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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Infrastrutture, la Liguria va a rilento. Grande (e grave) ritardo su tutte le grandi opere

A Levante, quando si pensa ai lavori, il primo ragionamento finisce per essere il Tunnel della Fontanabuona, opera attesa da moltissimi anni e mai così vicina alla sua effettiva realizzazione
Il progetto del Tunnel della Fontanabuona
Il progetto del Tunnel della Fontanabuona
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(r.p.l.) Dal Terzo Valico alla Gronda, dal raddoppio ferroviario Finale-Andora al collegamento tra l’aeroporto ‘Colombo’ e la linea ferroviaria. Sono solo alcune delle grandi opere che Genova e la Liguria attendono da anni e che riempiono le agende politiche di qualsiasi schieramento sia pronto a presentarsi agli elettori. Tutti maxi progetti accomunati da una parola d’ordine, semplice e chiara: ritardo.

Il report Liguria 2030 elaborato da TEHA (The European House – Ambrosetti) scatta una fotografia chiara e impietosa dello stato di avanzamento delle tanto discusse grandi opere liguri. Il verdetto è chiaro: su quattordici maxi progetti solo due sono stati terminati nei tempi previsti. Hanno visto la luce per tempo solamente la piattaforma container APM Terminals nel bacino portuale di Vado Ligure e il retroporto di Santo Stefano Magra.

Le restanti opere si dividono tra le impietose diciture “in ritardo” e “ritardo ulteriore nell’ultimo anno”.

In rosso ci sono: il Terzo Valico dei Giovi, la Gronda di Genova, le nuove fermate ferroviarie di Erzelli e Cornigliano e adeguamento stazione ferroviaria di Sestri Ponente, il nuovo casello autostradale di Vado, il completamento in territorio extra-regionale del raddoppio della linea pontremolese e il collegamento tra l’aeroporto ‘Cristoforo Colombo’ – linea ferroviaria.

Infine il grigio, quale colore migliore per indicare le opere classificate con un “ritardo ulteriore nell’ultimo anno”: il raddoppio ferroviario Finale-Andora, l’ultimo miglio stradale e ferroviario nei bacini portuali genovesi e opere per l’accessibilità terrestre e il completamento l’adeguamento della viabilità di scorrimento Vado-Quiliano-Savona.

Il tutto mentre la Liguria accoglie 4,3 miliardi di euro dal Pnrr dedicati proprio alle infrastrutture. È il 55,9% del totale dei fondi indirizzati alla regione nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e si spera che possano servire non solo per finanziare opere che i cittadini attendono da anni, ma anche per garantire tempistiche certe. È cosa nota, infatti, che i finanziamenti del Pnrr sono vincolati anche a tempi e scadenze precise. Pena il ritiro dei fondi stessi.

Levante, quando si pensa alle infrastrutture, il primo ragionamento finisce per essere il Tunnel della Fontanabuona, opera attesa da moltissimi anni e mai così vicina alla sua effettiva realizzazione, anche se pure qui una tempistica chiara e certa ancora non c’è. Il sindaco metropolitano Marco Bucci ne ha parlato proprio durante la presentazione del rapporto sulla Liguria elaborato da The European House – Ambrosetti. Secondo Bucci, “il Tunnel uscirà a Rapallo e non ci sono altre ipotesi allo studio. Abbiamo fatto il punto con Aspi, la Commissione Ambiente ha detto che il progetto va bene, aspettiamo le valutazioni degli altri soggetti. Le modifiche? Si possono sempre fare, importante che non vadano a distogliere quello che è l’obiettivo finale”. Considerazioni a cui vanno aggiunte pure quelle del presidente ad interim della Regione Liguria, Alessandro Piana: “Ricordo, secondo i dati dell’ultimo Forum Ambrosetti, che entro il 2026 saranno veicolati in generale sul territorio ligure fondi del Pnrr sostanziosi, pari al 17% del Pil ligure al 2021. Si tratta quindi di raccogliere queste sfide e tradurle, con un ampio effetto moltiplicatore, in ulteriori investimenti privati. In questa ottica, il Tunnel della Fontanabuona è fontamentale per la crescita della Liguria”.

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