Cresciuta tra i libri, con l’odore della carta nelle narici, Ester Feretto non poteva prendere altra decisione: fondare una casa editrice. Si chiama Internòs, dal latino ‘fra noi’, nel senso di “costruire un circuito sempre vivo e vivace fra autori, editore, distributori, librai e lettori, con una comunicazione costantemente aperta a suggerimenti, suggestioni, proposte”.
Al suo fianco, in questa avventura cominciata dieci anni fa a Chiavari, c’è il padre, Goffredo. Da lui, e dalla mamma Roberta, ha assorbito l’amore per la letteratura nelle tante giornate trascorse all’interno della libreria ‘Edizioni Paoline’, questione di famiglia dal lontano 1977.
“Appassionarmi è stato inevitabile”, racconta lei. Il papà sorride e ricorda la genesi di questo percorso: “Ero avvocato come i miei genitori, ma a un certo punto ho deciso di cambiare vita”.
Dalla toga al bancone, tra prefazioni e copertine. Qui scoppia la passione per un poeta portoghese, Fernando Pessoa. Goffredo ne rimane così affascinato che si reca a Lisbona “almeno sei volte”, si tatua la sua silhouette sul braccio destro accompagnata dalla frase ‘il poeta è un fingitore’, e come se non bastasse si iscrive all’Università di Lingue per poter leggere e comprendere i suoi scritti originali senza necessità di traduzioni.
Piccolo particolare: quando Goffredo si rimette a studiare è ormai vicino ai 50 anni e, soprattutto, frequenta la stessa facoltà della figlia che lo convince a unire i loro percorsi. “Essere nella stessa aula con lui era strano ma divertente, i compagni rimanevano affascinati dalla sua presenza. Abbiamo frequentato anche corsi diversi, io al portoghese avevo preferito lo spagnolo, e allora capitava che nei viaggi di ritorno ci raccontassimo la nostra giornata. Quanto era bello studiare e preparare gli esami insieme, a casa nostra”.
Levata la corona d’alloro dalla testa, Ester inizia a lavorare per la Frilli Editori di Genova, seguita dal padre un anno più tardi. Nel 2008 ecco il grande salto: una casa editrice tutta sua, a Chiavari, in via Cesare Battisti. Con lei, ovviamente, c’è ancora papà Goffredo che vaglia quali libri pubblicare e ne revisiona il testo prima della stampa: “Lo faccio insieme con l’autore perché mi piace che rimanga il suo stile. Oggi nelle grandi case editrici questo è imposto dall’editor: ormai leggiamo libri tutti uguali con uno stile unico per differenti scrittori”.
Alla figlia, invece, spetta la composizione della copertina, “che deve svelare ma non troppo”, aggiunge lei.
Centinaia i libri stampati – da un’azienda di Rende – con una particolare attenzione alla storia locale e un progetto in itinere per un volume sulle botteghe antiche. Il più venduto in questi dieci anni è una traduzione dal francese di Huysmans, curata proprio da Goffredo, con titolo: ‘Laggiù, nell’abisso’. Pure la trilogia di Nadir, tatuatore chiavarese marito di Ester, ha riscosso parecchio successo. I più recenti, ancora freschi di stampa, sono ‘Leivi ieri’ di Giulia Oneto e ‘Natale in casa Marx’, commedia rivoluzionaria scritta da Lorenzo Beccati, voce del Gabibbo e anima di ‘Striscia la Notizia’ insieme ad Antonio Ricci. Il libro sul quale avrebbero voluto mettere il proprio logo? ‘La cattedrale del mare scritto da Falcones”, risponde sicura Ester. “Uno qualsiasi di Borges”, ribatte Goffredo. Almeno per una volta non sono d’accordo. Che rimanga Internòs.
DANIELE RONCAGLIOLO