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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

I monaci benedettini olivetani di Camogli in soccorso all’Emilia Romagna attraverso i loro dolcetti

Dom Pepe racconta di essere un cuoco appassionato, avendo studiato alla scuola alberghiera. “Qui al monastero cuciniamo a turno e a me dà soddisfazione”
Dom Francesco Pepe alla preparazione dei dolcetti il cui ricavato andrà alla Emilia Romagna
Dom Francesco Pepe alla preparazione dei dolcetti il cui ricavato andrà alla Emilia Romagna
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di ROSA CAPPATO

Dal monastero di San Prospero di Camogli, i dolci per l’Emilia. Si possono già prenotare i Mostaccioli e i Roccocò preparati a mano dal Priore dom Francesco Maria Pepe. Li preparerà appositamente per aiutare la popolazione alluvionata dell’Emilia Romagna. Si tratta di dolci natalizi della tradizione napoletana, che saranno prodotti in forma artigianale dal priore. Saranno offerti a chi desidera portarli sulla tavola delle proprie festività, ritirabili al monastero, graziosamente confezionati, da venerdì 20 a lunedì 23 dicembre, il pomeriggio, dalle 15 alle 18.

Il ricavato sarà devoluto in beneficenza, destinato alla popolazione alluvionata dell’Emilia Romagna. “A Pasqua ho preparato la Pastiera di grano, con uno scopo analogo – spiega dom Pepe – iniziativa che va avanti da tre anni e quello scorso è stata riportata persino dalla trasmissione di Mediaset ‘Studio Aperto Mag’: con questa beneficenza abbiamo potuto aiutare le famiglie bisognose del territorio e non”.

Il Priore si è cimentato con successo anche nella preparazione dei Casatielli. “Quest’anno per a Natale per la prima volta ci dedichiamo a questi due tipi di pasticcini, i Mostaccioli e Roccocò”. Dom Pepe ammette di essere un cuoco appassionato, avendo studiato alla scuola alberghiera. “Qui al monastero cuciniamo a turno e a me dà soddisfazione”. Il monaco benedettino è conosciuto da anni, assai apprezzato dai fratelli olivetani e da molti camoglini. Il 27 dicembre del 2022, ad una partecipatissima cerimonia, alla quale erano presenti anche autorità civili regionali e comunali di Camogli, Recco e del comprensorio, è succeduto a dom Beda Marco Pucci, che dal 26 agosto 1981 ricopriva il suo ruolo, mancato a gennaio. La cerimonia è stata celebrata dal vescovo diocesano di Chiavari, monsignor Giampio Devasini, che ha impartito anche la solenne benedizione apostolica inviata dal Papa, insieme all’indulgenza plenaria. 

“Come spiritualità monastica – spiega il dom – osserviamo l’accoglienza, poiché occorre donare e donarsi. Nella sofferenza c’è il volto di Cristo e noi lo serviamo, serviamo la chiesa e il popolo di Dio. Come scritto nei comandamenti amiamo il prossimo, ma se non lo si mette in pratica sono solo parole, contano i fatti. Ci teniamo ad aiutare e per questo abbiamo avuto l’idea dei dolcetti per il Natale 2024. Questi dolci sono della tradizione della mia famiglia, utilizzo una ricetta classica però di mio aggiungo sempre qualcosa e forse quest’anno metterò un’essenza diversa, per dare un sapore di novità”.

I mostaccioli sono biscotti speziati, ricoperti di cioccolato. Il nome deriva dal latino ‘mustaceum’ e indicava una focaccia dolce che aveva tra gli ingredienti anche il mosto d’uva, cotto su foglie di alloro. I Mostaccioli campani sono spesso venduti insieme ai Roccocò e altri dolci natalizi del territorio, che venivano donati agli ospiti. I Roccocò nascono nel Medioevo, quando Sancha d’Aragona divenne moglie del Re Roberto d’Angiò. La Duchessa istituì un convento nella zona della Maddalena, il Real Convento della Maddalena e le suore che vi abitavano inventarono queste ciambelle, piuttosto dure, a base di mandorle, le ‘roccaille’, nome di una conchiglia in francese. Il segreto della ricetta è il ‘pisto napoletano’, un mix di spezie che deve obbligatoriamente contenere cannella, chiodi di garofano e noce moscata.

Le iscrizioni per accaparrarsi i Mostaccioli e i Roccocò di Dom Francesco stanno già andando a ruba, basti pensare che per Pasqua sono state ordinate ben 350 Pastiere e 150 Casatielli, altra golosa torta salata tipica napoletana, ordinati da Genova, da Rapallo, Santa Margherita ligure e addirittura dalla Valle d’Aosta: “Sì – dichiara il priore – volevano che la spedissimo sin là, ma non è stato possibile poiché non si tratta di un prodotto secco”. Il monastero dei benedettini possiede anche una foresteria dove si ospitano scuole e pellegrini che adorano le prelibatezze artigianali e di materia prima a km 0, offerte dai monaci. “Quest’anno abbiamo ricevuto la visita degli studenti dell’Università di Francoforte, ma anche di quelli provenienti da Tubinga, in Germania, dove Papa Benedetto è stato docente”. La struttura si affaccia sulla ‘Città dei Mille Bianchi Velieri’ ed è famosa tra i pellegrini. Risale al 1880, fondata dove si trovava l’antica cappella intitolata al Santo, Vescovo di Terragona, su iniziativa dell’Abate olivetano Giovanni Schiaffino, originario di Camogli. Negli anni ‘30 venne ampliata come risulta attualmente. C’è una ricca biblioteca con antichi volumi e pergamene e, nella piccola chiesa annessa, si trovano opere di varie epoche e affreschi: presso l’altare c’è il mausoleo e le spoglie dell’Abate fondatore. Nel Santuario si trovano interessanti opere artistiche, fra cui una tavoletta con l’immagine della Madonna sull’altare maggiore, attribuita a Teramo Piaggio di Zoagli. La chiesa si è successivamente arricchita di nuove opere che rafforzano il culto popolare della Madonna del Boschetto. Nel chiostro sono presenti un centinaio di quadri votivi, dipinti nel XIX secolo, che illustrano la devozione dei marinai di Camogli. Accanto al Santuario sorge l’antico oratorio dedicato all’Addolorata e sede della Confraternita.

I dolcetti natalizi della tradizione napoletana di Dom Pepe si possono ritirare in questo luogo antico e sacro, su prenotazione, chiamando il numero 371 3128758, oppure inviando un messaggio con WhatsApp allo stesso numero. 

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