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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Il lento scorrere dell’acqua ci farà ricordare Elena Bono

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(r.p.l.) C’è voluto un po’ di tempo, ma finalmente, a cinque anni dalla sua morte, la scrittrice e poetessa Elena Bono avrà la ‘sua’ fontana. Quando morì, il 26 febbraio del 2014, l’autrice lasciò nel proprio testamento una richiesta scritta, rivolta all’amministrazione comunale di Chiavari: chiedeva al sindaco di intitolarle una delle fontane della città, vedendo lei nell’acqua che sgorga il simbolo della vita, lo scorrere perpetuo della memoria.

Domenica, nell’ambito della sesta edizione del Festival della Parola, che proprio ad Elena Bono è da sempre dedicato, si terrà la cerimonia attraverso cui Palazzo Bianco darà il nome della scrittrice alla fontana di piazza Matteotti, una delle più conosciute e amate del posto, sicuramente la più centrale. Sarà un momento molto particolare, perché la città di Chiavari prosegue nel ‘recupero’, dal punto di vista non solo letterario ma anche del ricordo, di una delle persone che più ha dato al Tigullio nel corso della sua esistenza e della sua carriera. L’anno scorso, sempre all’interno del Festival della Parola, a Elena Bono fu dedicato uno spettacolo teatrale, la pièce ‘Mi sembrò che una voce’, prodotta dal Piccolo Teatro Orazio Costa di Pescara in collaborazione con il Comune di Chiavari, e imperniata sul breve racconto ‘Morte di Adamo’, una delle narrazioni più intense e audaci dell’intera produzione della scrittrice.

Nel 2019, ecco la fontana a lei tanto cara. A spendersi moltissimo in questa operazione, tante donne. Donne coraggiose e in prima linea, proprio come Elena Bono. Capofila dell’intitolazione, che l’amministrazione comunale ha avvallato e concesso di buon grado, è infatti il Cif – Centro Italiano Femminile, una delle associazioni tradizionalmente più attive e operose a Chiavari. “Ci siamo mosse – ricorda la presidente Simona Gazzolo, insieme a tante altre associazioni femminili. Inizio con il ricordarle tutte: Associazione Le Muse Novae, Club Le arti si incontrano, F.I.D.A.P.A. B.P.W. Italy Sezione Tigullio, HIRO And Co, L’Agave, L’Agorà di Lavagna, Soroptimist International Club, SNOQ Se non ora quando Tigullio, Associazione Culturale Tigullio EventiZonta International Club of PortofinoTigullio, Golfo Paradiso. Tutto inizia esattamente un anno fa, quando la fontana di piazza Milano, sul lungomare di Chiavari, viene intitolata all’8 Marzo. A quel punto, nasce in noi l’idea di proseguire questo cammino, dedicando via via ogni fontana di Chiavari a una donna che si è particolarmente distinta nel campo dell’arte, della letteratura, del volontariato, della cultura. Poi, siamo venute a sapere della volontà testamentaria di Elena Bono, ed ecco che siamo arrivate a questo punto, all’intitolazione della fontana di piazza Matteotti nell’ambito del Festival della Parola”.

Appuntamento domenica, alle ore 11, in piazza: “Tutte le associazioni che sostengono il progetto ‘Il nome di donne per le fontane della nostra città’ – prosegue Simona Gazzolo – hanno ritenuto più che doveroso porgere all’amministrazione la richiesta d’inserire nel contesto del Festival della Parola l’intitolazione della fontana nel cuore della nostra Chiavari alla poetessa Elena Bono. Abbiamo preparato una apposita targa da mettere sulla fontana”.

Interverranno la press agent di Elena Bono, Stefania Venturini; il gruppo canoro Doula, che interpreterà un pezzo molto significativo, ‘Prayer of the Mothers’; gli alunni dell’Istituto Caboto, che con Elena Bono avevano instaurato un dialogo intenso. I ragazzi, di cui la stessa Elena Bono aveva scritto, presenteranno una pillola di teatro tratta da ‘L’erba e le stelle’, intitolata ‘Giochi e dicerie dei ragazzi del 18° secolo’. Infine, la presidente dell’Agave Mirna Brignole leggerà la poesia ‘Invito a palazzo’, quindi la parola passerà ai rappresentanti di Palazzo Bianco e, a concludere, il taglio del nastro.
“Vogliamo finalmente rompere quell’incomprensibile silenzio che ha avvolto una voce così alta; silenzio da lei accettato pur nella consapevolezza di avere molto da dire agli uomini nella forma dell’arte, servizio alla bellezza; silenzio che l’ha seguita fino alla corsia di ospedale dove si è spenta l’altra sera”: così, all’omelia per il suo funerale, si espresse il vescovo di Chiavari, Monsignor Alberto Tanasini. Ora un po’ di quella bellezza e di quella perfezione gli uomini man mano se la possono riprendere.
Attraverso gli scritti immortali di Elena. E anche attraverso lo scorrere dell’acqua di una fontana.

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