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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Il Coni dà ragione all’Entella: la società può tornare in Serie B

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di DANILO SANGUINETI

Alla fine c’è un giudice anche a Roma. Quello che a chiunque dotato di normali facoltà cognitive pareva palese – serviva solo la pazienza di leggere le carte e applicare di conseguenza norme incontrovertibili nella loro semplicità – è stato sancito nel tardo pomeriggio di mercoledì 19 settembre (due mesi e tre procedimenti dopo la fine dei campionati…) da una sentenza del Collegio di Garanzia dello Sport, riunito in prima sezione.

Il più alto e inappellabile grado della giustizia sportiva italiana ha messo nero su bianco che esiste una “legittimazione processuale” della Virtus Entella nell’opporsi a quanto era stato deciso nei gradi di giudizio precedenti. Soprattutto che la sanzione afflittiva irrogata al Cesena nel giudizio di primo grado del processo per le plusvalenze fittizie con il Chievo andasse applicata nel campionato 2017-2018. Facendo valere il principio della pena afflittiva.
A luglio il club romagnolo era stato riconosciuto colpevole di reiterate irregolarità contabili nel 2017 e 2018 (doping amministrativo) e punito con 15 punti di penalizzazione da applicarsi però nella stagione 2018-19. L’Entella aveva presentato appello, i giudici avevano fissato al 12 settembre l’udienza aggregandola a quella con il Chievo imputato per reati simili. Però nel lasso di tempo tra i due processi il Cesena non si era iscritto alla B e neppure al campionato di serie D, dichiarando fallimento e sparendo di scena. L’Entella, privata del diritto elementare di avere un secondo processo perché la controparte non ‘esisteva’ più, aveva fatto ricorso al Collegio di Garanzia. Che mercoledì le ha ridato ragione su tutta la linea. Ecco la sentenza.

“Il Collegio di Garanzia dello Sport, Prima Sezione, al termine della udienza tenutasi oggi, presieduta dal prof. Sanino, viste le conclusioni esternate dalla ricorrente a pag. 29 del ricorso introduttivo, in riforma della sentenza impugnata, ha riconosciuto la legittimazione processuale della Virtus Entella e ha determinato che la sanzione afflittiva irrogata al Cesena sia eseguita nel campionato 2017/2018.
Questo in riferimento al giudizio iscritto al R.G. ricorsi n. 83/2018, presentato, in data 31 agosto 2018, dalla Società Virtus Entella S.r.l. avverso la decisione della Corte Federale d’Appello della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), di cui al C.U. n. 025/CFA del 29 agosto 2018, che, rilevando il litisconsorzio necessario tra i gravami proposti dalla medesima Virtus Entella, nonché dalla Società A.C. Cesena S.p.A., contro la decisione del Tribunale Federale Nazionale, di cui al C.U. n. 10/TFN del 25 luglio u.s., e, in accoglimento del motivo di appello formulato dalla società Cesena S.p.A., ha rimesso gli atti al Giudice di primo grado endofederale.
Ha, altresì, disposto la compensazione delle spese del giudizio”.

E’ una decisione inappellabile? Dalle altre società che erano ricorse a vari tribunali sportivi e poi al Tar (Catania, Ternana, Novara, Pro Vercelli e Siena), vedendosi prima accogliere e poi respingere le richieste, sicuramente sì.
Non possono farci nulla perché loro volevano il ripescaggio mentre questa è una riammissione: la Virtus Entella nel torneo di serie B 2017-18 viene spostata al sestultimo posto, davanti al Cesena punito con 15 punti in meno in classifica.
L’unica a poter obiettare è la Figc, che potrebbe opporre eccezione alla sentenza del Coni. Ma siamo seri. Può questa FederCalcio commissariata e in balia delle correnti più disparate andare contro un organo del Comitato Olimpico?
Poco credibile che il facente funzioni Fabbricini alzi le barricate contro un presidente come Malagò, che in vacatio auctoritatis come quella attuale regge quasi come un monarca le sorti dello sport tricolore e ha steso la sua ala protettiva sul football. Semmai c’è da chiedersi che cosa farà il presidente della Lega di B Balata e le sue 19 sorelle che ad agosto con un inaudito colpo di mano si sono cambiati da soli le regole in corsa.

Ad oggi la soluzione più logica appare quella di ‘annullare’ la prima partita dei biancocelesti in serie C (vinta a Novara a spese del Gozzano 3-1) disputata lunedì 17 settembre, toglierli dal girone A della suddetta categoria (magari inserendoci la Viterbese che al momento è ferma) e far disputare al team di Boscaglia con la maggiore rapidità possibile tre partite contro le squadre che in serie B hanno sin qui riposato: Livorno, Perugia e Benevento.

Dalla quarta giornata in poi, la prossima settimana, i chiavaresi affronteranno la squadra che nel calendario originale avrebbe dovuto riposare. Abbastanza facile, la via più logica… e quindi c’è da temere altre assurdità. Comunque vada a finire una cosa è chiara: ha avuto ragione lui, il presidente Antonio Gozzi che a molti era apparso un Don Chisciotte che si batteva contro i mulini a vento di un calcio, ingiusto, cinico e alla deriva. E sorridevano della sua ostinazione.
Si erano, ci eravamo sbagliati tutti: il presidente dell’Entella è più simile a Eliot Ness, il poliziotto che si batte contro Al Capone ne film ‘Gli Intoccabili’, che alla fine in un’aula di tribunale incastra il gangster e prima che lo portino via gli dice in tono di sfida: “Mai arrendersi, sino a quando sei in piedi continua a combattere, è finita solo quando è finita…”.

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