di DANILO SANGUINETI
Alcuni sostengono che gli sport di squadra siano la prosecuzione con metodi incruenti dell’arte della guerra. Magari fosse veramente così e che tutti fossero d’accordo nel risolvere certe contese confinandole dentro recinti ben delimitati, costringendo i contendenti a seguire regole scrupolose e, soprattutto, a ottenere risultati e far maturare decisioni senza recare danno permanente e irrimediabile alle persone.
Ben vengano, quindi, le rievocazioni di certi antichi sport, anche molto duri e impegnativi sul piano fisico. Consegnano a nuove generazioni una cultura che non va perduta: tecniche, regole e modi di pensare che possono sembrare sorpassati ma che se ben si guarda, sono molto attuali. Sommersi da arti marziali provenienti dagli altri continenti, si può rispondere con discipline che contribuiscono a quella Medieval Renaissance che oggi va per la maggiore.
Quando si parla di sport medioevali o rinascimentali il pensiero va immediatamente alle varie giostre equestri o al calcio fiorentino. Invece nella realtà così frastagliata della nostra penisola la storia ha lasciato patrimoni ed eredità un po’ ovunque e di qualunque specie.
Lo testimonia l’avventura del maestro di lotta ed arti da difesa personale Roberto Fantasia. Ogni anno a Urbino si svolge una grossa rievocazione storica che dura quattro giorni: “La festa del Duca” dedicata al personaggio del Duca Federico Da Montefeltro e che vede il suo culmine nella partita de “L’Aita”.
Questo antico gioco serviva a tenere in allenamento le truppe del Duca nei periodi di pace. È un gioco di guerra quindi dove due squadre di 20 giocatori si affrontano in un’area di sabbia cercando di prendere la bandiera degli avversari posta a 2 metri e 70 di altezza. Nell’arena ci sono due fosse di acqua e fango dove è possibile gettare gli avversari per eliminarli momentaneamente dal gioco. Uno gioco durissimo e di grande contatto fisico (il termine Aitante deriva proprio dal nome dei giocatori di Aita). Un misto tra rugby e lotta.
Invitato come ospite d’onore alla manifestazione e come giocatore tra gli “Aitanti” turchini il chiavarese Roberto Fantasia ex lottatore professionista di muay thai e di MMA si è fatto valere in una manifestazione dove la rudezza non era un plus ma una necessità…
“È stato un onore per me essere non solo l’ospite d’onore della serata ma anche un Aitante e mettermi alla prova nell’arena davanti ad un pubblico caldissimo e numerosissimo. Voglio ringraziare il capitano Gianluca Ceravolo per l’opportunità, tutto il comitato organizzativo dell’Aita e tutti i miei compagni della gloriosa Legione Metaurense sia Azzurri che Gialli per la fantastica battaglia!”.
Un duro ma dal cuore tenero: “Un grazie infinito a mia moglie Laura e ai miei figli Gabriele e Victoria per essere stati al mio fianco anche in questa esperienza”.
Roberto, insegnante di Muay Thai e MMA (Mixed Martial Art) presso il “dojo” Orsi del Tigullio a Chiavari, lavora come barelliere notturno al pronto soccorso di Lavagna.