di DANILO SANGUINETI
Franco Cicala, basta il cognome. Cicala è inconfondibile, un marchio di fabbrica che attesta competenza, passione e impegno. In più è una banca dati umana, avendo una conoscenza enciclopedica del calcio levantino e non solo.
Negli ultimi quarant’anni non c’è stato avvenimento piccolo o grande riguardante le squadre del Levante che non lo abbia visto tra i protagonisti. Franco Cicala è il calcio non solo per Cogorno, che è la sua città, ma anche per Chiavari, Lavagna, Sestri, Rapallo e Santa. Perché, grazie alla sua lunga esperienza come dirigente, ha dato consigli, indirizzato e sostenuto e a volte anche avversato quando era il momento, tutti i maggiori club della zona. Ed era più che giusto che gli venisse tributato un importante riconoscimento non dalla Federazione ma dallo stesso Comitato Olimpico. Ha ricevuto dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, la Stella di bronzo al merito sportivo dato che per 30 anni ha svolto il ruolo di direttore sportivo del Villaggio e per 50 anni è in Federazione.
“Caro Franco – ha scritto Malagò – sono felice di comunicare che il Coni ti ha conferito la Stella di bronzo al merito sportivo in riconoscimento delle benemerenze acquisite nella tua attività dirigenziale. Con questa onorificenza l’organizzazione sportiva nazionale, oltre che attestare le tue capacità e i risultati conseguiti in tale attività, desidera anche esprimerti profonda riconoscenza per la generosa collaborazione e l’impegno dedicati allo sport in tanti anni di servizio. Mi congratulo profondamente con te, augurando che nel prosieguo dell’attività dirigenziale possa conseguire ulteriori traguardi e soddisfazioni”.
Cicala, che è un buono che nasconde la sua gentilezza dietro una scorza di serietà, ha contribuito a fondare il Villaggio Calcio. Classe 1940, entrò nella organizzazione creata da don Nando Negri giovanissimo e da subito fece parte della sezione di calcio, attività importantissima per permettere ai tanti giovani accolti nella struttura di San Salvatore di Cogorno di svolgere attività sportiva che negli anni Settanta coincideva quasi esattamente con il football.
Del Villaggio Calcio è stato direttore sportivo, dirigente accompagnatore, presidente. In combinazione con grandi e piccoli patron allestiva squadra, partecipava a categorie minori e non solo, dalla Terza alla Promozione, curava anche il settore giovanile. Uomo mercato abilissimo, spesso riusciva a fare autentici miracoli con budget minimi. In parallelo dava una mano alla Federazione locale, avendo ottimi rapporti con tutti i segretari ed i presidenti del Levante, a cominciare dal leggendario duo Clerico-Lainetti. Alla sera andare negli uffici chiavaresi e sentirli discutere di calcio era una vera e propria lezione. Oggi che il Villaggio fa solo attività giovanile, si dedica al cento per cento alla Figc. Assieme al presidente del comitato, Ignazio Codice lo si può vedere girare senza sosta sui campi del Levante al sabato e alla domenica per sorvegliare, consigliare, aiutare squadre, dirigenti e calciatori. Stimato e rispettato, un ‘hombre vertical’ del calcio levantino.