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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

La Chiavari Nuoto torna in serie A2 maschile di pallanuoto. Mister Roberto Dinu: “Credevo in questo gruppo, abbiamo fatto benissimo alla prima avventura”

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di DANILO SANGUINETI

Vincere non è difficile. Basta prendere un gruppo di ragazzi affamati, un allenatore praticamente esordiente a livello di prima squadra, mescolarli senza agitare (ed agitarsi) e si ottiene una specie di Cocktail della Vittoria grazie al quale ogni possibile competitor viene raggiunto e superato con leggerezza invidiabile. Il segreto della Chiavari Nuoto, che torna in serie A2 maschile dopo una permanenza più lunga del previsto in serie B, sta qua: la sbarazzina incoscienza nell’affrontare e centrare un’impresa che non era nei pronostici e che da nessuno poteva essere immaginata così spontanea e… inevitabile.

La squadra verdeblu ha affrontato le diciotto partite della regular season e le tre gare dei play off promozione come se fossero match di allenamento. Ha saputo impedire che la tensione prendesse il sopravvento, ha cancellato il pensiero del traguardo, è andata avanti giornata dopo giornata, affrontando un avversario e un problema alla volta. Grazie a questo ha dominato, non vinto la regular season del girone 2 – 47 punti conquistati, 15 vittorie, 2 pareggi, 1 sconfitta, Locatelli seconda staccata di 11 lunghezze – e ha superato nella finale in tre esaltanti prove un’avversaria quotata quale lo Sporting Lodi, seconda nel girone eliminatorio 1 con 42 punti, a meno quattro dalla Plebiscito Padova. Ha vinto gara 1 alla piscina Ravera di Chiavari 9-7, ha perso gara 2 con un preoccupante 2-9 a Lodi, ma sabato 2 luglio ancora alla Ravera davanti a un folto pubblico ha prevalso 7-4.

Dietro la sequenza di imprese c’è un nome. Quello di Roberto Dinu che dopo una carriera di portiere di ottimo livello, tra Camogli e Chiavari in A1, si è messo ad allenare. Apprendistato nelle giovanili, scalando le categorie, dai piccolissimi all’Under 19, con risultati sempre soddisfacenti. Nell’estate 2001 il presidente Danilo Ghio lo ha convinto che fosse il momento di passare a una prima squadra, la sua. Dinu, romeno diventato italianissimo per residenza, lavoro e famiglia, ha portato con sé gran parte della Under e l’ha integrata con prestiti dalle società della zona (doppio tesseramento). Una squadra che poteva fare bene e che invece ha fatto sfracelli: il capitano Matteo Raineri, Luca Perrone, Gabriele Ghio, Luca Lanzi, Pietro Mangiante, Geremia Botto, Sebastian Botto, Lorenzo Pagliuchi, Jacopo Chiavaccini, Tommaso Romanengo, Pietro Greco, Michele Greco, Nicola Schiaffino, Andrea Dinu, Nicolò Durli, Alessandro Campodonico, Andrea Laurita, Matteo Ghiselli, Lorenzo Grassi Lucetti, Brando Paganin.

“Sarò franco. Io credevo in questo gruppo ma neppure io pensavo che si potesse fare così bene alla prima avventura tutti insieme. La società ha creduto nel progetto, mi ha dato carta bianca, assegnandomi la responsabilità dell’intero settore pallanuoto, spero di aver ripagato la fiducia dei miei dirigenti”. La classe del tecnico che ha avuto un grande maestro nel connazionale Viorel Rus è dimostrata anche dalla dedica di fine stagione, quando si ricorda non solo dei suoi ma anche degli avversari. “Ad acque finalmente calme, dopo qualche giorno dalla promozione un ringraziamento da parte mia a tutti quelli che hanno fatto parte di questa annata fantastica. Dallo Sporting Lodi che ci ha conteso fino all’ultimo secondo in una bellissima sfida la promozione in A2, a tutte le altre squadre del nostro girone, alle tante persone che ho avuto onore di conoscere, alle altre società che ci hanno aiutato a completare la rosa, alla mia società che mi ha permesso di lavorare in tranquillità e senza pressione, a tutto il mondo Chiavari Nuoto e quando parlo del verdeblu mi riferisco a tutti: allenatori, istruttori, bagnini, addetto stampa, fotografo, direttore marketing, dirigenti, sponsor, addetti segreteria, atleti delle altre discipline e giovanili pallanuoto, genitori, parenti, amici, famiglie, tifosi, chiunque (e chiedo scusa se ho dimenticato qualcuno) abbia interagito con la prima squadra. L’ultimo ringraziamento va ai miei ragazzi, i veri protagonisti della promozione (19/20 atleti, la maggior parte cresciuti in casa). Senza l’apporto di tutti non saremo arrivati da nessuna parte, capaci di migliorare giorno dopo giorno sia fisicamente ma soprattutto mentalmente. La vera forza non è stato l’individuo ma il gruppo, tutto questo non sarebbe stato possibile senza essere… una squadra”.

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