di DANILO SANGUINETI
C’è sempre un filo di corrente lungo i fiumi e i mari solcati dalla navicella della Fi.Ma Chiavari che, a dispetto del tempo e delle complicazioni, più esterne che interne, continua a portare avanti la sua opera di società sportiva e allo stesso tempo di sodalizio che svolte un’opera preziosa di protezione della fauna e della flora del territorio del Levante.
Nelle scorse settimane il club più medagliato del Levante ha vissuto alti e bassi, portando tanti atleti a concorrere per traguardi prestigiosi e anche se qualche obiettivo è sfuggito il bilancio resta ampiamente positivo.
Si è cominciato con una dura, anzi “durissima” trasferta domenica 18 maggio verso il torrente Mae in provincia di Belluno per la semifinale del Campionato Italiano individuale di Trota Torrente. Ben centoquaranta concorrenti provenienti dal Nord Italia si sono cimentati nell’impresa di ottenere il visto per l’atto conclusivo dopo aver passando anche il setaccio dei vari campionati di selezione provinciale, regionale e zonale. In gara c’erano tre atleti della Fi.Ma Garbolino Chiavari: Riccardo Mazzi, Mattia Areghi e Michele Nassano, unici rappresentanti della Sezione FIPSAS di Genova.
Riccardo Mazzi, già con esperienze Nazionali, è riuscito nella difficile impresa di superare la selezione diretta in una sola prova dentro o fuori, conquistando il sessantesimo posto assoluto con 9 penalità. Mattia Areghi, solo 96° e Michele Nassano, 110° sono rimasti fuori dai giochi.
La finale degli Italiani assoluti ha visto Mazzi offrire una prova da dimenticare, ma solo perché è stata decisamente sfortunata. Partito male – diciottesimo in un settore dove il 50% dei concorrenti dopo 3 ore di gara avevano 1 o 2 trote ciascuno e chi ha vinto ha trovato il poco pesce non sceso nella prima mezz’ora – si riscattava nella seconda prova con un decimo posto che sommato al precedente punteggio lo faceva salire in classifica ma non abbastanza per disputare l’ultima prova, la finalissima dei migliori 20.
Riccardo Mazzi commenta così: “Arrivare a simili livelli per noi liguri è difficile, anche se per me non è la prima volta. Garantisco che sono esperienze irrinunciabili e che ti danno carica e entusiasmo per cercare di raggiungere il traguardo della vita, salire sul podio. Certamente la tecnica di pesca è quella, ma conta parecchio conoscere il fiume e dove scovare le trote, ma tutto fa parte del gioco e l’incognita va superata con intuito e esperienza e un pizzico di fortuna che nel mio caso penso sia mancata. Pazienza, conto di rifarmi alla prossima occasione”.
Peggiore il tempo ma migliori i risultati nell’altra competizione affrontata nelle settimane scorse. Tra grandinate e burrasche varie, in un clima decisamente freddo e ventoso, si sono svolte le quattro prove di selezione provinciale per accedere al campionato italiano 2026 di specialità.
Racconta il presidente del club Umberto Righi: “L’Aveto è il regno sovrano e indiscutibile della pesca a mosca ligure, ed è stata la Fi.Ma a far conoscere questa specialità dal lontano 1973, anche a livello agonistico, creando proprio una scuola di pesca che insegnava la tecnica e la pratica del “Nokill” (rilascio della preda). Poi nacquero altri sodalizi, ma la Fi.Ma ha tracciato il solco, poi diventato strada a cui in molti si sono allineati”.
Sabato 17 e domenica 18 maggio 2025, la Sezione FIPSAS di Genova ha dato incarico alla ASD Val d’Aveto di organizzare le 4 prove di qualificazione agli Italiani 2026, valevoli come Campionato Provinciale Individuale della pesca a mosca.
Fi.Ma, Val d’Aveto e SPAVS, sono rimaste tre le società che praticano questa specialità a livello agonistico e che raccolgono in esse i migliori moschisti ancora praticanti le gare con assiduità. “Vincere un provinciale genovese non è facile e ci vuole molto talento, perché la pesca si svolge su pesce selvatico e in condizioni meteo difficili come in quei giorni, tutto si aggrava sino a rischiare il cappotto (zero prede). Per informazione il pesce dopo la misura viene subito liberato, grazie anche all’obbligo di amo privo di ardiglione”.
Francesco Palomba ha portato alla Fi.Ma/JMC-Garbolino Chiavari il titolo di Campione Provinciale Individuale 2025 della pesca a mosca- C’è voluta tanta abilità per racimolare le catture e arrivare al podio finale. Da segnalare il “colpaccio” del giovane Nicola Osardi (Fi.Ma) che a soli 15 anni ha messo in riga tutti i grandi campioni con l’assoluto di gara: 5 trote.
La classifica finale Francesco Palomba (Fi.Ma/JMC) con 9 penalità e 5380 punti vince il titolo provinciale, secondo posto per Mauro Maggioni (V.Aveto), Bronzo per Bruno De Benedetti (V.Aveto), quarto posto assoluto per Michele Fiori (V.Aveto), quinto a Valerio Govi (Fi.Ma/JMC). Seguono Gabriel Bazzani (V.Aveto) e Nicola Osardi (FIMA/JMC), tutti promossi agli Italiani 2026. Chi segue in classifica dovrà sperare in assenze o ripescaggi dal Nazionale.