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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

Due piscine da restaurare e destini differenti: i casi di Punta Sant’Anna a Recco e del Lido di Chiavari

Nel Golfo Paradiso la Pro Recco seguirà passo dopo passo le lavorazioni, mentre nel Tigullio c’è profonda incertezza su chi si dovrà occupare di gestire l’impianto
La piscina di Punta Sant'Anna teatro delle gare della Pro Recco
La piscina di Punta Sant'Anna teatro delle gare della Pro Recco
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di DANILO SANGUINETI

La cartina di tornasole per valutare la sensibilità sportiva delle amministrazioni comunali è lo stato di salute dei loro impianti.

Eseguire questo tipo di screening mettendo a confronto la ‘piccola’ Recco e la ‘grande’ Chiavari è assolutamente impietoso. Il Comune più ricco (senza virgolette, basta dare un’occhiata al bilancio) viene stracciato da una cittadina che ha un budget di diverse taglie più modesto, ma che ha una grande cura dei suoi campi, da calcio come da rugby, delle sue palestre e dei suoi palazzetti, a copertura fissa o mobile. Se poi il termine di paragone diventa la piscina – che è o dovrebbe essere in Terra di Liguria il fiore all’occhiello di ogni comune costiero – l’unico aggettivo che viene in mente è ‘improponibile’.

Ci sono due vasche che per i cultori delle discipline natatorie sono sacre: Punta S. Anna, intitolata al sindaco che la realizzò, Antonio Ferro, a Recco e la piscina del Lido a Chiavari. Entrambe chiuse da tanti, troppi anni, ma che hanno avuto e forse avranno storie, con prologhi ed epiloghi profondamente diversi.

Punta S. Anna decadde venti anni fa per un inestricabile groviglio burocratico generato dal fatto che sorgeva su terreno di proprietà del Demanio. Il Lido decadde perché un sindaco di Chiavari, Vittorio Agostino, decise di chiuderla e di puntare su un nuovo impianto polisportivo, (vasca più palestra) piazzato in un sito infelice, angusto e inadatto alla bisogna, ideato e realizzato in maniera discutibile. Tanto è vero che a neppure venti anni dal completamento ha richiesto ripetuti interventi di non ordinaria manutenzione. E oggi che entrambe stanno per rinascere le modalità della loro riapertura sollevano eguali se non accresciute perplessità: a Recco come a Chiavari si è puntato su fondi messi a disposizione da enti superiori. Ma nel Golfo Paradiso ci si affiderà come è logico che sia, alla competenza di una società sportiva come la Pro Recco del presidente Maurizio Felugo, mentre a Chiavari non è affatto chiaro chi e come la prenderà in carico una volta finiti i lavori di restauro.

La Giunta comunale di Recco in data 21 dicembre 2023, ha approvato e disposto gli urgenti lavori di ricostruzione della piscina comunale di punta Sant’Anna, teatro degli incontri casalinghi della prima squadra della Pro e dell’attività giovanile della stessa. Ecco quindi una differenza sostanziale: nonostante i contrattempi e le difficoltà la Antonio Ferro non è mai stata completamente abbandonata, pur senza copertura e con infrastrutture invecchiate ha sempre tenuto aperto i cancelli. Sullo stato attuale del Lido di Chiavari non ci sono parole adeguate a descriverlo dopo venti anni di totale incuria. 

Maurizio Felugo, presidente della Pro, festeggia: “Riteniamo che l’approvazione degli interventi, per una somma totale pari a 4.700.000 euro come da delibera approvata in Giunta comunale, rappresenti un punto di svolta atteso e non più differibile per il futuro agonistico della Pro Recco stessa e per il suo insostituibile ruolo sociale a vantaggio della città di Recco e dell’intera Liguria. Teniamo a sottolineare l’assoluta disponibilità e l’impegno della società Pro Recco per la migliore gestione presente e futura della piscina e delle strutture attigue”.

Ironia della sorte il chiavarese Felugo è fortunato di dover operare a Recco. “Proprio il ruolo sociale a cui si faceva cenno e riconosciuto nella delibera di Giunta alla piscina e all’attività ivi svolta dalla società Pro Recco – che ne ha garantito il funzionamento sino a oggi, sostenendo i costi di gestione e i lavori di ammodernamento tecnico indispensabili all’uso nel periodo tanto invernale quanto estivo – ci spingono a sottolineare il risultato raggiunto grazie al lavoro del Comune di Recco, che ha individuato il quadro normativo e i fondi necessari. In quest’ottica, ricordiamo lo stato della tribuna in muratura lato monte adiacente alla piscina e la necessità di trovare una soluzione a problemi strutturali la cui soluzione non è più differibile”.

Il sindaco di Recco Carlo Gandolfo gli fa eco: “Grande soddisfazione per questo importante traguardo raggiunto, frutto della costante collaborazione tra l’Amministrazione comunale di Recco e la società. Ringrazio gli uffici per la mole di lavoro sostenuta. Ringrazio il Presidente della giunta regionale Giovanni Toti e l’assessore allo sport Simona Ferro per aver inserito la nostra piscina nei possibili finanziamenti a valere sul Fondo Strategico Regionale”.

Anche a Chiavari si è arrivati, con un iter ancora più laborioso, a trovare i finanziamenti per il restyling. Sei mesi fa un raggruppamento temporaneo d’impresa composto da Cema srl e Forza motrice srl (con sede in via Bixio, a Chiavari) si aggiudicò l’appalto per la ristrutturazione del Lido. In cambio di 4.617.207,48 euro garantirà la progettazione esecutiva e il cantiere della ristrutturazione e del recupero funzionale della vasca olimpionica e degli spazi adiacenti. I fondi per finanziare l’opera sono stati ottenuti dal Comune di Chiavari grazie al Pnrr. Dovrebbe essere la volta buona, nonostante gli annunci che il recupero era ‘imminente’ siano datati (dal 2016 a cadenza semestrale…).  Il progetto approvato ha avuto un’ultima modifica nel corso dello scorso anno. Non c’è più la copertura approvata dal Coni il che impedirà di utilizzare l’impianto per dodici mesi e non è chiaro come questa piscina si integrerà con la Ravera in largo Pessagno. Si dovrebbe mantenere la lunghezza attuale, 50 metri, le tribune saranno da 400 spettatori (meno della capienza originale), e saranno ‘ombreggiate’ da una ‘pergola fotovoltaica’. Idee originali, forse ardite, tutte da verificare sul piano pratico.

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