di DANILO SANGUINETI
Il team di Sumo formato dalle forze combinate degli Orsi del Tigullio e Yama Arashi Savona, capitanato e da una campionessa di caratura internazionale come Arianna Vettori ha raggiunto un’altra eccellenza. Dalla sua pur recente nascita (neppure un anno di lavoro) sono fioccati piazzamenti e vittorie che danno significato agli sforzi di questi entusiasti giovani che hanno abbracciato una disciplina ostica quanto emozionante con decisione e con apprezzabili risultati.
Nel penultimo weekend di febbraio, Vinni, in Estonia, ha ospitato l’European Sumo Cup, una prestigiosa competizione che ha visto la partecipazione di atleti provenienti da tutta Europa. Il gruppo delle due riviere (Chiavari più Savona) vi ha partecipato indossando i colori della nazionale italiana che era seguita dal tecnico incaricato Gianni Finati. Oltre agli atleti già confermati, come, ad esempio, la stessa Arianna Vettori e Greta Emma Petrillo, vi erano i nuovi, rookie che si sono fatti onore in un contesto di elevatissimo livello, tra i quali Giulia Meinardi, Diego Pallavicini, Edoardo Fanni, Francesca Di Dio e Niccolò Pasini. Oltre agli atleti era presente anche il compagno di Arianna, il preparatore atletico Paolo Valli, indispensabile per consentire agli esordienti di reggere la fatica di un torneo così lungo e soprattutto che prevedeva incontri di una durezza impensabile nel circuito nostrano.
Il team azzurro si è presentato con una squadra determinata e ben preparata. Nella categoria -65kg hanno gareggiato le due stelle, Vettori e Petrillo mentre nella -70kg è salito sul Dohyō Edoardi Fanni. La categoria -73kg ha visto in azione Meinardi, mentre Di Dio si è cimentata nella categoria +80kg. Infine, nella categoria -92kg, hanno rappresentato l’Italia Diego Pallavicini e Niccolò Pasini.
Elenca il “capodelegazione” Arianna Vettori. “Giulia arrivata seconda, Edoardo ha vinto, Niccolò è salito sul terzo gradino, Diego ha conquistato la medaglia d’argento. Per loro quattro questa competizione ha segnato il debutto internazionale, un momento emozionante che ha rappresentato un’importante tappa di crescita nel loro percorso sportivo. Certo tutti noi atleti abbiamo affrontato un’intensa preparazione, con l’obiettivo di dare il massimo e rappresentare al meglio l’Italia e la Liguria ma se per me e gli altri era solo un’altra tappa di un percorso già lungo, per loro era l’affacciarsi sulla ribalta internazionale, l’affrontare avversari molto più rodati in una disciplina dove la conoscenza e l’esperienza sono fondamentali, li ha costretti a dare il massimo. E non hanno fallito”.
Il Sumo è considerato in Giappone più una filosofia di vita che uno sport. Ed i ragazzi degli Orsi del Tigullio lo possono confermare.