Glocal… no social
Settimanale di attualità, economia e sport

Ultima edizione

Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

Crisi di Amt, l’allarme del sindaco Maschio: “Rischiamo di rimanere completamente isolati”

Il primo cittadino di Borzonasca commenta i recenti disagi: “I tagli e i ritardi rischiano di compromettere il trasporto scolastico e il bus a chiamata, la nostra ancora di salvezza”
Giuseppino Maschio è il sindaco di Borzonasca
Giuseppino Maschio è il sindaco di Borzonasca
Condividi su

(r.p.l.) La crisi dei trasporti pubblici nelle aree montane diventa sempre più concreta. Dopo le segnalazioni arrivate dal Comune di Savignone, anche a Borzonasca, il sindaco Giuseppino Maschio racconta una situazione difficile, segnata da ritardi, scioperi e incertezze sul futuro di Amt, l’azienda di trasporto pubblico locale.

“Negli ultimi giorni siamo stati subissati di segnalazioni dai cittadini. Sta andando male: non ci sono risposte chiare, e le voci che circolano non sono rassicuranti” spiega. In particolare, si teme un possibile rientro dai debiti di Amt che potrebbe comportare la riduzione delle corse e, forse, un coinvolgimento economico dei comuni del retroterra montano, già provati dalla carenza di servizi. “Non sappiamo quanto ci sia di vero, ma quando i segnali arrivano, c’è sempre un fondo di realtà”, aggiunge il sindaco.

Il problema riguarda soprattutto le frazioni più isolate del comune, un territorio di circa 80 chilometri quadrati. Le corse pubbliche verso queste aree sono limitate, sparse e non sempre compatibili con gli orari scolastici o di lavoro. Per rispondere a questa esigenza, anni fa il comune ha attivato il bus a chiamata, un servizio che permette agli abitanti di prenotare un pulmino per raggiungere Borzonasca o altre frazioni. “È un servizio molto apprezzato dagli anziani o da chi non ha la macchina, e ci consente di mantenere viva la comunità. Ma temiamo che, con i tagli, possa saltare, e sarebbe un vero disastro” avverte Maschio.

Le difficoltà di Amt si riflettono in maniera immediata sul trasporto scolastico. Il servizio, gestito in concessione attraverso un accordo di programma con la Città Metropolitana, ha subito ritardi e disagi: alcuni operatori esterni lamentano ritardi nei pagamenti e hanno effettuato scioperi a singhiozzo, lasciando intere famiglie senza servizio. “I genitori devono organizzarsi da soli per portare i ragazzi a scuola o riportarli a casa – racconta il sindaco – Non c’è una pianificazione chiara, non si sa chi lavora e chi no, e tutto ricade sul Comune e sui cittadini”.

Maschio sottolinea un paradosso tipico del sistema italiano: “Il cittadino cerca il sindaco perché è l’unico reperibile. Ma non possiamo essere sempre noi a risolvere tutto, con risorse sempre più scarse”. Il rischio, avverte il sindaco, non è solo logistico, ma sociale: “Senza trasporto pubblico, le famiglie non possono vivere nelle frazioni, i giovani se ne vanno e gli anziani restano soli. Le nostre valli rischiano di spopolarsi. Una volta c’era lavoro a chilometro zero, oggi muoversi è complicato e vivere qui diventa sempre più difficile. Siamo pronti a fare la nostra parte, ma senza supporto e risorse adeguate, la situazione rischia di peggiorare rapidamente”.

Ultimi video

Chi gioca a nascondino sul depuratore? Città Metropolitana: “Vizio procedurale, annullate l’atto di variante al Puc”
Ma dal Comune: “Da Salis solo cavilli e formalismi”. La consigliera Silvia Garibaldi: “Non è burocrazia, è legalità. Così si sfida la legge ignorandone le gravi conseguenze”
Difendere la salute, rafforzare la comunità. Il Comitato Assistenza Malati Tigullio porta le sue iniziative sul territorio
L'obiettivo è quello di difendere il Servizio Sanitario Nazionale e chiedere garanzie di assistenza e servizi capillari in Asl 4

Altri articoli

Nuove tariffe di Amt, il conto più salato lo paga il Levante: l’abbonamento integrato urbano ed extraurbano aumenta di cento euro

La sindaca metropolitana Salis: “Siamo in una situazione emergenziale e stiamo facendo tutto ciò che è necessario per salvare Amt. È finita l’era dei programmi, ora è tempo di responsabilità”. Il giallo del Consiglio Metropolitano convocato e poi annullato

Maria Grazia Daniele e gli ottant’anni dell’Unione Donne Italiane: “La nostra forza è stata il rimanere sempre insieme”

"Scendemmo in piazza per la pensione alle casalinghe, per il riconoscimento della maternità sul posto di lavoro, per il salario equo, per l’abolizione delle case chiuse, per la tutela sociale della maternità: bisogna andare avanti così"