di DANILO SANGUINETI
La forza è niente senza il controllo. Lo sanno molto bene alla Chiavari Powerlifting, il coach e direttore tecnico Fabio “Orso” Riccobaldi inculca la massima ogni giorno, in ogni allenamento della settimana ai suoi scalpitanti puledri, un gruppo di ragazzi e ragazze che stanno facendosi largo a suon di risultati e record nel mondo rampante è sempre più ampio del Powerlifting, ossia del sollevamento pesi con regole ben determinate. E determinato è il team “forzuto” guidato da Riccobaldi perché ha nelle ultime settimane messo insieme una teoria di risultati molto molto interessanti.
Occhi puntati ancora una volta su Alessandro “Montagna” Solari, fresca medaglia di bronzo al campionato italiano Juniores nella categoria oltre i 120 kg: un podio nella palestra di Lodi, a fine del mese scorso con tanto di ennesimo record nazionale, avendo ottenuto un incredibile 330 kg nello stacco.
“È stato un podio non facilissimo da conquistare – riflette coach Riccobaldi – perché la concorrenza era di livello stellare. Conquistare il titolo era fuori dalla nostra portata, il campione in carica, ex europeo, partiva da una base di oltre 200 kg nella prova di panca. Sarebbe stato problematico fare meglio nel totale. In ogni caso Alessandro sarà da qui in avanti l’uomo, anzi il ragazzo, da battere nello stacco”.
Oltretutto Alessandro Solari con questo bronzo ha completato il set di medaglie. “Il bronzo con quel risultato ci ha indicato la direzione, ci ha reso chiaro certi aspetti sui quali lavorare. Resta una sola recriminazione: ci siamo mangiati parecchi kg nello squat per una disattenzione ai comandi di gara e per una “grindata eroica” troppo profonda a 280 kg. Abbiamo affrontato in ogni caso la gara senza troppi ripensamenti in lotta con una elite, atleti pazzeschi e sportivissimi con i quali è facile tessere legami”.
Se Solari è il vertice, la base sta ampliandosi. “In palestra abbiamo un sacco di atleti nuovi. Tra di essi una ragazza che arriva dalla Russia che è fortissima tra poco passerà nella categoria Master, solo deve essere convertita al Powerlifting essendo abituata al vecchio stile del sollevamento pesi”.
La Chiavari Powerlifting insomma non si siede sugli allori. “Assolutamente no, ci sono tanti giovani che si sono avvicinati alla nostra disciplina che in questi ultimi cinque anni ha compiuto passi da gigante. Ho un’unica preoccupazione: non riesco a dividermi e quindi ho bisogno di sostegno tecnico. Ogni sabato e ogni domenica ci sono gare regionali o nazionali da affrontare ed ogni atleta deve avere, come è giusto, un coach al fianco nella gara. Per questo sto formando degli allenatori che possano prendere in carico un gruppo di atleti, da seguire, consigliare e sostenere nel modo migliore”.