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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Il Circolo Velico Santa Margherita Ligure ricorda l’indimenticabile Angelo Oneto e prosegue con l’intensa stagione delle regate estive

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di DANILO SANGUINETI

Lo stereotipo della vela come sport per privilegiati rimbalza contro la provata disponibilità (che niente ha a che fare con la sciatta apertura a tutto e tutti) del Circolo Velico Santa Margherita Ligure che da sempre ha puntato su un’offerta ampia quanto variegata ai propri soci. Nella Perla del Tigullio c’è questo club che si è fatto carico del ‘lato basso della piramide’, punto di forza della sua flotta sono i Dinghy, la classe ‘entry level’ per costi non certo per possibilità offerte dal versatile scafo, in grado di offrire emozioni al beginner come al più navigato degli skipper.

Una storia che si prolunga da decenni – per la precisione sette, dato che è stato fondato nel 1952 – accompagnata da un successo in graduale aumento. E in questo 2022 le ragioni per festeggiare sono molteplici: prima di tutto il settantesimo compleanno, poi il ritorno ad un’attività normale, con un calendario denso, fitto di impegni sin dalla primavera e che in estate, andando contro le abitudini di molte delle società consorelle del Tigullio, non lascia, anzi… raddoppia. Luglio si sta rivelando un mese addirittura frenetico.

Il modo migliore per celebrare l’unico giorno nero dell’anno. Quello in cui è scomparso ‘Pinne’, al secolo Angelo Oneto, che se ne è andato a 82 anni. Così lo ricorda il presidente del C.V. Santa Gianni Castellaro, ‘dinghista’ doc: “‘Pinne’ è stato un grande della classe Dinghy e un’insostituibile colonna del Circolo Velico Santa Margherita Ligure. Praticamente un mito con i suoi 10 titoli italiani conquistati – più di lui, a quota 11, c’è solo Paolino Viacava da Portofino – un vero maestro. In occasione del suo funerale a Rapallo eravamo in tanti, rigorosamente con la maglietta azzurra del Dinghy Team del Circolo, a salutare con affetto e commozione un amico di tante generazioni. Ognuno con i suoi ricordi e la voglia di condividere aneddoti, scherzi, mugugni, regate, trasferte e via elencando”. Il modo migliore per onorarlo è stato e sarà curare con la solita sollecitudine i grandi appuntamenti di questi giorni.

Sabato 2 luglio c’è stato l’esordio del Campionato del Tigullio-Trofeo Renato Lombardi che si snocciola su 7 giornate lungo tutta l’estate. Domenica 3 luglio la tradizionale ‘Lui e Lei’. Per la prima giornata del Campionato del Tigullio-Trofeo Renato Lombardi.

Si comincia dal via del Campionato del Tigullio 2022: alla partenza 24 timonieri. Tanti. “Tutti belli carichi, accolti da un mare particolarmente agitato a causa delle onde prodotte da un delirio di barche e gommoni di ogni possibile dimensione e tipo. La domanda che sorge spontanea al riguardo è: ma è proprio necessario sfrecciare costantemente alla massima velocità e passando rigorosamente, immancabilmente, fatalmente, sulla prua dei poveri Dinghy che arrancano verso la pilotina del Comitato di Regata ancorata giustamente un po’ al largo, fuori dal tratto di mare col passaggio più intenso?”. Domanda legittima, risposta scontata e purtroppo rassegnata davanti alla volgarità imperante.

Mancavano all’appello, tra i timonieri di vertice, Bavestrello e Samele. In ritardo ma alla fine in lizza il pluricampione italiano Vittorio d’Albertas e Titti Carmagnani, Filippo Jannello con Cicci e Francesca Lodigiani con Cavallo Indomito, che dopo una buona partenza in boa e un azzeccato bordeggio, conducevano in quella posizione tutta la prova seguiti da Marcello De Gasperi con Gallinella, Amedeo Ferri con Blues e Andrea Falciola con Solo per Pazzi.

Più vento nella seconda prova con la flotta assiepata nei pressi della barca giuria. Al via, come anticipato, anche il Behemoth dell’Airone d’Albertas e l’elegante Toulì bianco e verde con linee e numeri velici della vela in tinta di Titti Carmagnani. Filippo Jannello replicava e vinceva di nuovo, ma dietro di lui salivano alla ribalta i giaguari del Golfo che mettevano a segno le loro zampate: Gin Gazzolo con Pallino, bel 2°, Federico Pilo Pais con Blu Amnesia, 3° e Vinz Penagini 4°, mentre il regolarissimo Andrea Falciola era di nuovo 5°.

Saliva ancora il vento e parte la terza prova in cui Penagini – busto-munito causa frattura vertebra che sceglieva di ignorare, ritenendo sicuramente più salutare regatare che stare a riposo – combatteva e vinceva davanti a Jannello e D’Albertas. Il bordeggio in questa prova non era scontato e nella scia andavano in onda duelli, recuperi e intensi giri di boa. Al 4° posto Alessandro Pedone con vela ‘targata’ Monaco, mentre al 5° ancora una volta c’era Andrea Falciola. La classifica generale vede in testa Jannello, seguito da Penagini – da notare che nel 2021 il primo ha vinto il Campionato e il secondo il Trofeo Lombardi la cui classifica tiene conto di tutti i risultati senza alcuno scarto – da Falciola, Lodigiani e Pilo Pais.

La regata successiva dedicata agli equipaggi misti. Altra classica. La ‘Lui e Lei’. “Svoltasi sotto un caldo tremendo, ma non tanto da scoraggiare i ben 12 equipaggi misti. Un vero record. Non solo per il numero, ma per la qualità delle lei presenti, tra le quali veliste di lungo corso in altre classi come Manu, armatrice di J80, o Enrica, derivista e ufficiale di regata. Tra loro anche una giovanissima promessa, Azzurra Tonani, in equipaggio con Gin Gazzolo. Alla fine dei giochi la vittoria è di Federico Pilo-Pais e Francesca Lodigiani con Blu Amnesia”.

Il prossimo appuntamento sarà per la fine del mese, con la seconda giornata del Campionato del Tigullio il 30 e 31 luglio. Altre giornate ad agosto il 6, 27 e 28 agosto. Il tutto preceduto e seguito da festeggiamenti per i 70 anni di attività di un club da subito importante. Iniziò con la flotta Star del Tigullio, un evento di grande prestigio. Tra i soci fondatori si ricordano Luigi Maragliano (presidente fino al 1992), Andrea e Luigi Scettro, Roberto Squintani e il mitico ‘Bugin’ Guido Carbone che a 82 anni era possibile incontrare a torso nudo e alle cinghie del suo bel Dinghy 12’ di legno ‘Ambarabbà-Cicci-Cocò’. Di lui si racconta che partiva con altri due amici a bordo di un 5.50 S.I. da Portofino per andare a regatare in Francia.

Il trasferimento veniva fatto tutto a vela, unico genere di comfort il caffè bollente prodotto da una piccola caffettiera tenuta in bilico su un fornellino ad alcool. Queste avventure oggi sono impensabili.

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