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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Dal Monopoli agli esempi moderni: ecco come i giochi da tavolo hanno attraversato i vari decenni

La storia è molto più antica di quello che si pensa: il primo esempio risale all’epoca egizia (circa il 3500 a.C.) e si chiama Senet
Il Monopoli è da sempre uno dei giochi da tavola più diffusi
Il Monopoli è da sempre uno dei giochi da tavola più diffusi
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di GIUSEPPE SCANDROGLIO *

Giochi da tavolo, giochi di ruolo e libroGame, questi sconosciuti… cerchiamo di fare un po’ di chiarezza partendo dai primi, i giochi da tavolo.

Se mi è concesso ripercorrerò qui sinteticamente la loro cronologia e un minimo di “informazioni”, sarebbe poi divertente e stimolante entrare nei dettagli e dare più spiegazioni e notizie per ognuno dei “big” di questo universo. 

Infatti la storia dei gdt è molto più antica di quello che si pensa, il primo esempio risale all’epoca egizia (circa il 3500 a.C.) e si chiama Senet (ad oggi non si sa ancora di preciso come si giochi in quanto non è stato mai trovato un regolamento, “un rompicapo nel rompicapo”). 

Dopodiché per tanti, sono stati 3 i titoli più giocati della storia: i classici scacchi, il backgammon e la dama.

È il 1933 invece quando nasce un gioco che farà storia e che avrà centinaia di edizioni e versioni diverse: Monopoli! 

Negli  anni ‘50 ‘Civilization’ inventato da Sid Meier , il cui obiettivo è civilizzare un luogo al meglio e nel più breve tempo possibile. Neanche 7 anni e compare il primo wargame, Risiko. 

Negli anni 80 abbiamo un vero e proprio boom e nascono tutti i gdt che saranno la base per quelli più moderni.

Dungeon questo è il primo dc (dungeon crawler – esplorazione e combattimenti all’interno di dungeon oscuri e pieni di trappole), Tales of the Arabian Nights introduce un altro nuovo genere quello narrativo (detto anche storytelling) in cui la storia la fa da padrona.

Nel 1989 nasce Herquest che, con le sue miniature, rende più vivo il gioco, avendo la possibilità di combattere, attraversare porte, aprire forzieri e proprio l’ambientazione è una delle più grosse innovazioni, ma lo si vedrà più avanti . 

Siamo nel 91, quando inizieranno le fusioni di tecnologie con il primo di tanti futuri titoli interattivi: Atmosfear che richiede l’uso della tv in quanto utilizza il sistema vhs integrandolo al gdt. In due anni escono due giochi completamente diversi ma che faranno migliaia di adepti: Magic The Gathering e Catan. Nel 2000 Carcassone, gioco che introduce il piazzamento tessere (cioè la creazione di una mappa, senza quella classica da dispiegare sul tavolo) e che prende il nome da un paese francese, Carcasson. 

Dal 2000 in avanti abbiamo un’impennata di titoli ed escono più giochi all’anno. Nascono le Game convention in giro per il mondo. In Italia la più famosa è quella di Lucca seguita a stretto giro dal Modena Play, in Germania abbiamo lo Spiel Essen e in America la Gencon di Philadelphia e la BGGCon di Dallas (bgg sta per board games geek ed è il più grande sito divulgativo di giochi da tavolo esistente: se vi viene in mente un titolo state certi che lo troverete; le sue valutazioni sono in grado di affondare o rendere più appetibile un gioco). Oggi con l’avvento degli smartphone, molti giochi si avvalgono di applicazioni che permettono di occupare meno spazio sul tavolo e una minore spesa per l’acquisto in quanto le carte possono anche essere usate direttamente dall’app e quindi si possono non stampare. (su questa metodica mantengo riserve circa la capacità di socializzare).

Un altro grande passo in avanti dei giochi da tavolo è stato fatto con la creazione di siti di crowdfunding come Kickstarter (che si occupa di tutto, dai coltelli da cucina alle tende da campeggio ai giochi da tavolo) o Gamefound (che invece tratta solo hGdt) che permettono agli sviluppatori di creare giochi attraverso campagne di durata variabile e che si prefiggono solitamente un obiettivo economico per poter creare il gioco.

In parole povere, se ti interessa partecipare alla nascita di un gioco, paghi in anticipo la società che lo produrrà e a fine campagna, se avrà raggiunto i suoi fini, i produttori si metteranno al lavoro e creeranno un numero limitato di copie, giusto per quelli che hanno deciso di ‘crederci’ a un prezzo normalmente più basso rispetto allo stesso gioco in versione retail. 

L’esempio più famoso è Nemesis, un gioco che si rifà quasi completamente al film di fantascienza Alien: ha raccolto una tale quantità di soldi che hanno realizzato 4 o 5 varianti dello stesso gioco. Ora che è finito l’hype hanno aperto l’ultimo progetto che contiene tutti i Nemesis usciti e con quasi mille euro compri una decina di scatole per un totale di centinaia di ore di gioco. 

In ultimo vorrei che si conoscesse il ruolo che svolgono tutte le attività connesse al gdt e che sono in grado di unire ad esempio una famiglia allo stesso tavolo ma facendo anche cose diverse dal giocare e parlo di: pittura delle miniature, creazione di oggetti ‘scenici’ con l’utilizzo della stampante 3d e infine gli oganizer – spesso nei box trovi tutto ammucchiato e dovresti dividere tutto in ziplock, piccoli sacchetti di plastica, ma molti decidono di creare un inserto da utilizzare per i giochi che hanno un ‘set up’ più lungo e con le misure di scatola, carte, e tutto quello che trovi all’interno della scatola riesci a creare degli scompartimenti con dei semplici fogli di spugna, un taglierino e la colla vinilica. 

Queste opzioni fanno risparmiare notevolmente dato che gli organizer in vendita costano spesso quanto un gioco e far dipingere le miniature costa molto dato il tempo che ci vuole.

In poche parole ogni gioco può piacere a una persona per un elemento che magari a un altro non piace e così viene vissuto di più da tutta la famiglia/compagnia di amici perché lo sentono più proprio.

Come vedete le interazioni sono molteplici anche quelle di natura economica che si intendono sempre connesse ad un concetto di collettività.

(* laureato in Scienze politiche a indirizzo giornalistico, curatore della pagina Facebook ‘Boardgame & libroGame’ con più di 400 followers)

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