(r.p.l.) Ognuno di noi ha avuto un punto di ingresso, qualcosa che lo ha tirato dentro The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd. Il ticchettio di tutti gli orologi che apre Time. I vocalizzi paradisiaci di The Great Gig In The Sky. Il suono delle monete e del registratore di cassa di Money. O, magari, prima di tutto la storica copertina di Storm Thorgerson con il prisma. Presto o tardi, o tardissimo, ognuno di noi però ci è entrato. E da quel mondo non ne è più uscito.
Uno dei dischi più importanti della storia della musica ha compiuto 50 anni (usciva in America il 1° marzo e in Inghilterra il 16 marzo del 1973) e per festeggiare la ricorrenza il 24 marzo scorso The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd è uscito in cofanetto deluxe, nuovamente rimasterizzato.
Celebrazioni di ogni tipo di sono susseguite in tutto il mondo e anche Chiavari sta facendo la sua bellissima parte. Come? Grazie alla mostra fotografica che il Dlf Chiavari ha allestito, sino al prossimo 7 gennaio, presso l’Auditorium San Francesco di via Entella: s’intitola ‘The Dark Side Of The Moon’, proprio come il disco, ed è un omaggio dei fotografi del Dlf al mezzo secolo di vita di questo disco che ha fatto la storia della musica. La collettiva, che ha aperto i battenti lo scorso 16 dicembre, si può visitare nei giorni feriali dalle 16 alle 19 e il sabato e i festivi dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, tranne il giorno di Capodanno che verrà osservata la chiusura. L’ingresso è libero.
“Questa – spiegano i soci del Dlf – è anche una bella occasione per iniziare i festeggiamenti del nostro cinquantesimo anno di vita. Cinquanta proprio come il celeberrimo disco dei Pink Floyd”.
The Dark Side Of The Moon è l’album con cui i Pink Floyd tornano alla forma canzone, con testi più diretti che parlano dei problemi quotidiani: soldi, morte, violenza, follia. È un disco che parla di tutto ciò che sfugge al nostro lato razionale, che esplora il nostro lato oscuro. Il lato buio della luna, allora, è quello che è dentro di noi. La scrittura delle canzoni è sicuramente influenzata dai problemi mentali che aveva avuto il loro leader e chitarrista, Syd Barrett, che ormai aveva lasciato il gruppo. “The Dark Side Of The Moon era un’istanza di empatia politica, filosofica e umanitaria che chiedeva disperatamente di venir fuori” avrebbe dichiarato Roger Waters. Secondo lui le canzoni dovevano avere dei temi che facessero arrabbiare la gente. Il suono dei Pink Floyd di The Dark Side Of The Moon parte dalla musica progressive, di cui usa ancora alcune idee (la suite, gli arrangiamenti wagneriani) per rielaborarla e arrivare al grande pubblico. Non a caso The Dark Side Of The Moon è uno dei dischi più venduti di tutti i tempi, con 50 milioni di copie vendute. Il mondo dei Pink Floyd ora è caratterizzato da una cupezza di fondo e dall’alienazione che è al centro delle canzoni e che ricorre spesso nei testi di Waters, e che sarà uno dei temi anche dei dischi a venire, soprattutto The Wall.
A contorno della mostra a cura del Dlf, all’Auditorium San Francesco, grazie alla collaborazione dell’Associazione Culturale O Castello, ci sono anche le mostre ‘Tema libero’ per il tredicesimo concorso fotografico, ‘Mulini e casolari di Liguria’, per la trentatreesima edizione del Premio Ciavai di fotografia, e ‘Fasce, la striscia di terreno sostenuta dai muretti a secco’, per la quinta edizione del Premio Ciavai di illustrazioni a tema.
