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Giovedì 18 dicembre 2025 - Numero 405

Interviste inconsuete: quattro grandi allenatori di calcio dialogano con scrittori e intellettuali

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di ALBERTO BRUZZONE

“Mister, ma lei che tipo di lavoro fa?”, chiese una volta un cronista al grande Nereo Rocco, ai tempi della panchina del Milan. Lui ci pensò un attimo, poi rispose: “Il pastore di tori”. Proprio lui, il Paròn, che neppure voleva esser chiamato mister: “Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco”.

Eppure, sarebbe stato senza dubbio uno degli ospiti d’onore, nell’ambito del ciclo di incontri organizzato dai giornalisti Marco Ansaldo e Renzo Parodi e in partenza da lunedì 9 dicembre al Palazzo Ducale di Genova: ‘Allenatori – I guru del calcio in dialogo con gli intellettuali’, ovvero quattro appuntamenti con altrettanti maestri del pallone, tutti a ingresso libero e con inizio alle ore 21.

È una delle novità, rispetto al calendario del Ducale, ma non solo. Perché gli allenatori – sempre più star, sempre più celebrati, sempre più testimonial, sia dentro che fuori dal campo – si sottoporranno a interviste assolutamente non consuete. Infatti, al posto dei giornalisti, ci saranno politici, scrittori, studiosi, attori e intellettuali. Il tutto per parlare di un mestiere difficile, dove non basta capirne di tattica e di schemi, dove non basta conoscere in quanti modi si può calciare una punizione, dove non è neppure sufficiente l’immenso corollario di statistiche che il calcio moderno si porta appresso (e che, purtroppo, ne ha fatto perdere un po’ di sano romanticismo); perché l’allenatore moderno dev’essere pure psicologo, comunicatore, personaggio carismatico: un’anima con tante anime, insomma. Un pastore di tori sì, ma del tipo 2.0.

Marco Ansaldo, giornalista genovese tra i più apprezzati sulla scena nazionale (è stato vaticanista per la ‘Repubblica’ e, attualmente, è inviato in Turchia per il quotidiano, grazie alla sua notevole esperienza in politica internazionale), illustra il suo progetto, che ha subito riscontrato l’adesione di prestigiosi tecnici e di altrettanto prestigiosi ‘intervistatori’, tanto che si sta già pensando a una seconda edizione, anche al di fuori della cornice di Palazzo Ducale.

“Mi sono sempre interessato allo sport – racconta Ansaldo – e, in particolare, alla figura degli allenatori, sia di ieri che di oggi. È un mestiere che mi ha sempre affascinato parecchio. Oggi, nel calcio moderno, noto come gli allenatori siano sempre più protagonisti: prime pagine di giornali e riviste, interviste a caldo e a freddo in televisione, conferenze stampa, profili social. Se poi entriamo in una qualsiasi libreria, è tutto un profluvio di volumi dedicati ai mister. Soltanto che lo schema è quasi sempre il solito: il giornalista che fa le domande, o che scrive il libro a quattro mani con il tecnico. Qui invece, insieme al collega Renzo Parodi, abbiamo voluto completamente stravolgere il format. Niente giornalisti, niente domande classiche: a dialogare con i tecnici saranno persone che non fanno gli intervistatori di professione”.

Il calendario è di tutto prestigio: si parte il 9 dicembre con Marcello Lippi, per poi proseguire con Alberto Zaccheroni (20 gennaio), Roberto Mancini (3 febbraio) e Davide Nicola (24 febbraio). Organizza, su idea di Marco Ansaldo, la Fondazione per la Cultura di Palazzo Ducale.

I quattro tecnici saranno intervistati, rispettivamente, dallo scrittore Lorenzo Licalzi, dallo scrittore Diego De Silva, dall’ex ministro allo Sport, Giovanna Melandri, e dall’attrice, nonché vice presidente della Lega Pro, Cristiana Capotondi. “I quattro allenatori, ma anche i loro ‘partner’ – prosegue Ansaldo – sono stati molto disponibili. Io sono convinto che ne verranno fuori quattro bellissimi incontri, per andare a scoprire anche aspetti meno noti dei mister, anche aspetti più legati all’umanità e alla vita quotidiana”.

Marcello Lippi sarà il primo: “Già commissario tecnico della Nazionale della Cina – ricorda Ansaldo – è stato vincitore del Mondiale 2006 con quella italiana, e di cinque scudetti con la Juventus. Poi, sarà la volta di Alberto Zaccheroni: vincitore di uno scudetto con il Milan sotto la presidenza di Berlusconi, con cui era agli antipodi come idee politiche, ex allenatore del Giappone, con cui ha vinto la Coppa d’Asia. Spazio poi all’attuale commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, e, per ‘pareggiare i conti’ con l’altra metà della città, ecco infine Davide Nicola, ex giocatore del Genoa e del Torino, protagonista da allenatore di un’incredibile rimonta e salvezza in Serie A con il Crotone”.

La scelta degli ospiti? Non è stata affatto semplice, “perché oggi nel mondo del calcio ci sono persone molto preparate, anche culturalmente. Prendiamo in Italia Marco Giampaolo, o all’estero José Mourinho, che è da poco tornato ad allenare, sulla panchina del Tottenham: loro citano i filosofi spesso e volentieri, ma soprattutto applicano la filosofia al calcio. È tutto un nuovo modo di lavorare, completamente da scoprire”.

Nella locandina della rassegna, c’è una bella foto di Pier Paolo Pasolini che gioca a calcio: “Perché – spiega Ansaldo – se si parla di allenatori e di intellettuali insieme, credo che Pier Paolo Pasolini sia la sintesi perfetta. Magari nelle prossime edizioni metteremo Osvaldo Soriano, oppure il Premio Nobel per la Letteratura nel 2019, Peter Handke, autore del bellissimo libro ‘Prima del calcio di rigore’”.

C’è tanta cultura, anche nel mondo del pallone. A questa interessante rassegna, il compito di declinarla nel migliore dei modi.

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