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Duecento anni del ‘Corriere Mercantile’: via libera anche dal Comune per ricordare la storica testata e il suo direttore Mimmo Angeli - Piazza Levante

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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Duecento anni del ‘Corriere Mercantile’: via libera anche dal Comune per ricordare la storica testata e il suo direttore Mimmo Angeli

Prevista nell’ex sede di via Archimede a Genova la posa di una targa in cui dovrebbe comparire questa iscrizione: “1824-2024: 200 anni dalla nascita del Corriere Mercantile e in memoria dello storico direttore Mimmo Angeli”
Mimmo Angeli è stato direttore del Corriere Mercantile dal 1979 al 2015
Mimmo Angeli è stato direttore del Corriere Mercantile dal 1979 al 2015
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di PAOLO DE TOTERO *

Con qualche stilla di legittima vanagloria potrei perfino azzardarmi a proclamare, magari gonfiando anche un po’ il petto, che finalmente “ce l’abbiamo fatta”. Epperò ormai mi ritrovo troppo anziano ed esperto, quando non addirittura blandamente scettico sul destino, per non essere consapevole che la buccia di banana sta nascosta appena dietro l’angolo e scivolarci sopra potrebbe finire per significare l’esatta differenza fra la meritata celebrazione e la beffa.

Giusto così, metto le mani avanti. A scanso di equivoci, purtroppo frequenti quando la buona volontà finisce per incontrare la politica e la burocrazia. E non solo. Ci metto anche un po’ di disattenzione e perfino di scarsa propensione per le operazioni di memoria.

Ecco, come dicevo, pericolosamente in bilico, passeggiando fra la celebrazione e la beffa – che magari, non si sa mai, potrebbe finire per fare persino piacere a qualcuno – passo a raccontare questi ultimi sei mesi, anzi quasi sette.

Perché la vicenda ha inizio giusto alla fine di marzo in consiglio regionale dove su proposta del capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Balleari viene approvato all’unanimità un ordine del giorno in cui lo stesso consiglio regionale “impegna la giunta a valutare la possibilità, facendosi promotori presso il Comune di Genova, al fine di rendere omaggio allo storico quotidiano ‘Corriere Mercantile’, di affiggere una targa commemorativa là dove si trova l’ultima sede della storica testata”.

Solo che poi valutazione e impegno sulla possibile promozione presso il Comune di Genova nei mesi successivi hanno finito per rimanere lettera morta. I tempi della burocrazia conditi con quelli della politica, obietterà qualcuno. Così a fine maggio ho deciso di riprendere il discorso facendo leva sull’ordine del giorno del consiglio regionale e approfittando del terzo premio giornalistico Mimmo Angeli – lo storico direttore de ‘Il Corriere Mercantile’ durante il periodo in cooperativa – organizzato da ‘Piazza Levante’, non a caso a Chiavari, perché in fondo è noto: nemo propheta in patria.

Così con l’estate alle porte e supportato da Alberto Podestà, architetto e designer con qualche frequentazione nei palazzi della cultura, riprendo a bussare alle porte della politica. Primo fra tutti Alberto Pandolfo, consigliere del Pd che capisce il problema, coinvolge con una certa sensibilità il capogruppo di Fratelli d’Italia e interessa l’assessore competente Marta Brusoni.

Nel frattempo tramite un collega, Michele Varì, riesco ad incontrare Angelo Guidi, il presidente del municipio Bassa Valbisagno dove in via Archimede, in un ex cinema-teatro, il Doria, è stata ubicata per 40 anni la sede della cooperativa G&P editrice de ‘Il Corriere Mercantile’. Guidi si dimostra disponibile e interessato tanto da offrire la sede del municipio per organizzare una manifestazione in ricordo dei 200 anni della testata e il patrocinio per l’apposizione di una targa nei giardini di piazza Giusti.

In Comune, finalmente qualche cosa si muove. La mozione presentata dai capogruppo di maggioranza con il beneplacito di Alberto Pandolfo viene approvata all’unanimità e l’assessore competente Marta Brusoni se ne fa immediatamente carico interessando la commissione toponomastica che approva, passa la pratica in prefettura e chiede l’assenso degli inquilini dello stabile dove la targa dovrebbe venire affissa.

Tutto bene? Forse… perché nel frattempo, il 10 settembre il sindaco Marco Bucci, insieme a qualche suo assessore si candida (vengono candidati) per le regionali per cui si è votato domenica e lunedì.

Fortunatamente, però il 17 ottobre la delibera che riguarda l’affissione della targa è stata approvata dalla giunta comunale e perciò mancherebbe solo l’assenso degli inquilini per la targa che in caso di parere positivo verrebbe collocata proprio a lato dell’ingresso dell’ex cinema e del giornale in via Archimede 169 rosso.

Targa minimalista all’interno di una vecchia bacheca laterale in cui dovrebbe comparire questa iscrizione: “1824-2024 200 anni dalla nascita del Corriere Mercantile e in memoria dello storico direttore Mimmo Angeli”.

Ora però concedetemi solo di osservare che forse qualche parola di più su uno dei primi giornali italiani per longevità, per giunta per 40 anni in cooperativa, una cooperativa anomala di giornalisti e poligrafici, fucina e palestra per tanti giornalisti noti e meno noti, ancora in attività, pensionati come me, o ormai ahimè trapassati come lo “storico direttore”, si sarebbe potuta spendere. O forse no. Spetterà ai genovesi che non dispongano di buona memoria informarsi. Perché quella del ‘Corriere Mercantile’ dagli inizi e pre e post fallimento è una storia che spiegherebbe bene le caratteristiche di Genova e di una parte dei genovesi. Prometto fin da ora di dire qualche cosa di più preciso visto che se ci sarà un qualche tipo di evento ce ne sarà occasione.

Ora mi permetto di dire che occorrerà fare presto e bruciare le tappe perché venga fissata una data per l’apposizione della targa prima che termini l’anno del bicentenario. Perché altrimenti dover celebrare nello stesso tempo il bicentenario con un anno di ritardo e il decennale della chiusura con qualche anticipo davvero potrebbe risultare la beffa di cui parlavo all’inizio.

Ma io ce la metto tutta. E mi viene dal cuore una promessa, troppe volte sentita in epoca di Covid… ce la faremo. Perché l’ottimismo è il sale della vita. O, peggio, perché la speranza è l’ultima a morire.

(* già caporedattore del ‘Corriere Mercantile’)

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