Glocal… no social
Settimanale di attualità, economia e sport

Ultima edizione

Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

Edil Mafun, l’impresa che fa costruire tutte le altre: “Fondamentali e robusti, così dobbiamo essere”

Dal 1978, anno di nascita ufficiale, è un’azienda a conduzione familiare. “Come quelle di una volta, mi viene da dire. Mio padre Giovanni, mancato tre anni fa, l’aveva pensata così”, racconta il titolare Gianluca Bado
La sede della Edil Mafun a Casarza Ligure
La sede della Edil Mafun a Casarza Ligure
Condividi su

di DANILO SANGUINETI

Accadono singolari, inediti fatti nell’entroterra del Levante. Tipo un’impresa che le piste le costruisce e le riempie, che alza un tetto e affolla i pavimenti. Merito di personaggi incredibili, estroversi e fatti con uno stampo del quale forse si è perso nozione, tipo Giovanni Bado che era un muratore con il vizio dell’impresario o un artista che manovrava con eguale perizia la cazzuola e il mixer audio.

È complicato se non si conoscono i protagonisti o si ha contezza di come vanno le cose da queste parti. Basta una chiacchierata con il suo erede per capire chi era “Bado il Vecchio”, preceduto e seguito da due generazioni di persone che hanno costruito e continuano a farlo in una terra non facile da apprezzare ma generosa per chi ha la caparbietà di interpretarla e di osare.

Oggi c’è Edil Mafun un’impresa “fondamentale”, che ha i suoi punti di forza nell’essere robusta, solida e tutti gli altri sinonimi di basilare concretezza. Materialmente quanto idealmente chi opera nel campo affollato – soprattutto negli ultimi tempi grazie a bonus più o meno super – dell’edilizia per distinguersi deve offrire sicurezza. Sicurezza che può tradursi nell’efficienza del lavoro quanto nella saldezza della visione. 

Edil Mafun al riguardo ha le spalle ben coperte. Sistemata a Casarza è esempio illuminante del fatto che in questo campo essere affidabili fa premio su ogni altra considerazione e che la credibilità conquistata nel tempo non ha prezzo. Attenzione ditta di lunga data è altra cosa da ditta fuori del tempo o peggio non al passo con i tempi. Nella sede in via De Gasperi 80 a Casarza lo puntualizza con grande vigore Gianluca Bado, in charge da decenni ma “dentro” le mura aziendali fin da quando era…in culla. “Edil Mafun è un’azienda specializzata nella fornitura di materiali per l’edilizia, materiali idrosanitari, piastrelle e pietre naturali. Il personale, esperto e qualificato, esegue consegne in cantiere, garantendo altresì una valida assistenza post-vendita al cliente”. Dato che l’ìmpostazione di base non è legata alla triade produci-piazza-incassa, il rapporto con gli altri conta perché dal 1978 anno di nascita ufficiale, è un’azienda a conduzione familiare. “Come quelle di una volta, mi viene da dire. Mio padre Giovanni, mancato tre anni fa, l’aveva pensata e l’ha voluta così. Edil Mafun è un fornitore di materiali da costruzione, opera principalmente a Sestri Levante e nel suo entroterra, in particolare a Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese e Varese Ligure”. 

In Val Petronio e Val di Vara sua ambito naturale Edil Mafun ha consolidato l’immagine di un’azienda seria e precisa. Ma anche sulla costa, a Moneglia, Deiva Marina e Framura, apprezzano il modo di lavorare della ditta casarzese. Il nome Mafun che colpisce e incuriosisce chi non è del posto è il riassunto della sua storia. “Viene dal soprannome che è nella nostra famiglia da generazioni. Tre per la precisione. Veniamo da Santa Maria di Maissana, dove era la sede originale dell’azienda. Giovanni Bado era per tutti “Mafun”. Ad essere precisi è il soprannome dell’intera famiglia. Il mio bisnonno, che faceva il muratore, suo figlio e suo nipote che facevano anch’essi i muratori, ereditarono il soprannome. Il salto di qualità avvenne con Giovanni che acquistò un capannone dove immagazzinare il materiale. Negli anni Novanta l’azienda si è trasferita in via Alcide De Gasperi a Casarza per venire incontro alle accresciute necessità di spazio. E l’espansione da allora non si è più fermata”.

Gianluca tralascia che il suo ingresso in ditta contribuì a questo ulteriore cambio di passo. “E pensare che io ero il primo dei “Mafun” a sapere poco o niente di edilizia. Io mi sono diplomato ragioniere. Ma mi sono appassionato al settore, ho cercato di parlare, guardare, imparare. E forse partire avendo una prospettiva diversa mi ha agevolato”. È certo che la ditta oggi marcia alla grande. Effettuiamo consegne dirette attraverso 5 mezzi anche a Genova e La Spezia, diamo lavoro a 12 dipendenti. L’azienda è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 7,30 alle 12 e dalle 13,30 alle 18 ed anche il sabato mattina dalle 7,30 alle 12″. Neppure il ciclone dei bonus e della loro successiva cancellazione ha scosso più di tanto Edil Mafun. Che intanto ha accolto anche il figlio di Gianluca, portando così a cinque le generazioni impegnate nel core business della famiglia. “Diciamo che l’anno scorso c’è stata una diminuzione ma non il crollo che alcuni temevano. E le previsioni per il 2025 non paiono drammatiche. Addirittura noi potremmo aumentare l’organico, vedremo perché qui non si fa il passo più lungo della gamba. Anche in questo il mio arrivare da Ragioneria aiuta. Facciamo progetti, non restiamo fermi o ci arrocchiamo sulle nostre posizioni di mercato. Anche nel nostro campo occorre aggiornarsi, studiare i materiali, capire dove va il mercato. Magari molti non lo sanno ma anche in questo settore rispetto al secolo scorso è cambiato tanto, quasi tutto”. Poi alla base di tutto c’è il rapporto con il pubblico. 

“La più bella soddisfazione lavorativa? Avere un’attività che funziona bene e vedere la soddisfazione dei nostri clienti. Non c’è il minimo dubbio”. Gianluca non ha l’estro artistico del padre. “Giovanni era veramente una persona fuori del comune. Quando a Maissana prese il capannone capì che poteva esserci spazio anche per la sua passione segreta, e dal nulla creò la Discoteca Dancing Mafun 

“Diventò in brevissimo tempo il luogo ideale per gli amanti della vita notturna. Il locale è composto da diverse aree, ognuna caratterizzata da una particolare atmosfera, che consentirà di scegliere tra varie opzioni di intrattenimento: dalla sala principale con il dance floor, alla zona chill-out dove rilassarsi e socializzare con gli altri ospiti, fino alla zona VIP riservata ai più esigenti”,

La musica è sempre stata la vera protagonista della Discoteca Dancing Mafun. “Papà si occupava di tutto, era un entertainer nato, magari poteva apparire un po’ burbero ma solo per chi lo conosceva superficialmente. Gianluca si commuove quando pensa al genitore e al suo impagabile e vulcanico temperamento. Il segno di quanto cada l’accento su “familiare” in questa ditta che ha un posto di rilievo nel tessuto economico del Levante. E quanto sia lontano dall’immagine di gretta concretezza che tante aziende che operano in questo settore, per certi versi duro e spietato, irradiano. No, alla Edil Mafun si ricordano del fondatore e dei suoi trascorsi. Chissà che dagli altoparlanti negli uffici non esca un Bertoli d’annata, sarebbe un inno sociale perfetto: “Con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”.

Ultimi video

Chi gioca a nascondino sul depuratore? Città Metropolitana: “Vizio procedurale, annullate l’atto di variante al Puc”
Ma dal Comune: “Da Salis solo cavilli e formalismi”. La consigliera Silvia Garibaldi: “Non è burocrazia, è legalità. Così si sfida la legge ignorandone le gravi conseguenze”
Difendere la salute, rafforzare la comunità. Il Comitato Assistenza Malati Tigullio porta le sue iniziative sul territorio
L'obiettivo è quello di difendere il Servizio Sanitario Nazionale e chiedere garanzie di assistenza e servizi capillari in Asl 4

Altri articoli

Tigullio Verde, l’arte del giardinaggio secondo l’esperto Andrea Viale: “Servono studio e pazienza”

"Quando sento parlare di ‘pollice verde’ un po’ sorrido perché per diventare un giardiniere serve avere la mente e il cuore verdi oltre che gli arti, sia inferiori che superiori"

Carpenterie Tigullio, l’avventura senza fine dei maestri Roberto Razzetti e Giorgio Bertetta

“La passione è intatta, bisogna però confrontarla con la realtà oggettiva. La paura che il nostro mestiere sia prossimo all'estinzione c’è"