovani, ma fare il milite volontario significa impegnarsi principalmente di notte e nei giorni festivi. Se il sabato e la domenica vanno abbastanza bene, per le notti è un problema: chi lavora o studia ha difficoltà a coprire un turno. Molti ad esempio al mattino presto partono per Genova e non possono rischiare di trovarsi impegnati su una missione alle 5 o alle 6 del mattino, perché rischiano di rientrare in sede all’orario nel quale dovrebbero già essere sul posto di lavoro o a scuola. Inoltre le capacità richieste sono pari a quelle del soccorritore ‘professionista’. Ciò è sicuramente giusto, ma è chiaro che comporta molto impegno, tra formazione e retraining, per conseguire e mantenere il corso 118 e l’abilitazione all’utilizzo del DAE”.

Così anche il bando appena emesso potrà rappresentare una svolta decisiva. L’eventuale assunzione sarà perfezionata dopo un periodo di prova. La Croce Verde di Recco, inoltre, ha la fortuna di vantare un ottimo rapporto con le PA vicine e la Croce Rossa di Uscio e Sori, oltre l’ampia collaborazione con le Amo Comunali di Recco e Avegno, che è territorio di competenza.
Guardando avanti, il presidente ha già chiari obiettivi e progetti, come quello di snellire e svecchiare la PA: “Dico sì alle tradizioni ma occorre anche guardare avanti e stare al passo con i tempi. Il problema è soprattutto la burocrazia, paletto per ogni pubblica assistenza, che tuttavia non dipende dai soci: ci interfacciamo con le istituzioni e non possiamo farne a meno, ma per questa parte amministrativa occorre diventare più moderni. Quindi sì ad operare sui social, ma anche in generale, estendendo le attività e trovando idee accattivanti che possano far avvicinare i giovani”.
In fase embrionale si pensa ad un progetto col terzo settore che consenta di effettuare un’attività parallela alla Croce Verde, “Forse un po’ difficile da mettere in atto, ma noi ci proviamo. Ad esempio ultimamente anche la nostra sede è stata aperta per riavvicinarsi ai soci e alla cittadinanza. Abbiamo messo loro a disposizione diverse iniziative ludiche come il bridge e gli scacchi: speriamo che i giovani si interessino e che chissà che venga loro voglia di provare ad indossare la divisa arancione”.
Sul fronte dei servizi, poi: “Ci sono mattine in cui la nostra Croce Verde è chiamata a coprire oltre 45 servizi cosiddetti ‘bianchi’ – aggiunge il presidente – cioè trasporti non di urgenza, per dialisi, visite specialistiche o esami, principalmente su Genova, a cui si aggiungono alcuni trasporti scolastici e occorre disponibilità di mezzi e di autisti. È facile comprendere la complessità che si crea per far fronte a questo numero di servizi, concentrato in meno di mezza giornata. E allora dobbiamo ringraziare tutti quei militi coi capelli bianchi che ne coprono buona parte, fino a che anche loro dovranno cessare di coprirli per eccesso di età”.
Non mancano però le soddisfazioni, come quelle rappresentate da donazioni e lasciti: “C’è stata una crescita negli ultimi anni che ci ha permesso di avere mezzi e presidi sempre aggiornati”. Resta il cruccio della sede, che è in comodato gratuito del Comune, ma: “Occorrerebbe più spazio anche per poter pensare a qualche nuovo servizio. Stiamo ragionando in questa direzione d’accordo con l’Amministrazione Comunale e compatibilmente con il problema che la sede è accanto alla ferrovia”.
Il prossimo anno questa storica associazione spegne 100 candeline. “Il 3 settembre 2024 – annuncia Revello – e stiamo pensando a come commemorare degnamente questo importantissimo traguardo”. Come altri sodalizi del genere le origini più remote della PA recchelina vanno ricercate nelle tradizioni che vedevano gli appartenenti alle antiche confraternite cittadine assistere i parenti, gli amici, e anche gli estranei, ammalati e di accompagnarli fino all’ultima dimora. Una tradizione che dal Medioevo continuò fino al secolo scorso. A quell’epoca presero piede anche associazioni assistenziali laiche che prestavano soccorso gratuitamente ai propri soci e non, dietro la corresponsione di una modica cifra. La prima ambulanza venne inaugurata il 18 marzo 1928. Nella sede, che aveva anche numerose socie del gentil sesso, erano sistemate in capaci armadi decine di lenzuola, federe e coperte. È di questi giorni la perdita di una figura amatissima: Maria Guglieri. Era centenaria, mancata il 30 marzo, ricordata come: “Persona attivissima nel mondo del volontariato e figura storica del nostro sodalizio, che ha dedicato molto del suo tempo e delle sue energie alla ‘Croce’, occupandosi per molti anni della lavanderia, delle divise e di tante altre cose, un grande lutto per tutta la famiglia della Croce Verde recchese”. Ora: “Lo stimolo è quello a continuare e far sempre meglio, – chiude il neo presiedente – mettendo al primo posto il servizio alla comunità”.