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Csi, in quattromila a Chiavari per la Festa dello Sport - Piazza Levante

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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Csi, in quattromila a Chiavari per la Festa dello Sport

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di DANILO SANGUINETI

La teoria e la pratica si sono strette la mano con convinzione nella riuscita Festa dello Sport di Chiavari tra sabato 14 e domenica 15 settembre.
Evento diviso tra studio e applicazione, tra lezioni ed esibizione delle varie discipline. Portata tanta gente – e non era scontato – nelle piazze e nelle strade del centro città, forse un po’ meno seguita – ed era abbastanza prevedibile visti gli argomenti trattati – la prima giornata.

Nella mattinata di sabato, presso l’Auditorium San Francesco, esperti del settore, educatori, rappresentanti delle società hanno discusso a lungo del Patto Educativo-Sportivo, un’idea portata avanti dall’amministrazione comunale e comunicata alle società e alle associazioni. L’obiettivo comune è la diffusione della cultura dell’incontro, dell’alleanza sportiva, della sana competizione nel rispetto delle regole sportive e di corretti comportamenti di educazione civica.
Partendo dai massimi sistemi, ossia volendo propagandare “le valenze educative dello sport, vissuto e praticato, non soltanto in funzione di uno sviluppo fisico armonico e di una sana competizione ma soprattutto nell’ottica di rappresentare una palestra di vita attenta agli aspetti etici e interpersonali”, si è provato a capire le ragioni e cercare i possibili rimedi a un fenomeno in rapida diffusione: l’abbandono massiccio della pratica sportiva da parte dei giovani over 15, ossia quando nella maggior parte delle discipline si fa il salto da semplice speranza ad atleta fatto e finito.

In estrema sintesi, i ragazzi che in quel particolare sport non vedono sbocchi di vertice o almeno l’ingresso in una realtà vincente tendono a mollare e cambiare specialità, o, molto più frequentemente, abbandonare del tutto la pratica sportiva. D’altronde siamo nell’epoca del ‘hic et nunc’, del tutto e subito, se non haI successo (effimero quanto si vuole) non esisti, non c’è tempo da sprecare in ‘inutili esercizi’…

Un senso di disagio sempre più diffuso che preoccupa il consigliere Alberto Corticelli, promotore del convegno. “È un’iniziativa che rispecchia la nostra attenzione alla galassia di sport per i giovani, un’idea nata per sensibilizzare addetti ai lavori e famiglie sul fenomeno dell’abbandono sportivo che è diventata progetto a costo zero”.
Si aggancia al discorso il consigliere delegato allo sport del Comune di Chiavari, David Cesaretti. “Il Patto Educativo-Sportivo è un progetto del Comune di Chiavari partito a fine 2017, che prevede l’elaborazione, la condivisione e il rispetto di comportamenti corretti da parte di atleti, allenatori e genitori. Coinvolge le società sportive e le scuole di primo e secondo grado del Comune di Chiavari, tramite i loro rappresentanti, presidi e dirigenti, che hanno partecipato alle riunioni e condiviso questi aspetti. Il primo step è stato quello di analizzare il fenomeno dell’abbandono sportivo, per il quale abbiamo elaborato un questionario informatizzato, grazie alla collaborazione degli studenti delle scuole superiori cittadine. Durante l’incontro di sabato abbiamo presentato i primi risultati e discusso le problematiche emerse”.

All’auditorium San Francesco i saluti del sindaco, Marco Di Capua, e l’introduzione di Cesaretti. Giorgio Piastra, curatore del progetto, e medico sportivo della Asl 4, ha spiegato che la causa principale è la mancanza di tempo. Sono seguiti altri interventi a cura di Gaetano Cuozzo, presidente del Comitato paralimpico della Liguria, Matteo Matteazzi, direttore generale della Virtus Entella, Giulio Ivaldi, presidente FIGC Liguria, Andrea Marchesi, pedagogista. A moderare, l’educatore Fulvio Di Sigismondo.
Al termine, sono stati premiati alcuni atleti che in quest’anno hanno ottenuto risultati di rilievo nazionale: Marta Cantero, sincronette della Chiavari Nuoto, Luca Bellini, capitano della Pro Scogli e della nazionale di Canoa Polo, il biker Alessandro Genesi.

Il giorno dopo la grande kermesse: il centro di Chiavari – via Martiri della Liberazione, corso Garibaldi, via delle Vecchie Mura, piazza Fenice, piazza Matteotti, piazza Mazzini – sono diventate altrettante palestre a cielo aperto. Quarantaquattro società hanno offerto un saggio di atleti, dagli esperti a quelli alle prime armi, e dato la possibilità, soprattutto ai bambini ma anche a qualche alunno un po’ più attempato, di una lezione ‘di assaggio’.
Tra chi ha assistito e chi ha provato una delle discipline in mostra, più di 4000 persone sono state coinvolte dalle ore 10 alle ore 19. Nove ore sotto un sole ancora estivo e le spiagge che erano dietro l’angolo e costituivano un richiamo irresistibile. Una bella scommessa vinta alla grande.
C’è lo zampino oltre che del Comune e delle società del Csi Chiavari, anche della poderosa macchina organizzativa coordinata da Cristiano Magri e capitanata dal presidente Cristiano Simonetti. Chi segue e ama lo sport lo sa molto bene, un po’ più distratti politici e amministratori locali che a volte tendono a sfruttare il lavoro oscuro ma fondamentale del Csi per sbucare su palchi sotto i riflettori a prendersi gli applausi. Per usare una metafora ciclistica, è comodo correre al coperto per centinaia di chilometri e poi lanciarsi in una volata di poche decine di metri e tagliare il traguardo a braccia alzate. E c’è da scommettere che saranno in molti a voler salire su un carro che domenica è diventato trionfale.

La giornata ha rappresentato un’opportunità imperdibile per 44 club, rappresentate ogni tipo di attività sportiva, partendo dalla basi, atletica, volley e calcio per arrivare al bridge. Così anche la mente ha avuto la sua parte. Pubblico soddisfatto, dirigenti dei club di più, organizzatori che alzano il pollice.
Il presidente Simonetti sottolinea solo il lavoro di squadra: “Il Comune di Chiavari ci ha chiesto una mano per la giornata di domenica per far scendere in piazza quarantaquattro società (si erano aggiunte all’ultimo momento alcune a quelle presenti sul manifesto) per un open day a cielo aperto da mattina a sera. Abbiamo pensato a orari e spazi e modi perché la Festa dello Sport attirasse più gente possibile. Ha funzionato l’idea di farla svolgere dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Io personalmente temevo che nelle ore più calde, specialmente nel primo pomeriggio, avessimo un calo sensibile dei partecipanti. Previsione clamorosamente smentita. Tanti spettatori e praticanti anche alle 15. E c’era gente pure alle ore 18, quando abbiamo tenuto le premiazioni in piazza Fenice. Abbiamo lavorato uniti e bene, penso che sia un’esperienza da riprovare, forse anche da allargare a più spazi. Chiavari è una città sportiva, checché se ne dica e pensi”.

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