di ALBERTO BRUZZONE
“Luigi, devo dirti una cosa”.
“Oh, Virginia mia… Non mi vorrai mica dire che vuoi tornare a casa? Perché ormai qui siamo in mezzo al mare e non ci sarebbe più la possibilità”.
“No, no”.
“E allora che cosa mi devi dire?”.
“Aspettiamo un figlio, sono incinta”.
“Amore mio, ma è una notizia bellissima”.
“Sì, bellissima”.
Sul ponte del transatlantico partito dal porto di Genova e diretto in America, nel 1869, Luigi Giannini e Virginia Demartini restarono abbracciati per tutta la notte, commuovendosi sino alle lacrime. Lui le accarezzava i capelli e il ventre, spostando la mano con un movimento sinuoso e dolcissimo.
“Come lo chiameremo?”.
“Se sarà maschio, lo chiameremo Amadeo. Come uno che ama Dio. Ti piace?”.
“Sì, mi piace molto”.
Arrivarono dall’altra parte del mondo, presero la ferrovia intercontinentale che era appena stata inaugurata e dalla costa est degli Stati Uniti giunsero alla costa ovest, in California. Qui, nella città di San José, oggi centro nevralgico della Silicon Valley, nacque il 6 maggio del 1870 Amadeo Peter Giannini, l’uomo che rivoluzionò il concetto di banca, che inventò l’azionariato popolare, che spinse tutta la vita perché ci fossero pari condizioni per tutti, che si batté anima e cuore per i diritti delle donne, che introdusse i pagamenti a rate perché tutti potessero permettersi anche i beni fuori portata, come ad esempio l’automobile.
Luigi e Virginia giunsero in America nella seconda metà dell’Ottocento partendo dal loro paesino dell’entroterra ligure. Si chiama Favale di Malvaro, è un borgo tipico sulle colline sopra Chiavari, si mangiano dei fantastici dolcetti e si respira un’aria buonissima. È una terra da cui partirono decine e decine di migranti, alla volta della ‘Merica’. Tra cui, appunto, i genitori di Amadeo Peter Giannini, che la storia economica statunitense ricorda come un autentico pioniere.
Quando furono in California, i coniugi Giannini rilevarono la gestione di un albergo, ma ben presto acquistarono dei terreni dove crearono la loro azienda agricola. Furono gioie e dolori, allo stesso tempo, per il giovane Amadeo Peter, che tutti chiamavano Appi: gioie perché fu qui che il ragazzo iniziò a dimostrare le sue primissimi attitudini di manager, ad esempio consigliando ai fattori di raccogliere la frutta ancora acerba, di modo che potesse maturare durante il trasporto e arrivare freschissima a destinazione; dolori perché, durante una lite per un dollaro di paga, uno dei dipendenti uccise suo padre Luigi, sotto i suoi occhi. Mamma Virginia restò così vedova all’età di ventidue anni e con tre figli da crescere.
Si risposò in seconde nozze con uno dei ‘vecchi’ dell’azienda agricola, Lorenzo Scatena, mentre anni dopo Amadeo convolò a nozze con una donna pure lei proveniente dalla Liguria: si chiamava Clorinda Cuneo ed era la figlia di un banchiere, Joseph Cuneo. Fu in questo frangente che Amadeo cominciò ad avvicinarsi agli ambienti finanziari. Era indubbiamente un fenomeno, ma ben lontano da certi atteggiamenti troppo spavaldi tipici dei banchieri di New York, che infatti non gli andarono mai troppo a genio.
Figlio di immigrati e avendo ben conosciuto la fame e quanta fatica bisogna fare per guadagnarsi il proprio posto e il proprio successo, concepì sempre una finanza inclusiva, un capitalismo gentile. Non trovò mai una banca pronta a sposare la sua filosofia, così decise di aprirne una: la chiamò Bank of Italy, ma ben presto divenne Bank of America, visto che, nel 1919, Appi comprò una banca di New York, la fece propria e diede il meglio non solo per se stesso, ma soprattutto per la nazione che lo aveva adottato.
Concesse finanziamenti agli immigrati italiani, appoggiò la ricostruzione di San Francisco dopo il terribile terremoto del 1906, sostenne la costruzione del Golden Gate, finanziò con quattrocento milioni di dollari il New Deal di Roosevelt, fu al fianco delle suffragette americane nella loro battaglia per il diritto al voto, aiutò ricerche mediche e scientifiche, fu un mecenate nel cinema, ad esempio per Charlie Chaplin e per Walt Disney.
Ma, soprattutto, fu capace di dare una lezione che rimarrà scolpita nella storia. “Voi – ripeteva spesso ai colleghi banchieri di Wall Street – prestate i soldi ai ricchi, convinti che i ricchi vi restituiranno più facilmente e velocemente i prestiti. Invece in un Paese in cui si muore per un dollaro, i soldi vanno prestati ai poveri, perché questi si faranno ammazzare pur di restituirli”.
Il bello è che a New York non andò quasi mai, mandando spesso in missione il fratello. Ma se oggi la Bank of America è la banca più importante e influente di tutti gli Stati Uniti, il merito è ancora e sempre di quest’uomo, della sua visione, della tenacia e del sangue puro di un ligure che arrivò a sfidare tutto e tutti per arrivare dove voleva arrivare.
Amadeo, uno che ama Dio.
Ma anche uno che amò tutti gli uomini.
Tutti quanti.