(r.p.l.) Ritorna puntuale, così come ogni 8 settembre dal 1824, la festa in onore di Nostra Signora del Suffragio, patrona e protettrice di Recco.
Le origini religiose della festa e l’atmosfera devozionale che, tutt’oggi, circonda Recco nelle giornate dedicate alla patrona della città non sono state scalfite negli anni, e al ricco programma religioso sono stati affiancati nel tempo tanti appuntamenti ‘laici’ che attraggono turisti da tutta Italia.
Da circa trent’anni la festa ha assunto la denominazione ‘Sagra del Fuoco’ per lo straordinario spettacolo pirotecnico messo in scena nella due giorni, uno dei più imponenti del nord Italia. Un appuntamento preparato durante tutto l’anno dai sette quartieri storici della ‘capitale’ del Golfo Paradiso – Bastia, Collodari, Liceto, Ponte, San Martino, Spiaggia e Verzemma – che culminerà con le esibizioni pirotecniche serali del 7 e dell’8 settembre, nello spettacolo dei fuochi diurni del quartiere Verzemma (alle 13 dell’8 settembre) e nelle sparate degli antichi mascoli che, come da antica tradizione, salutano la Vergine.
I fuochi d’artificio – che tornano dopo due anni di assenza causa Covid – sono di sicuro il momento più spettacolare delle giornate di festa recchesi, ma altrettanto suggestivi sono i tanti eventi collaterali organizzati in città. Bancarelle e stand gastronomici nei quartieri, la processione che accompagna l’Arca della Madonna in cui sfilano i ‘Cristi’ lignei portati a spalla dai membri dell’Arciconfraternita del Suffragio, adornati dalle antiche cappe intessute d’oro.
Un’enorme sforzo organizzativo coordinato dalla macchina comunale: dal sindaco agli assessori, dalla polizia municipale agli operai del magazzino, senza dimenticare gli impiegati e i funzionari degli uffici, tutti sono idealmente schierati in un’unica squadra che tra transenne, divieti, autorizzazioni, licenze, marche da bollo, manifesti, illuminazione, bancarelle, cartine e compassi cerca di dare il proprio contributo ad un evento che richiede di anno in anno uno sforzo sempre maggiore per superare difficoltà burocratiche, logistiche e finanziarie.
Ma anche altri protagonisti forse meno visibili ma non meno indispensabili garantiscono con il loro impegno il normale svolgimento dei festeggiamenti: la Pro Loco che fornisce un esauriente servizio di informazioni piro-turistiche; i Vigili del Fuoco che con i loro mezzi effettuano un servizio di vigilanza sempre pronti ad intervenire; la Croce Verde che nei giorni della festa in concomitanza con il grande afflusso di persone organizza il servizio di pronto soccorso con ambulanze e automediche su tutto il territorio comunale senza trascurare i servizi normali e le emergenze.
“Insieme vogliamo riscoprire lo spirito autentico della nostra festa patronale, come momento in cui la comunità tutta si aggrega e si ritrova in una giornata dedicata al culto della nostra Suffragina che ha assunto negli anni la caratura di un evento di enorme attrattiva turistica”, spiega il sindaco Carlo Gandolfo. Gli fa eco Francesca Aprile, assessore alle Tradizioni locali, che spiega la storia della tradizione: “I festeggiamenti di quest’anno in onore di Nostra Signora del Suffragio sono evocativi di una serie di messaggi legati alla ripartenza: voglia di vivere, fiducia, energia, cultura e, soprattutto, essere comunità. Ricordi e tradizioni che accompagnano la nostra storia e ci spingono a costruire e vivere meglio il futuro”. Una città intera che con impegno, sforzo e dedizione porta avanti una tradizione di quasi due secoli. La festa non si è arrestata nemmeno durante il periodo bellico e il secondo dopoguerra, anzi, la celebrazione in onore di Nostra Signora del Suffragio ha favorito la rinascita della città: per finanziare i fuochi i membri dei quartieri andarono a spalare le macerie dai cantieri, accelerando così la ricostruzione.