di DANILO SANGUINETI
Quando la geografia è uno stato d’animo. lI ristorante-discoteca-piscina-stabilimento balneare New Sol Levante Beach Club gode di un magnifico panorama sul mare dove si può ammirare per quasi dodici mesi all’anno un tramonto da paura, con l’astro infuocato che precipita in mare o si nasconde dietro la maggior gobba del Monte di Portofino: ergo il Sol Levante ha il suo punto di forza nel sole calante, o per dirla in latino medievale, Ponente. Una delle tante contraddizioni di una struttura turistica multi-scopo. Una cattedrale dell’intrattenimento nel Tigullio, una pietra miliare della movida levantina, un ‘divertimentificio’ che ha poco da invidiare al Covo di Nord Est (e dagli con la toponomastica alla come capita) e alla Piscina dei Castelli, i due epicentri della ‘dolce vita’ locale.
Il Sol Levante, che si è chiamato anche Thermae, ha avuto un’esistenza altrettanto movimentata, con alti e bassi che l’hanno obbligato a chiudere i battenti. Sempre riaperti, comunque, perché la località e le infrastrutture realizzate in loco sono indiscutibilmente un’attrazione per varie fasce di clientela, avendo una risposta per ogni categoria di età e, cosa da non trascurare, per ogni tipo di tasca.
A inizio giugno inaugurazione in grande stile, nel sabato del ponte per la Festa della Repubblica centinaia di persone si sono presentati ai cancelli della via Aurelia e si sono sparpagliati per i tavoli del ristorante, le seggiole del lounge-bar, i lettini dello stabilimento, sulle sdraio della piscina. Ultimati i lavori di ristrutturazione – necessari dopo le mazzate inferte dal mezzo ciclone abbattutosi sulla zona lo scorso agosto e la potente mareggiata d’autunno – e definito nei particolari il nuovo assetto direttivo, uno dei quattro soci che hanno assunto la gestione del Sol Levante, Corrado Anghelè, illustra il piano per i prossimi mesi.
“Non è una riapertura per la stagione turistica, si tratta di una ripartenza in grande stile dopo le note vicissitudini. Abbiamo rinnovato il locale. Oggi è il New Sol Levante Beach Club. Ed insisto molto su quel ‘New’. Abbiamo deciso di investire, portare delle modifiche consistenti allo scopo di farlo diventare un posto un po’ più accogliente e mi si passi il termine un po’ più moderno”.
L’imprenditore genovese – che viene da altre esperienze lavorative, così come i tre compagni di cordata – ha cinquant’anni e non vuole fare il ‘giovanilista’ né tenta di blandire le nuove generazioni. “Sono convinto che dopo il periodo del Covid-19 il mondo dei locali sia cambiato, tanto cambiato: non c’è più nessuno che ama stare rinchiuso dentro una discoteca, si preferisce stare all’aperto. Qui a Cavi, su una spiaggia protetta da un promontorio, un mare splendido, una terrazza ampia che ingloba una piscina, c’è l’ambiente perfetto per ascoltare musica, ballare e allo stesso tempo restare all’aria fresca”.
Le prospettive sono incoraggianti, e i quattro soci pregustano un’estate ruggente. “Siamo dei neofiti in questo tipo di attività, siamo professionisti legati ad altri ambienti – quello della nautica, quello forense – però siamo liguri, amiamo questo territorio e vogliamo valorizzare il posto. In più abbiamo anche offerto diversi posti di lavoro a persone della zona, circa trenta, altro fatto da non trascurare sono posti non provvisori”.

La prima decisione è stata quella di ripensare la ripartizione del complesso Sol Levante. “Chi ci verrà a trovare potrà scegliere tra diverse proposte nelle tre aree del locale. Partiamo dalla spiaggia: lo stabilimento balneare offrirà rispetto agli anni scorso più servizi. Per esempio il Wi-fi in spiaggia, una necessità per i clienti più giovani. Poi i video, ma anche canoe, gonfiabili, corsi di vela, di Sup”. Una ricchezza di scelte che fanno venire in mente i bagni di Rimini, veri parchi divertimento in miniatura. “Io, dato che là ho lavorato, mi sono più ispirato alla Sardegna, a quei resort immersi in una natura meravigliosa ma dove puoi trovare ogni genere di confort”.
Il ristorante ha visto a sua volta rivoluzionati lo staff, i menù, i tipi di proposte. “Oltre a pranzo e cena canonici, abbiamo pensato a un aperitivo musicale, al tramonto. Poi ampia scelta per le serate, con cena e discoteca”. Il concetto base è quello di non limitarsi alla serata, ad eventi in stile disco, ma a spalmare nell’arco della giornata un’offerta multi target. Ancora più ambizioso il proposito di non stringere tutto nell’arco della stagione estiva, di far vivere il New Beach Club anche da ottobre a maggio. “Verissimo, abbiamo studiato un ‘format’ che funzioni sempre. Per esempio l’aperitivo in terrazza d’estate ovviamente verrà fatto tutte le sere, d’inverno solo il venerdì, sabato e domenica. L’idea è proprio quella di allungare la stagione e quindi di tenere i ragazzi al lavoro il maggior tempo possibile. Servirà anche ospitare altri tipi di eventi, invitando degli ospiti. Per esempio abbiamo preso accordi con il Comune di Lavagna e interessato quello di Sestri Levante per organizzare un torneo di padel. Un altro modo per coinvolgere più gente possibile per più tempo sarà quella di richiamare gente da fuori, magari da Genova, nomi famosi che attirino l’attenzione anche dei non levantini. Il New Sol Levante potrebbe diventare una scelta per chi arriva dal capoluogo o dallo spezzino”.
Le idee insomma abbondano. Perché il cinquantenne signor Anghelè ha saputo ascoltare i consigli di chi è del settore. “Abbiamo concordato di affidarci ai più giovani, di ascoltarli. Io credo che un team impegnato a gestire una simile realtà debba essere come una squadra di calcio: non va bene che ci siano solo ‘senatori’ dotati di esperienza ma che non hanno più lo scatto dei tempi migliori e magari hanno un po’ perso il polso della situazione, non va bene che ci siano solo pivelli dotati di entusiasmo ma non di preveggenza. Bisogna fare un mix giusto, è quello che stiamo cercando di fare qui”.
Un esempio pratico? “Quello che alcuni giudicheranno un azzardo, però a noi è piaciuto molto. Un gruppo giovanile ci ha proposto di utilizzare il mercoledì sera per proporre ‘Dischi freschi’. Nel giorno che chi è del giro chiama ‘morto’ perché a metà settimana, quando c’è poca gente in giro, offrire un aperitivo musicale al tramonto e in contemporanea artisti che disegnano o espongono. A Genova hanno fatto qualcosa di simile nel centro storico ed hanno avuto un successo notevole. A tal proposito abbiamo contattato l’Accademia del Fumetto di Chiavari e Sestri Levante per unire le forze”.
Non sarà del mestiere ma Anghelè è un vulcano che non cessa di lanciare proposte. “Un’altra intesa già siglata è quella che riguarda il venerdì sera. Ospiteremo il gruppo ‘Riviera by Night’. Sono sempre ragazzi attorno ai 25 anni che ripropongono tutte canzoni di artisti ‘basici’, i grandi italiani tipo Mina Battisti, i grandi classici degli anni Settanta, Ottanta, Novanta, pezzi mixati ex novo che vengono interpretati in maniera moderna e fatti cantare anche al pubblico. Vorremmo poter arrivare a proporre un happening a sera, da domenica a sabato dando sempre qualcosa di originale al pubblico”.
Un cross-over generazionale, un voler coinvolgere i ragazzi senza trascurare gli ‘anta’ che qui a Cavi ci hanno trascorso gran parte della loro giovinezza. Certo l’età dell’oro non potrà tornare. Claudio Lazzari, il mitico gestore delle chiavarese Alicorn (1967) e Lido (1971), che guidò il Sol Levante dal 1987 al 2007 e che lo portò ad avere oltre 1000 presenza a sera, concorda. “Sono cambiati completamente i presupposti. Io avevo l’agibilità per 500 persone all’interno e altre 465 all’aperto, potevo contare su un servizio d’ordine guidato da Fabrizio Quattrocchi, il contractor ucciso in Iraq dai fondamentalisti, ogni fine settimana arrivano grandi nomi da Milano, Genova e la Versilia. Il Sol Levante paga le tribolate vicende vissute dalle gestioni seguenti alla mia e precedenti all’attuale. Aveva perso molto smalto, ha perso molte autorizzazioni, bisogna fare i conti con permessi e contratti molto più severi, ma questi nuovi quattro soci sono molto entusiasti e si stanno facendo notare per lo spirito di iniziativa. Speriamo che le controversie legate alla sentenza Bolkestein non procurino altri contrattempi. Io mi auguro che la gente di qui e i turisti possano tornare a godersi l’incomparabile bellezza di quel posto, un sito che credetemi non ha niente da invidiare a locali rinomatissimi in ogni angolo della Penisola e pure degli altri paesi del Mediterraneo”.

Anche il vecchio leone degli imprenditori turistici alza idealmente il calice. Che i giorni del Sol Levante, che guarda a Ponente, possano tornare ad essere dolci. Einstein ci ha spiegato che il tempo e lo spazio si fondono in un continuum curvo che dovrebbe coprire più dimensioni. Sotto questo cielo stravolto dalla casualità i punti cardinali sono convenzioni effimere, dipendenti in toto dall’osservatore. Roba da far girare la testa, siamo una briciola in un Universo di incommensurabile grandezza e inarrestabile espansione Molto meglio afferrare una bibita fresca, mettersi comodi e godere di questo scenario di indicibile bellezza persino per la Bella Italia, il Paese che i Greci chiamavano ‘la terra del sole che scompare’.