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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

È di Emiliano Mozzi il miglior uliveto di Zoagli: “Fa piacere veder riconosciuto il proprio impegno”

Grande partecipazione, come sempre, al Premio Leivi, concorso interprovinciale per la premiazione dei migliori uliveti esistenti nei rispettivi territori
L'uliveto di Emiliano Mozzi sulle colline di Zoagli
L'uliveto di Emiliano Mozzi sulle colline di Zoagli
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di ROSA CAPPATO

Favorire il mantenimento dell’ambiente con iniziative volte ad incentivare la presenza dell’uomo sul territorio. È questo l’obiettivo del Premio Leivi, concorso interprovinciale per la premiazione dei migliori uliveti esistenti nei rispettivi territori, giunto quest’anno alla 30° edizione, evento che si è svolto come di consueto a Leivi domenica 20 luglio.

È organizzato dal Comune, la Pro Loco di Leivi, la Camera di Commercio di Genova e la Camera di Commercio Riviere di Liguria – Imperia La Spezia Savona, con il patrocinio della Regione Liguria e della Città Metropolitana di Genova. Viene promosso da tutti i Comuni aderenti, in collaborazione con la Pro loco di Leivi.

Tra gli obiettivi c’è quello di valorizzare i migliori oli extravergini di oliva provenienti dalle province di Genova e La Spezia; stimolare olivicoltori e frantoiani al continuo miglioramento qualitativo dei prodotti; contribuire alla valorizzazione e diffusione a livello interprovinciale degli assaggiatori di olio di oliva. Durante la premiazione di domenica 20 Luglio sono stati resi noti i nomi dei primi classificati di ogni Comune e, contestualmente, consegnati ai rappresentanti delle singole amministrazioni comunali, gli attestati di partecipazione dei concorrenti del territorio. 

Tra loro c’è Emiliano Mozzi, di Zoagli, primo premio al miglior uliveto secolare che si trova in Via San Bernardo (di 6 in gara nel suo Comune), in cui produce olio EVO Bio, tramite coltivazione biologica. “Fa piacere vedere riconosciuto il proprio impegno e dedizione nei confronti dell’uliveto, – dichiara Mozzi – ma la soddisfazione più grande è stare insieme a mio figlio Dante, nelle nostre piane pulite, così come vedere le piante piene di olive. È da quando avevo vent’anni che volevo trasformare l’uliveto di famiglia, da sempre gestito dai miei genitori, in qualcosa di più grande e importante, perché mi ha sempre appassionato ed oggi sono molto contento del risultato. Inoltre mio figlio studia all’Istituto Agrario Marsano di Sant’Ilario e spesso mi aiuta e consiglia, così laddove la mia esperienza tramandata non arriva, c’è lui, preparatissimo, che mi spiega come agire e spesso anche il motivo per cui automaticamente curo le piante in un determinato modo”. 

Da qualche anno l’imprenditore, insieme al figlio, ha intrapreso questa strada, riducendo le occupazioni di carattere edile nell’azienda di famiglia e tenendo solo pochi clienti storici, incrementando il suo tempo in mezzo agli ulivi. “La mia mente va sempre alle olive e a breve apriremo anche un agriturismo proprio nell’uliveto, così potremmo fare non solo accoglienza ma anche degustazioni”. Non è la prima volta che Mozzi aderisce al Premio Leivi, anzi ha sempre partecipato, ma questa edizione è stata importante perchè da un anno e mezzo può vantare tutte le certificazioni che gli hanno garantito l’ottimo punteggio: due anni fa era giunto terzo classificato sul Comune di Zoagli e aveva vinto un buono da spendere in un negozio di agricoltura. La vittoria dell’edizione numero 30, però lo riempie di orgoglio, perchè il frutto della cura ininterrotta di ben 250 ulivi oltre ad altri 100 in comodato d’uso, in un terreno di quasi due ettari che ha prodotto 250 kg di olio. “La mia famiglia ha questi ulivi da sempre, dai primi del novecento – racconta,- ma la nostra azienda agricola da un anno e mezzo è iscritta ufficialmente al DOP e ha ottenuto il riconoscimento dei certificati Bio, sia con l’ente certificatore, che con la Regione Liguria, anni di impegno costante ma neanche troppo difficile, poiché amo la mia terra. Qui non abbiamo mai usato prodotti chimici come i pesticidi e quindi il trend della nostra azienda è sempre stato quello basato su un’agricoltura biologica, poiché tutto quello che metti nel terreno poi arriva in tavola: il massimo che utilizziamo sono le cromo-trappole per le mosche delle olive, ma nulla finisce sulla pianta. Sapevo di avere un buon punteggio”. Anche per questo motivo il prezzo del prodotto finito nell’azienda di Mozzi è più alto, ma è anche più buono e speciale, al punto che ha ricevuto complimenti e contatti da chef e ristoratori, come ad esempio quello in piazza a Zoagli, esercente che oltre ad usarlo, espone il suo pregiato olio DOP. 

“Attualmente devo addirittura aumentare la produzione perché è aumentata la richiesta, – prosegue l’olivicoltore – così ho chiesto al vicesindaco di Zoagli di fare un’indagine su eventuali uliveti che le persone vorrebbero cedere in comodato d’uso ed ho avuto una valanga di offerte. Sto dunque optando per terreni redditizi, puliti e potati, così posso partire subito ed esaudire le numerose richieste”. Nel frattempo per quelli in comodato partirà la domanda per tutte le certificazioni DOP e bio. “Gestire un uliveto era il mio obiettivo – chiude Mozzi – ed ora pare proprio che stia diventando anche economicamente sostenibile, data l’impennata di chiamate e sicuramente il Premio Leivi rappresenta un ottimo veicolo di marketing in questo senso per la nostra azienda”. Aderire al concorso non è semplice e per la valutazione è stata formata un’apposita commissione di tecnici del settore, appartenenti alle organizzazioni di categoria C.I.A. e Coldiretti, che ha definito la graduatoria finale dei partecipanti, Comune per Comune. La premiazione ufficiale di Mozzi e gli altri olivicoltori zoagliesi, per i loro uliveti, avverrà fra qualche mese in Comune a Zoagli. A Leivi, invece, il premio per il miglior olio d’oliva Dop è andato a Piero Barbieri.

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