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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

Il cento piace al Centro Sportivo Italiano: come gli anni compiuti e come la quota di società affiliate

Il presidente della sezione di Chiavari, Cristiano Simonetti, ha già in mente parecchie iniziative per l’anno appena cominciato
Il Centro Sportivo Italiano sezione di Chiavari ha superato le cento società affiliate
Il Centro Sportivo Italiano sezione di Chiavari ha superato le cento società affiliate
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di DANILO SANGUINETI

Il successo di un’associazione non si può misurare solo dai numeri, che siano nude cifre o colorate tabelle. Allo stesso tempo è indubbio che quando vi sono dati precisi, con una rilevanza nazionale, ciò corrisponda ad un gradimento e una fiducia diffusi nel territorio.

La sezione di Chiavari del CSICentro Sportivo Italiano nel 2023 ha toccato e sfondato quota 100, ha ottenuto l’affiliazione di oltre 100 club sportivi. Una evidente dimostrazione di fiducia nelle capacità organizzative dell’ente e, soprattutto, dell’abilità nel fare team che il presidente Cristiano Simonetti e i suoi collaboratori hanno mostrato di possedere in questi ultimi decenni. Il numero uno del CSI zonale, una colonna anche nel direttivo nazionale, dopo tre decenni di militanza, si appresta ad affrontare il 2024 con il solito piglio. I risultati raggiunti non lo hanno ‘placato’, anzi è pronto a lanciarsi in nuove iniziative adesso che è scattato l’ottantesimo compleanno dell’ente di promozione sportiva.

Racconta Simonetti: “Era il 5 gennaio del 1944 – con la conclusione della tragica Seconda guerra mondiale e la liberazione dal regime fascista ancora lontane più di un anno – quando Luigi Gedda, presidente dell’Azione Cattolica, proponeva all’Assemblea della Gioventù Italiana di Azione Cattolica Italiana, di far nascere il  Centro Sportivo Italiano, per riprendere l’esperienza della Federazione delle Associazioni Sportive Cattoliche Italiane (FASCI), nata nel 1906 dall’Azione Cattolica Italiana e sciolta dal regime fascista nel 1927. La proposta venne approvata con entusiasmo. Fu una visione profetica, fortemente voluta da Papa Pio XII che trovò in Gedda la persona capace di realizzare l’ambizioso progetto”.

Fu una bottiglia lanciata nel mare grande del Dopoguerra, una bottiglia che mostro di saper galleggiare molto bene e sopravvivere a ogni tipo di fortunale. 

“Ancora oggi cerchiamo ogni giorno di onorare il nostro essere CSI perché siamo consapevoli di essere gli eredi di giganti della storia. A questi valori, tanto forti da essere eterni, ci dovremo ispirare in particolare in questo 2024 ricco di momenti associativi. Verremo chiamati a vivere, sul finire dell’anno, le Assemblee elettive, con la formazione delle nuove compagini direttive del CSI ad ogni livello, e ci prepareremo ad un altro storico appuntamento, il Giubileo del 2025. Sarà perciò un anno di riflessione, di analisi, di incontri, di manifestazioni, di conferme e di rilancio del nostro essere CSI, un’Associazione che oggi rappresentiamo, consapevoli che è stata fin dall’inizio e continua ad essere un punto di riferimento sicuro e solido per la proposta sportiva, per l’educazione dei giovani, per il servizio alla comunità in cui viviamo”.

Simonetti ha già in menti diversi progetti che si aggiungeranno a quelli posti in essere nei mesi scorsi. Ed è sicuro che ‘Quota Cento’ raggiunta da poco verrà non solo tenuta ma superata di slancio. Nel mondo del volontariato sportivo, a differenza che in altri più altolocati e seriosi, i conti li sanno fare…

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