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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

Il Club Scherma Rapallo si coccola le sue campionesse

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Il Club Scherma Rapallo tiene botta, anzi le tira sulle pedane di mezza Italia grazie a un folto manipolo di ragazzi e ragazze. Giovani leoni e leonesse che si scaldano al sole delle due campionesse tesserate per la società del presidente Andrea Pisano.
Fioretti e spade tinti di rosa per un sodalizio nato 32 anni fa, creando a Rapallo una scuola che ha saputo rinnovarsi entrare e restare nell’eccellenza dello sport acchiappa-medaglie olimpiche. Nelle sale di via Betti – un tempio per chi indossa maschere e impara a usare i ‘ferri’ da maestri di caratura nazionale – anno dopo anno si formano classi sempre numerose di schermidori. La sede, che il sodalizio rapallese ha avuto in gestione dal Comune nel 2005, è stata ampliata e adattata alle esigenze della scherma dal lavoro costante di decine di volontari, in prima battuta gli stessi dirigenti. La disciplina mentale e la capacità di sacrificio sono due qualità fondamentali nello spadaccino, la tendenza a fare gruppo, a tramandarsi storie, esperienze, insegnamenti, la cifra umana più evidente. Lo si coglie nelle storie personali degli atleti più in vista.

Quante stelle
La stagione in corso ha registrato un addio che seppure annunciato ha suscitato un po’ di commozione: Bianca Del Carretto ha detto stop alle sue peregrinazioni sulle pedane condite da vittorie prestigiose (titolo mondiale nella spada a squadre Antalya 2009) e da un enorme rimpianto, il sogno solo sfiorato della medaglia con i cinque cerchi impressi sopra. “Un capitolo importante della nostra storia recente si è chiuso, altri due sono in corso di… scrittura”. Il presidente Pisano è abituato a ragionare sulle lunghe distanze. “Portano i nostri colori in nazionale e in giro per il mondo Camilla Rivano e Mara Navarria. Le nostre due campionesse ci regalano un tocco di cosmopolitismo perché la prima vive e studia in Usa, eppure resta tesserata per il nostro club, l’altra ha scelto la città e il C.S. Rapallo dopo un lungo percorso agonistico e umano, è nata a Udine, è approdata nel Tigullio per essere seguita da Roberto Cirillo, che è il nostro maestro di spada ed uno dei tecnici dell’arma nella nazionale maggiore”.
Le due veterane sono un formidabile spot per gli schermidori in formazione. “Ciascuno dei cinquanta agonisti può vederle come un esempio e allo stesso tempo un traguardo da raggiungere”. Un numero di tesserati che non passa inosservato. Cifra importante in una zona dove lo sport è parcellizzato e la concorrenza è forte. Una schiera di stoccatori incalliti che nello scorrere delle stagioni è in lento ma costante aumento. “La linfa vitale sono le generazioni di atleti che scelgono le nostre pedane – conferma Andrea Pisano – La fama dei nostri due insegnanti di punta, lo stesso Cirillo, il mago della spada e Lorenzo Angelelli che si è aggiunto come ‘docente’ di fioretto, è un potente richiamo. Sono maestri della nazionale, Angelelli ha avuto tra le sue allieve anche Valentina Vezzali”.

Il sogno di un palazzetto
In più… “In più ci sono le garanzie di impegno e serietà che offriamo a ogni nostro tesserato”. Un piccolo cruccio però il presidente lo avverte. “Il Club Scherma Rapallo potrebbe ambire all’organizzazione di qualcosa di più memorabile che i tornei zonali o regionali che ospita nella palestra di via Betti e le tappe interzonali e interregionali per le quali deve chiedere asilo alla Casa della Gioventù, complesso sportivo eccellente ma che dobbiamo dividere con una miriade di altri club, sport e appuntamenti. Per eventi sino a 100 partecipanti facciamo da soli, per eventi sino a 500 partecipanti c’è la Casa della Gioventù, oltre…dobbiamo arrenderci. Rapallo non ha un Palasport e dubito che potrà averlo in tempi brevi, le norme di bilancio rendono impossibile o quasi l’intervento pubblico, privati in grado di intervenire all’orizzonte non se ne vedono”. Quindi non resta che la vecchia dimora. “Che era e resta un piccolo gioiello con la sua sala d’armi, la palestrina pesi, l’area genitori, gli spogliatoi rimodernati e attrezzati: piccola ma adatta a noi”.

DANILO SANGUINETI

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