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di NICCOLÒ MARTELLI *
Domenica 21 luglio alle 19:46 ora italiana il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha pubblicato una lettera sui social media in cui ha annunciato il suo ritiro dalle elezioni presidenziali del prossimo 5 novembre. «E sebbene sia stata mia intenzione chiedere la rielezione, credo che sia nel migliore interesse del mio partito [quello Democratico] e del Paese che io mi ritiri e mi concentri esclusivamente sui miei doveri da Presidente per il resto del mio mandato» ha scritto Biden nella lettera di domenica scorsa. Le pressioni esercitate sul Presidente Biden da parte della stampa e di membri e sostenitori dello stesso Partito Democratico si sono intensificate nelle ultime settimane. L’idea che Biden potesse arrivare a fine mandato, continuare la propria campagna elettorale e, nell’ipotesi di una vittoria contro Donald Trump, governare per altri quattro anni ha preoccupato anche chi gli era vicino.
Nella settimana che ha preceduto il ritiro della candidatura alle elezioni di Biden molti Deputati e Senatori del Partito Democratico hanno chiesto pubblicamente al Presidente di farsi da parte. I Senatori del Montana, del Vermont e dell’Ohio sono stati tra gli ultimi politici Democratici a esprimersi in favore di un ritiro immediato di Biden dalla campagna elettorale, ma la decisione del Presidente sembra essere stata influenzata da una politica che, come lui, ha più di ottant’anni. Nonostante non sia più la speaker della Camera dei Deputati statunitense, Nancy Pelosi ha ancora molto potere all’interno del Partito Democratico. Secondo NBC News tre fonti all’interno del Congresso statunitense hanno confermato che ogni volta che l’ipotesi di ritiro della candidatura di Biden si faceva più debole, Nancy Pelosi alimentava nuovamente la discussione per portare effettivamente Biden al ritiro. Nella prima metà di luglio anche il famoso attore statunitense e uno dei più importanti sostenitori — anche a livello economico — del Partito Democratico, George Clooney, ha pubblicato un editoriale sul The New York Times in cui ha detto di essere da sempre un grande elettore Democratico, di voler bene a Joe Biden, di considerare il Presidente un amico, ma che fosse giunto il momento di un nuovo candidato: «Negli ultimi quattro anni ha vinto molte delle sfide che ha affrontato. Ma la battaglia che non può vincere è quella contro il tempo» ha scritto Clooney.
Il ritiro di Biden avviene in un momento in cui la politica statunitense è stata coinvolta in molti eventi importanti: a fine maggio Trump è diventato il primo Presidente degli Stati Uniti a essere dichiarato colpevole di un reato. Il 27 giugno c’è stato il primo dibattito — e adesso anche ultimo, dato che Biden si è ritirato — tra Biden e Trump, in cui il Presidente ha dato molte volte l’impressione di non essere più in grado di sostenere un incarico così impegnativo. Il 13 luglio Donald Trump è stato ferito in un attentato nella cittadina di Butler, nello stato del Pennsylvania. Infine, molti dei più facoltosi donatori del Partito Democratico hanno detto che non avrebbero più sostenuto economicamente il partito fino a quando Biden non si fosse ritirato.
Adesso che Biden si è ritirato, il Partito Democratico ha ricevuto più di 100 milioni di dollari in poche ore. Dopo aver annunciato il ritiro, Biden ha subito sostenuto la candidatura dell’attuale Vicepresidente Kamala Harris per le elezioni presidenziali del 5 novembre, tranquillizzando i donatori del partito. Le donazioni al Partito Democratico riflettono l’andamento del sostegno ricevuto da Harris da parte del Partito Democratico stesso: due giorni dopo il ritiro di Biden, la totalità dei Governatori degli stati, il 96 per cento dei Senatori e il 92 per cento dei Deputati hanno detto di sostenere la candidatura di Harris. A pochi giorni dalla conferma ufficiale di Trump come candidato Repubblicano per le prossime elezioni presidenziali, Harris ha il sostegno di quasi tutto il partito, mettendo subito a tacere gli articoli infondati dei giornali internazionali, soprattutto italiani, che ogni quattro anni vedono in Michelle Obama la candidata naturale del Partito Democratico.
Di fronte alla possibile candidatura di Harris, Trump e il Partito Repubblicano si sono trovati senza una strategia definita, dato che l’intera campagna elettorale Repubblicana si è basata esclusivamente sullo screditamento di Biden e sull’incapacità del Presidente degli Stati Uniti a governare perché troppo anziano. Adesso è Trump il candidato anziano e per poter continuare a fare la stessa campagna elettorale contro Biden, lui e il Partito Repubblicano hanno presentato una denuncia alla Commissione Elettorale Federale: secondo loro la Vicepresidente Harris non potrebbe legalmente usare i fondi della campagna elettorale raccolti precedentemente da Biden. La denuncia darà difficilmente ragione a Trump, dato che Harris faceva già parte della campagna elettorale “Biden for President” come candidata Vicepresidente.
Il ritiro di Joe Biden e la possibile candidatura di Kamala Harris hanno riacceso le elezioni presidenziali, che fino a domenica scorsa vedevano Trump in netto vantaggio su Biden. La candidatura di Harris, per quanto consolidata, non è ancora ufficiale: la persona candidata per i Democratici verrà ufficialmente scelta durante la Convention Nazionale del Partito Democratico 2024 di Chicago, nello stato dell’Illinois, dal 19 al 22 agosto.
(* Bachelor’s Degree in Business Economics at Università degli Studi di Firenze. Master’s Degree at Milan Università Cattolica del Sacro Cuore. Fellowship at the Robert F. Kennedy Human Rights in New York City – Collaboratore di ‘Jefferson – Lettere sull’America’)