Golfo Paradiso Pro Recco Camogli Avegno Società Sportiva Dilettantistica a Responsabilità Limitata Senza Scopo di Lucro. E abbiamo finito lo spazio. Si scherza naturalmente, la società di calcio sorta quattro anni fa prima come Associazione dalla fusione di tre matricole Figc e trasformatasi il 3 ottobre 2017 in Società, ha un nome ‘di battaglia’ che condensa quello della ragione sociale: Golfo Paradiso Prca, “altrimenti dovremmo arrivare un’ora prima degli avversari al campo solo per redigere l’intestazione del foglio da consegnare ai direttori di gara”.
Scherzano al campo San Rocco di Recco, se lo possono permettere ora che, superata la fase di apprendistato (anche se il mutuo acceso per il ripristino dell’impianto scadrà nel 2022), la Golfo ecc. ecc. ha risollevato le sorti del calcio dilettantistico nel comprensorio.
La Pro Recco Calcio, il Camogli e l’Avegno vivacchiavano tra Promozione, Prima e Seconda Categoria rischiando la retrocessione nella Terza, il girone dei dannati dai quali sarebbe stato ancor più complicato sfuggire, impossibilitate anche solo a sognare l’ascesa ad un torneo regionale, l’Eccellenza, per non parlare della serie D.
Poi l’onda lunga della crisi economica che scosse la penisola dal 2010 e 2011 ed ancora perdura, si infranse anche sulle fragili difese dei sodalizi a bassa intensità professionale. Società di lungo corso e di onorata carriera si ritrovarono senza sponsor e senza mecenati. Neppure il solito ricorso al volontariato di atleti, tecnici e dirigenti serviva a qualcosa.
Il colpo di grazia lo diede la mancanza di un impianto sportivo dignitoso, spariti i campi sussidiari, il vecchio San Rocco non ce la faceva più a sopportare il peso di tre club e di una miriade di formazioni giovanili.
Lo stesso aveva bisogno di una ristrutturazione che lo rendesse idoneo alla serie D, vista la possibilità che nel frattempo si era creata dalla formazione dello Sporting Recco ASD a RL sorto dalla trasformazione e trasferimento della sede sociale da Rapallo a Recco della ASD Rapallo Bogliasco, riconducibile alle famiglie Trani/ Durio, militante in serie D con la Prima Squadra e la rispettiva juniores nazionale e soprattutto di un manto in erba sintetica.
La famiglia Trani/Durio fece una scelta che la portò all’acquisizione della Robur Siena senza però venir meno agli impegni che si era presa, unitamente alla Golfo Paradiso, di ristrutturare l’impianto del San Rocco cosi come era stato programmato ed inoltre porre le basi per l’acquisto dell’impianto sportivo così ristrutturato da parte del Comune di Recco.
La storia diventa cronaca e la racconta Diego Marrale, che in quegli anni aveva deciso di chiudere la carriera di bomber (uno dei migliori in quegli anni) e occuparsi di insegnare e organizzare nelle categorie giovanili. “Mettere insieme tante idee non è stato semplice, c’erano vecchie rivalità, qualche incomprensione, diversi ‘orticelli’ che i dirigenti erano restii ad abbandonare, ma alla fine una intesa sotto la spinta della situazione esterna che non consentiva altre dilazioni si è trovata. Un esempio di cooperazione intelligente, una storia di rivalità che per una volta finisce nel modo migliore, a conferma del detto che l’unione fa la forza”.
L’obiettivo futuro quindi è quello, in primis, di fare acquisire al Comune di Recco l’impianto sportivo, che si ritroverebbe un impianto nuovo a costo praticamente zero in quanto le spese di ristrutturazione sarebbero pari alle spese di acquisizione. Terminare la ristrutturazione, ormai diventata stretta per circa 200 ragazzi del settore giovanile, una Prima Squadra e Juniores, una squadra Amatori, una squadra locale di Terza Categoria e il Centro Federale Figc, ripristinare le tribune con una copertura idonea divelta da un recente fortunale e fornire l’impianto di un riscaldamento a gas metano in sostituzione dell’ormai obsoleto impianto a pellet non più idoneo per una platea di utenza come quella descritta. Nel frattempo la struttura (campo grande e campetto) è stata dotata di impianto di illuminazione a Led.
“Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, dopo avere sfiorato la promozione in Eccellenza due anni fa con il mister Del Nero in uno spareggio con l’Andorra, quest’anno l’obiettivo concordato con il nuovo mister Foppiano è quello che, per quanto l’Eccellenza non sia una necessità, se dovesse arrivare non ci strapperemmo i capelli. Abbiamo chiesto ai Consiglieri della Società addetti alla Prima Squadra e Juniores Sergio Clary e Innocenzo Mannai, che si avvalgono della collaborazione del mister Mauro Foppiano, di Paolo Mancuso e Fabio Boschi, dei preparatori Franco Bernardi, Francesco Rizzo e Matteo Revello quali sono le loro aspettative future. Per entrambi l’ideale sarebbe quello di mettere le basi per una continuità societaria e con la necessità di lavorare tutti in armonia e sincerità tra tutti i reparti della società stessa”.
Il Consigliere societario addetto al Settore Giovanile Corrado Pezzotti dice che “l’obiettivo primario è quello di fare crescere i ragazzi del settore giovanile per prepararli alla Prima Squadra anche se non sarà probabilmente possibile per tutti raggiungere tale ambizioso obiettivo”.
Il Vice Presidente Agostino Revello sostiene che la fusione “tra Camogli/Avegno, Pro Recco e Golfo Paradiso Settore Giovanile è stata un grosso successo, viste le difficoltà di comprensione che esistevano da anni nonostante i vari tentativi di fusione. Campanilismi e personalismi hanno per anni rallentato questo sbocco ragionevole. È stato così possibile creare una società ambiziosa con un buon settore giovanile (tecnico e numerico), arricchito da un’ottima struttura anche se a costo di grossi sacrifici. Si spera di migliorare sempre più e di raggiungere gli obiettivi che tutti sognano.
La componente del Consiglio di Presidenza Luisa Moltedo spiega che c’era uno slogan per dire quello che poteva unire Recco e Camogli: il mare. “Il calcio ci ha unito e migliorato”. Mentre, per l’amministratore delegato Silvano Lai, “siamo partiti praticamente da zero, oggi abbiamo una Prima squadra competitiva che milita in Promozione, un Settore giovanile degno di tale nome, tecnici di livello, l’impianto idoneo per la serie D e cosi rimodernato è stato scelto dalla Figc quale Centro Federale. Confermo che dalla fusione sono stati fatti passi da gigante, impensabili, con il prezioso aiuto di tanti volontari, anche se le difficoltà da superare sono ancora molte, ma l’obiettivo è quello di essere considerati sia sul piano societario che sportivo una realtà importante del Levante con la quale confrontarsi alla pari”.
Il responsabile del Settore Giovanile di Base Diego Marrale, che si avvale della collaborazione di Roberto Varlani per gli Allievi e i Giovanissimi e Fabrizio Di Marco che si occupa della Scuola Calcio con le categorie Esordienti, Pulcini, Primi Calci, ha già illustrato quali sono gli obiettivi che si è dato in sintonia con la società.
Diego Marrale è un ottimo coordinatore e uno splendido organizzatore dei Tornei Giovanili Motta, giunti alla quattordicesima edizione, il Macchiavello, giunto alla sua seconda edizione, l’annuale Mundialito di Natale tra i piccoli iscritti e il Torneo dei quartieri in occasione della festa dell’8 settembre.
Marrale dice che il lavoro non manca: “Abbiamo circa 200 tra ragazzi e bambini, la nostra missione è quella di non lasciare per strada nessuno e, come già ribadito da Corrado Pezzotti, nel tempo puntiamo a creare una prima squadra quasi esclusivamente composta da elementi del nostro vivaio. Abbiamo fissato un programma, in sintonia con Foppiano e Mancuso, di crescita costante e senza scossoni: abbiamo cercato istruttori e tecnici che abbiano entusiasmo, preparazione, giovani che devono spiegare ai giovani, segnalatori esperti che scrutino le nostre leve ed individuino quelli più validi in grado di arrivare alle Prima squadra. Senza esagerare con l’ottimismo, direi che stiamo avanzando a buona velocità”.
Chiediamo al Presidente un commento di chiusura a questa lunga chiacchierata con la società. Lo stesso dichiara che “uno degli obiettivi dei prossimi anni è quello di individuare in zona o fuori zona soci e dirigenti che abbiano passione, competenza e ‘palanche’ per dare continuità alla Società, inoltre invita i giovani del comprensorio a rimanere al San Rocco di Recco, perché andare a Sestri Levante piuttosto che a Chiavari o Rapallo o Santa? Il Paradiso è qui nel Golfo”.
(r.p.l.)