di ALESSANDRA FONTANA
Dalla Valle Sturla al Festival di Sanremo. Sta diventando una vera e propria abitudine per Stefania Curotto e Gaia Gazzolo partecipare alla famosa kermesse ligure dal risalto internazionale. Madre e figlia anche quest’anno si sono occupate di artisti in gara e non solo, con la consueta professionalità e con quel pizzico di comprensibile emozione.
“Partecipo al Festival da molti anni, ormai dal 2010 tutti gli anni”, racconta con soddisfazione la titolare del negozio di parrucchiera ModaCapelli Stefania che si trova a Borzonasca. “Ha partecipato anche mia figlia Gaia che questa volta è stata operativa per tre giorni”. Se la mamma infatti si occupa di capelli, la figlia si dedica principalmente al make up. “Ha curato quello di Lazza, I Cugini di campagna…” e molti altri. Gazzolo infatti, giunta ormai alla quinta partecipazione, fa parte di Al Pacino Service, service ufficiale della Rai. “Lazza avrebbe voluto rimanesse tutta la settimana ma Gaia è dovuta tornare per aprire il negozio alle nostre clienti”, racconta Curotto sottolineando che la vita lavorativa a Borzonasca non poteva fermarsi, nemmeno per il Festival. E forse è proprio questo atteggiamento a fare la differenza. Questo attaccamento al lavoro, questa convinzione di non poter interrompere/negare un servizio, nemmeno per il programma più seguito d’Italia.
E quest’anno, la 73esima edizione, è stata quella dei record di ascolti e non solo: “Un Festival da ritorno alle origini dopo le ristrettezze Covid, l’anno scorso è stato per forza di cose sottotono – continua Curotto, riportando alla memoria i giorni appena trascorsi – Si respirava l’euforia, gli alberghi pieni, la musica per le strade… il palco allestito in piazza Colombo. Sì, è stato davvero un Festival in fermento”.
E lo si percepisce dall’emozione che ancora pervade le sue parole: “Quest’anno non siamo state sulla nave perché ci siamo occupate degli ospiti delle trasmissioni che ruotavano intorno alla kermesse”. Sì perché Al Pacino Service ha lavorato su presentatori, opinionisti, ospiti, cantanti che sono comparsi nelle trasmissioni: ‘Oggi è un altro giorno’, ‘Citofonare Rai 2’, ‘Tv talk’, ‘Italia sì’ e ‘La vita in diretta’, oltre ovviamente al Festival stesso.
Anche Curotto fa parte dello stesso service che ha selezionato tra centinaia di professionisti la squadra che ha appena terminato questa piccola grande impresa. Si sono occupate anche di Rosa Chemical e in particolare Curotto ha curato anche i capelli della violinista della scala Laura Marzadori, l’artista che ha suonato con Lazza ed Emma Marrone durante la serata delle cover. Uno dei ricordi più belli di questo Festival sarà quello legato ai Cugini di Campagna: “È stato bellissimo. Con loro non c’è stato solo trucco e parrucco, li abbiamo proprio vissuti. Persone molto disponibili che si preoccupavano per noi, ci chiedevano se eravamo stanchi, non volevano andassimo troppo presto la mattina. Davvero molto premurosi nei confronti di chi è al loro servizio e questo è un atteggiamento raro. Persone eccezionali che porterei al primo posto anche solo per l’umanità e la forza che hanno. Quella che ci vuole per reggere una settimana di Festival”.
Sì perché quello che non si vede sullo schermo è la fatica: “Non si risolve tutto in una canzone”. Così come il lavoro dei professionisti che curano l’immagine: “Gaia era stata chiamata la settimana prima per curare sempre i Cugini e Vallesi per servizi fotografici, conferenze…” non solo Festival quindi. Una bella soddisfazione per mamma e figlia che in qualche modo portano in alto il nome di Borzonasca e dell’entroterra che non solo resiste, ma dà anche dei punti alle realtà della costa.
A proposito di entroterra poi, impossibile non segnalare i festeggiamenti della Val d’Aveto per il piazzamento di Mr Rain. Abitanti che hanno riconosciuto il cantautore non tanto per la sua partecipazione ad X Factor, risalente ormai a dieci anni fa, ma perché nel 2020 girò un video musicale immerso tra la neve, e gli alberi, della Foresta del Penna. La toccante canzone è ‘Fiori di Chernobyl’: “Un albero che cade, che una foresta intera che cresce, tengo i miei sogni nascosti dietro alle palpebre, siamo fiori cresciuti dalle lacrime”.