di ROSA CAPPATO
La domiciliarità come strumento per intercettare i bisogni complessi emergenti e per rafforzare i servizi già attivi. A questo l’amministrazione comunale di Recco sta lavorando per gli anziani non autosufficienti e ha stanziato un finanziamento da 2 milioni di euro dal Pnrr. Recco fa da capofila a un progetto che cambia il modo di prendersi cura dei meno giovani e lo fa con questo contributo, nell’ambito della missione 5 ‘Inclusione e Coesione’, componente 2 del Pnrr.
Il Comune è capofila degli Ambiti Territoriali Sociali n. 8-10-12-13 (38 Comuni della cintura genovese) e ha presentato un progetto a favore di 100 persone ultra sessantacinquenni non autosufficienti. Gli interventi della Componente 2 della Missione 5 di competenza Mlps per Pnrr italiano valorizzano l’intera dimensione sociale delle politiche sanitarie, urbanistiche, abitative e dei servizi per l’infanzia, per le persone anziane, per i soggetti più vulnerabili, con una particolare attenzione alle sfere della formazione, del lavoro, del sostegno alle famiglie, dell’equità sociale e tra i generi.
Le attività previste interessano le persone più fragili, nella loro dimensione individuale, familiare e sociale. Nel complesso il fine di tutte le misure è quello di prevenire l’istituzionalizzazione della persona e intervenire sui principali fattori di rischio che portano a una condizione di marginalità sociale, mirando a una sempre maggiore autonomia delle persone coinvolte. Oltre a Recco partecipano i Comuni di: Arenzano, Avegno (che mette a disposizione uno stabile), Bargagli, Bogliasco, Busalla, Camogli, Campoligure, Campomorone, Casella, Ceranesi, Cogoleto, Crocefieschi, Davagna, Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Isola del Cantone, Lumarzo, Masone, Mignanego, Montebruno, Montoggio, Pieve Ligure, Propata, Ronco Scrivia, Rondanina, Rossiglione, Rovegno, Sant’Olcese, Savignone, Serra Riccò, Sori, Tiglieto, Torriglia, Uscio, Valbrevenna e Vobbia.
Il fine dell’operazione è intercettare i bisogni complessi emergenti e rafforzare i servizi già presenti nei territori attraverso la domiciliarità, ossia: restare nella propria casa e nel proprio ambiente, finché possibile, come diritto legato alla dignità della persona. Ma anche attraverso il ‘welfare generativo di comunità’, per superare l’assistenzialismo, coinvolgendo cittadini, Enti, imprese e Terzo Settore e affrontare, così, le problematiche esistenti con nuove e più articolate risposte.
“Le risorse saranno utilizzate per la riqualificazione di un immobile ad Avegno–Testana (1.800.000 euro) – spiegano il sindaco Carlo Gandolfo e l’assessore ai servizi sociali Davide Manerba – per realizzare un gruppo di appartamenti autonomi, dotati di tecnologie per l’autonomia e connessi alla rete integrata dei servizi sociali e sociosanitari per garantire continuità assistenziale”.
Franco Canevello, sindaco di Avegno, conferma la realizzazione di una struttura con 24 posti letto, dedicata ad ospiti residenti non fissi, in una situazione dinamica e funzionale al progetto stesso, con stanze domotizzate, utili a persone con esigenze particolari, come ad esempio quelle dismesse da strutture sanitarie, o post operatorie, in attesa di recuperare autonomia. Per la ristrutturazione dell’edificio comunale, ex asilo di Testana (e fabbricato parrocchiale), edificio in disuso da tempo, l’approvazione del progetto esecutivo, da parte della giunta di Avegno, risale al 24 ottobre 2024.
“La restante parte delle risorse – prosegue il sindaco di Recco – 200mila euro, sarà utilizzato per interventi di riqualificazione di spazi abitativi privati, con dotazioni strumentali e domotiche, utili a sostenere la permanenza al domicilio e a potenziare la rete dei servizi legati alla domiciliarità. In via sperimentale, saranno individuati 76 anziani non autosufficienti beneficiari di dotazioni domotiche e assistenza domiciliare”.
Il Comune di Recco e gli altri hanno già pubblicato l’avviso rivolto a tutti i residenti dei 38 Comuni. Nello specifico si vogliono individuare i beneficiari ai quali fornire strumentazioni di tele-assistenza, un servizio che fornisce supporto e assistenza a distanza utilizzando tecnologie di comunicazione come telefono, videochiamate e software specifici, servizi di telesoccorso, tele-compagnia e tele-monitoraggio. Verranno fornite inoltre soluzioni progettate per garantire la sicurezza e il benessere degli anziani nel comfort delle loro case e, attraverso l’utilizzo di semplici dispositivi, la pronta gestione delle emergenze, il monitoraggio dei parametri vitali e il controllo dell’ambiente domestico. Altri servizi erogati saranno quelli legati alla domiciliarità: l’attivazione o implementazione dell’assistenza domiciliare già esistente con un ‘pacchetto’ di ore, dedicate a sostenere i beneficiari individuati e i loro caregiver, per inserire nella routine quotidiana l’utilizzo degli ausili installati per la tele-assistenza. I costi per tali interventi sono a totale carico della pubblica amministrazione e, pertanto, non vi saranno oneri a carico delle 76 persone che avranno risposto all’avviso.
L’ultima riunione in merito a questa iniziativa si è svolta a Recco, lunedì mattina, in Comune e lo stesso sindaco Gandolfo con i suoi collaboratori ha fatto il punto sulle strutture, per sviluppare sia il progetto che la gestione. Al bando possono presentare domanda persone non autosufficienti che abbiano compiuto 65 anni, con ISEE inferiore o uguale a 50mila euro. Il progetto, di natura sperimentale, ha una durata presunta di 6 mesi a decorrere dal 1° ottobre 2025 o data successiva indicata dall’amministrazione procedente e fino al 31 marzo 2026, salvo eventuali proroghe, in coerenza con le tempistiche previste dal PNRR secondo le fasi attuative che risultano indicate nel progetto personalizzato che dovrà essere sottoscritto dal beneficiario e dai servizi sociali del Comune di residenza dello stesso. La scadenza per la presentazione domande è fissata a martedì 9 settembre, alle 12. La graduatoria sarà pubblicata, in forma anonima, sui siti istituzionali del Comune di Recco, in qualità di amministrazione procedente, e di tutti i Comuni aderenti. L’esito positivo alla domanda verrà comunicato ai beneficiari dai propri Comuni di residenza.