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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Fusione tra Asl 4 e Asl 3, scende in campo il Comitato Assistenza Malati del Tigullio: “Supportiamo i sindaci del territorio nella battaglia per fermare questa ipotesi”

Anche ‘Piazza Levante’ farà la sua parte nonostante il Comune di Chiavari, per l’ennesima volta, ci abbia voluto escludere dalle comunicazioni ufficiali, anche se riguardavano l’intero comprensorio
L'ospedale di Chiavari che fa parte dell'Asl 4
L'ospedale di Chiavari che fa parte dell'Asl 4
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(r.p.l.) Lo scorso 24 luglio, a Chiavari, si è tenuta una conferenza dei sindaci, durante la quale è stato discusso un tema di grande rilevanza: il possibile accorpamento dell’Asl 4 con altre aziende sanitarie.

Presenti ventinove amministratori che hanno elaborato una bozza di ordine del giorno da sottoporre ai rispettivi consigli comunali. L’obiettivo è stato quello di ribadire un chiaro e fermo no a qualsiasi cambiamento che possa compromettere l’efficacia e l’autonomia dell’azienda sanitaria locale.

Ovviamente a conclusione dell’incontro è stato diffuso un comunicato inviato a tutte le testate giornalistiche, ad eccezione di ‘Piazza Levante’, un trattamento che di solito ci viene riservato soltanto dal Comune di Chiavari.

Una semplice dimenticanza? Probabilmente sì, anche perché ci sorprenderebbe non poco che anche le altre amministrazioni abbiano deciso di fare figli e figliastri nel comunicare una notizia così importante e delicata.

Detto questo, visto che ‘Piazza Levante’ ritiene sacrosante tutte le battaglie a difesa del nostro territorio non ci dimenticheremo di approfondire la questione, ascoltando tutte le parti in causa, come impone un modo corretto di fare informazione.

Quando c’è da dare battaglia per l’indipendenza della Asl 4, il Comitato Assistenza Malati del Tigullio c’è. Esattamente come qualche anno fa, con il sempre attivo presidente Giancarlo Mordini. Oggi che lui non c’è più, il suo operato viene portato avanti dalla figlia Giulia e da moltissimi altri elementi. Tutti in prima linea a ribadire l’importanza dell’autonomia dell’Asl 4, in un momento storico in cui le prospettive di fusione con l’Asl 3 Genovese tornano a essere molto concrete e il dossier è tornato vivo in Regione Liguria

Ma il Cam non ci sta e, sposando la battaglia dei sindaci del territorio, elenca tutte le ragioni contrarie a questo percorso, che sarebbe assai penalizzante per il Tigullio. “ll Comitato Assistenza Malati Tigullio – afferma Giulia Mordini – sostiene con fermezza tutti i sindaci del comprensorio che hanno assunto una posizione netta e precisa a difesa della Asl 4 Chiavarese, per scongiurare il rischio della sua soppressione ed accorpamento con altre Asl della Liguria”.

Secondo Mordini, “è evidente e lapalissiano che tale sciagurato accorpamento non si risolverebbe in un solo cambio di targhette e/o di nomi come si vorrebbe far credere, ma costituirebbe un gravissimo pregiudizio per i cittadini dell’intero territorio. La posizione assunta dai ventinove sindaci del Tigullio e dell’entroterra deve essere sostenuta e condivisa da tutti trasversalmente, perché i malati non hanno colore politico, come diceva Gian Carlo Mordini. Sorprende che taluni esponenti politici non lo riescano a comprendere come altrettanto sorprende il loro assordante silenzio”.

Il Comitato “prende atto delle dichiarazioni rese dell’assessore regionale Massimo Nicolò e auspica che sia effettivo e confermato dallo stesso presidente Bucci l’intendimento di mantenere la nostra Asl 4 e di non depotenziarla nei reparti e nel personale, come purtroppo si sta già verificando. Basti pensare alla riorganizzazione delle centrali del 118, che lungi dal garantire una risposta coordinata delle emergenze, non produrrà alcun beneficio per gli ammalati, ma solo disagi in termini di efficienza e qualità del servizio. Il Comitato Assistenza Malati c’è e continuerà a vigilare sempre e solo nell’interesse degli ammalati”. 

Nei giorni scorsi intanto, è stato votato dal Consiglio Regionale il provvedimento che modifica il Piano Socio Sanitario Regionale 2023-2025. Il testo interviene su alcuni snodi centrali della sanità ligure. In primo piano la ridefinizione della rete ospedaliera del Ponente genovese: il presidio di Villa Scassi viene confermato come ospedale di base, integrato nella rete di emergenza grazie al mantenimento del pronto soccorso e destinato alla gestione della media e bassa complessità. Il nuovo ospedale di Erzelli viene invece inquadrato come struttura d’eccellenza dedicata alla ricerca traslazionale e alle patologie ad alta complessità, con circa 400 posti letto, di cui il 20% riservato a specialità “tech-computational intensive”. 

Per quanto riguarda il 118, e quindi un tema che tocca tutta la Liguria, verrà avviata una revisione del sistema emergenza-urgenza: il documento prevede la creazione di un’unica centrale operativa regionale 118, in sostituzione delle cinque attualmente esistenti, con un sistema di back-up per garantire continuità. Un progetto che si pone l’obiettivo di ridurre le duplicazioni organizzative, potenziare l’efficienza e rafforzare l’integrazione con il numero unico 112. Su questo punto lancia l’allarme il consigliere regionale Gianni Pastorino: “Sono assolutamente contrario, e l’ho voluto dire, sulla ristrutturazione dell’emergenza-urgenza. Portare le centrali da cinque a una è completamente sbagliato. Nella scorsa legislatura si parlava di ridurle da cinque a tre, ma da cinque a una è un rischio. Si portano da trenta a otto i medici in turno, non siamo l’Emilia-Romagna. Trovo delle difficoltà sulla questione della programmazione sanitaria, Sampierdarena ed Erzelli si rimbalzano sempre. O si potenzia Sampierdarena oppure questo non è saper scegliere che cosa fare, ma è indice di mancata programmazione sanitaria”.

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