di ANTONIO GOZZI
Il tema del depuratore in Colmata torna a tenere banco, perché quasi tutti i consiglieri di centro-destra della Città Metropolitana hanno presentato una mozione che esprime la contrarietà di quell’area politica alla realizzazione del depuratore in Colmata: forse, ci chiediamo, su istanza della maggioranza che governa Chiavari, che infatti oggi si sta dando molto da fare per ottenere un pronunciamento in questo senso del consiglio metropolitano, al punto di cercare di tirar dentro anche un membro della maggioranza?
Cambiare idea quando si è sbagliato per molti anni è sempre cosa buona e giusta; prendere in giro i cittadini no.
Il centro destra a livello regionale (Giunta Toti) e di città Metropolitana (Giunta Bucci) è stato sempre favorevole alla realizzazione del depuratore in Colmata a Chiavari, sordo a ogni obiezione e contestazione dell’opera con la giustificazione che l’intervento era necessario per evitare le sanzioni europee, e che la scelta di localizzarlo nell’area di Colmata era stata fatta dal Comune di Chiavari e andava rispettata, a meno che lo stesso Comune di Chiavari non cambiasse idea (si vedano al riguardo le dichiarazioni di Bucci al convegno di ‘Piazza Levante’ del marzo 2023, clicca qui).
In effetti l’Amministrazione Comunale chiavarese, prima con la Giunta del povero Di Capua e poi con la Giunta Messuti, ha sempre sostenuto e strenuamente difeso quella scelta motivandola con la necessità di reperire gli ingenti fondi per difendere l’area dalla furia del mare, di completare con opere pubbliche il water front cittadino e di evitare le sanzioni europee.
Antonio Segalerba, il vero sindaco ombra di questi anni a Chiavari, ha a più riprese sostenuto questa tesi, mostrando insofferenza sprezzante nei confronti dei cittadini riuniti nel Comitato “NO al Depuratore in Colmata”. Anche in questo caso si possono ascoltare interviste e dichiarazioni del Presidente del Consiglio Comunale in materia (clicca qui).
Tra le più significative, in occasione di una manifestazione pubblica nel 2024, questa: “Ci stupisce che queste persone (i componenti il Comitato, nda) tra cui anche Sabina Croce moglie dell’imprenditore Gozzi, intervengono solo oggi quando la delibera che fissa il depuratore di vallata al Lido è del 2017 e quella che lo sposta in Colmata è del 2018. Queste persone sono contro il progresso, contro l’ambiente, e contro i chiavaresi… È chiaro che non possiamo continuare a pagare sanzioni milionarie”.
Questa la posizione sostenuta per molti anni da Avanti Chiavari. Si faceva anche correre la voce che realizzare il depuratore in Colmata era il modo per stroncare le mire speculative di Gozzi su quell’area. La balla era ovviamente cosmica: come si possono fare speculazioni su un’area pubblica controllata dal Comune? Ma tant’è.
Al contrario, nei caruggi chiavaresi, qualcuno diceva che questi di Avanti Chiavari erano come il bue che dà del cornuto all’asino, perché fare il depuratore in Colmata avrebbe consentito di liberare dalla servitù del depuratore attuale l’area di Preli, e li sì, aprire lo spazio a mire speculative.
Ciò che cambia tutto è la sentenza del TAR Liguria del dicembre 2024, che dà ragione ad un gruppo di cittadini coraggiosi (compreso il sottoscritto, che tramite la società Virtual possiede un immobile in corso Colombo e quindi ha titolo e interesse a presentare con altri il ricorso) che si sono opposti al depuratore in Colmata e sono ricorsi alle vie legali.
Quella sentenza annulla, per gravi vizi di procedura, l’atto amministrativo della Regione che autorizzava la realizzazione del Depuratore in Colmata.
Si noti che l’Amministrazione comunale chiavarese anche nella fase del ricorso, parliamo del 2023-2024, è ancora cosi favorevole al depuratore in Colmata da costituirsi in giudizio contro i ricorrenti e oggi, avendo perso, è chiamata a pagare le spese legali sostenute dagli stessi.
Come si diceva, la sentenza del TAR cambia tutto, e spinge finalmente il Comune di Chiavari e Avanti Chiavari a cambiare atteggiamento.
Probabilmente dalle parti di Palazzo Bianco si capisce che la partita è persa, che le elezioni si avvicinano e si teme l’impopolarità di continuare a sostenere l’ipotesi del depuratore in Colmata. Lo straordinario impegno di informazione e comunicazione del Comitato del NO al depuratore in Colmata ha fatto sì che si siano raccolte più di 3000 firme contro l’opera, ma soprattutto ha fatto sì che i chiavaresi finalmente abbiano preso coscienza del tema, per troppo tempo tenuto sottotraccia da chi comanda a Chiavari.
Nel “nuovo corso” l’Amministrazione Comunale chiavarese fa due cose:
- Non impugna la sentenza del TAR davanti al Consiglio di Stato (lo farà invece IREN);
- Porta in Consiglio Comunale una delibera, che però non è la variante di PUC che ci vorrebbe per mettere la pietra tombale sul depuratore in Colmata; è tuttavia un atto importante, perché afferma con chiarezza che il Comune di Chiavari non vuole il depuratore in Colmata e si opporrà alla sua realizzazione.
Dal punto di vista comunicativo Avanti Chiavari cavalca l’onda, e con italica attitudine salta sul carro del vincitore, cercando di apparire come il movimento politico che da sempre si oppone al depuratore in Colmata.
Faccia come le lastre, viene da dire; ma i cittadini chiavaresi non sono fessi e ricordano. Come diceva il grande Totò, ognuno ha la faccia che ha, ma qualche volte si esagera.
La mozione presentata in Città metropolitana dal centro destra fa parte del nuovo corso. È facile presentare una mozione adesso, perché il centro destra ha perso le elezioni a Genova ed è passato all’opposizione e, ovviamente, non sta all’opposizione trovare una soluzione al problema.
Surreale e strumentale però appare la richiesta di Avanti Chiavari al neo consigliere delegato alle acque della città metropolitana, il Sindaco di Casarza Stagnaro, di votare la mozione dell’opposizione.
Al consigliere Stagnaro si deve chiedere invece di attivarsi al più presto con Iren per trovare soluzioni alternative.
E lo si deve fare perché anche il centrosinistra, e in particolare il PD, è stato per molto tempo titubante sulla vicenda, per ragioni che a tutt’oggi si fatica a comprendere. L’ambiguità è consentita alle opposizioni ma non a chi governa che deve dare risposte chiare ai cittadini.
Tutto ciò detto, bisogna essere ottimisti perché questa è una bella storia. È la storia di Davide e Golia.
La soluzione a nostro avviso è vicina, anche perché emergono sempre di più elementi che non si conoscevano, e che il blocco trasversale di forze diverse che voleva il depuratore in Colmata ha sempre tenuto nascoste. Un blocco trasversale di forze molto importanti, tenute insieme dall’interesse per un’opera da 200 milioni di euro e da quello di liberare le aree di Preli, che è stato sconfitto da un manipolo di cittadini coraggiosi che non si sono voluti arrendere.
Quali sono gli elementi che non si conoscevano e che sono stati tenuti nascosti per tanto tempo?
Al di là delle roboanti dichiarazioni di Avanti Chiavari e di Segalerba sulle multe miliardarie addotte a giustificazione della realizzazione del depuratore in Colmata, l’unico comune in infrazione è il Comune di Lavagna; ed è lì che occorre concentrare gli sforzi e far lavorare Iren per trovare una soluzione tecnica accettabile per l’Amministrazione di quel Comune, che ha dichiarato la disponibilità di localizzare un depuratore sul suo territorio.
Tutti i comuni dell’entroterra NON sono in infrazione.
Il Comune di Chiavari, con il suo depuratore di Preli, è in regola fino al 2040.
Alla luce di tutto ciò la Città metropolitana, la Sindaca Salis e i suoi assessori possono fare un buon lavoro, presto e bene, risolvendo il problema che si trascina da anni. Possono riconciliare le Istituzioni metropolitane con la cittadinanza del Tigullio e di Chiavari mostrando la capacità di ascoltare le buone ragioni di chi si oppone a opere sbagliate.
Se ci fosse stata una diversa attitudine di Regione e Città Metropolitana forse si poteva evitare anche lo scempio della Diga Perfigli.
P.S. ho testimoni che mi riferiscono che un consigliere della Lega in Città Metropolitana, tal Andrea Rossi che io non conosco, proseguendo nel costume delle balle cosmiche così caro ad ambienti chiavaresi vicini all’Amministrazione comunale, va ora dicendo in giro che sarebbe il sottoscritto il vero sostenitore del depuratore in colmata!
Oplà: mosse da abili mani, le frittate continuano a girare, e anche le balle cosmiche si rivoltano seguendo il “nuovo corso” della narrazione.
Ho tanti amici nella Lega che conoscono perfettamente il mio pensiero. Forse il signor Rossi potrebbe informarsi anche da loro prima di sparare cazzate.