di ALBERTO BRUZZONE
Fa discutere moltissimo – come sempre accade di fronte a questi tipi di provvedimenti – l’ordinanza del Comune di Chiavari che istituisce, a partire da ieri, due distinte zone a traffico limitato nella zona del centro cittadino.
La prima, denominata Ztl residenti, consente l’accesso ai veicoli dei soli residenti nel Comune di Chiavari, dalle 6 alle 22, in queste vie: via Marinetti, via Raggio, salita Levaggi, via Marana, via delle Vecchie Mura, via Ghio nel tratto adiacente a via delle Vecchie Mura, via Entella nel tratto compreso tra via Marsala e piazza Matteotti, passo alle Clarisse e piazza Matteotti.
La seconda, denominata Ztl centro storico, consente l’accesso ai soli residenti del centro storico in queste vie: via Marinetti, via Raggio, salita Levaggi, via Marana, via delle Vecchie Mura, via Ghio nel tratto adiacente a via delle Vecchie Mura, via Ravaschieri, piazza Fenice, salita Gianelli, piazza Verdi, via Costaguta, via Entella nel tratto compreso tra via Marsala e piazza Matteotti, passo alle Clarisse, piazza Matteotti, via Martiri della Liberazione, via Vittorio Veneto, via dei Revello (tratto compreso tra via Entella e via Vittorio Veneto), via Grimaldi, vico Della Torre (tratto compreso tra via Costaguta e via Martiri della Liberazione), via dei Gandolfi (tratto compreso tra via Costaguta e via Martiri della Liberazione), via Bighetti, vico Emanuele Gonzales (tratto compreso tra piazza Fenice e via Martiri della Liberazione), via Raggio (tratto compreso tra via Bighetti e via Martiri della Liberazione), via San Giovanni, piazza San Giovanni, via delle Vecchie Mura (tratto compreso tra via Raggio e via Martiri della Liberazione), vico dei Cogorno, via Mongiardini (tratto compreso tra via Raggio e via Martiri), via Rupinaro, vico Sanguineti.
La Civica amministrazione, in sostanza, ha deciso di portare avanti quel progetto di pedonalizzazione del centro che più volte è stato annunciato nel corso degli anni, provocando sempre spaccature, ampie discussioni, mugugni e, non di rado, un clima incandescente. Dopo settimane di anticipazioni e smentite, dopo gli incontri – decisamente piuttosto tardivi e incompleti – con le associazioni di categoria, martedì all’ultimo momento utile l’ordinanza ufficiale è uscita, a firma del segretario generale, e adesso per cinque mesi i chiavaresi, ma anche i numerosi turisti, dovranno far conto con queste novità, introdotte “in via sperimentale”.
Nell’atto si legge che “l’Amministrazione intende istituire la Ztl in via sperimentale e temporanea della durata di 5 mesi, dalla sua entrata in vigore, al fine di valutare gli effetti e proporre gli eventuali correttivi che si renderanno necessari prima di assumere un provvedimento che abbia carattere definitivo”.
E questo non solo perché “le vie di accesso alle aree del Centro Storico, come via Entella, risultano di limitate dimensioni, con marciapiedi estremamente ridotti che espongono i pedoni a possibili pericoli, pertanto risulta opportuno ridurre il più possibile il traffico veicolare”, ma anche perché “le aree a monte dell’Area Pedonale del Centro Storico, e piazza Matteotti, pur essendo attualmente aperte al traffico veicolare, appartengono al patrimonio urbanistico e culturale del Centro Storico”.
Quindi, secondo il Comune, “è opportuno tutelare le suddette aree di particolare rilevanza storica e architettonica, dove tra l’altro vi sono palazzi di particolare pregio risalenti al XV secolo quali Palazzo Ravascheri, Palazzo dei Portici Neri, Palazzo Marana nonché piazza Fenice e le Chiese di San Giovanni e Rupinaro, oltre le vie di accesso alle stesse aree, riducendo il più possibile il transito veicolare per aumentare la vivibilità delle suddette zone e per tutelare anche la salute dei residenti e di chi vi lavora”.
Ma è proprio da chi vi lavora che si elevano le voci maggiormente contrarie. L’istituzione della Ztl, a ogni latitudine, è un provvedimento divisivo quanto mai e, puntualmente, a essere più scontenti sono i commercianti. Non si è fatta attendere, così, la consueta raccolta di firme: sulla piattaforma Change.org (a questo link: https://www.change.org/p/riaprire-al-traffico-piazza-matteotti-via-entella-e-piazza-verdi-a-chiavari?source_location=search), ieri nel tardo pomeriggio la raccolta aveva raggiunto le 1130 sottoscrizioni.
Secondo i promotori dell’iniziativa, “questa petizione nasce dall’esigenza di molti residenti e commercianti del comune di Chiavari e dei comuni limitrofi, che si trovano a fronteggiare notevoli problemi legati alla chiusura al transito veicolare di piazza Matteotti, via Entella e piazza Verdi. La limitazione del traffico, infatti, sta causando disagi a chiunque debba usufruire di servizi sanitari, professionali, amministrativi, artigianali e commerciali, oltre a rischiare di desertificare completamente la zona. Desideriamo quindi sensibilizzare le autorità locali sulla necessità di una riapertura al traffico, per il bene di tutti i cittadini. Le strade sono vita e collegamento per la comunità e il loro blocco rappresenta un ostacolo al normale corso della vita cittadina”.
A spingere moltissimo per la buona riuscita di questa raccolta di firme sono i commercianti. Bernardo Pessagno, presidente di Ascom Chiavari, osserva: “Noi non siamo contro le Ztl in assoluto e non siamo contro le pedonalizzazioni in senso assoluto. Il problema è che non siamo mai stati interpellati prima dell’annuncio di questo provvedimento, nonostante avessimo richiesto incontri a più riprese, anche a mezzo di pec. Siamo contrari a queste soluzioni ibride e fatte senza programmazione e siamo contrari a un’amministrazione che rifiuta la strada del dialogo”.
Secondo Pessagno, il concetto è chiaro: “Si vogliono le pedonalizzazioni? Benissimo, ne ragioniamo. Ma servono prima un piano del traffico, il cambio di alcuni sensi di marcia e, soprattutto, servono dei parcheggi a cornice, quelli che andiamo chiedendo da anni, con la possibilità di navette che poi conducano le persone in centro”.
A leggere i vari programmi elettorali che sono passati a Chiavari nel corso degli anni, quello dei parcheggi a cornice è un tema assai ricorrente: “Va rivisto tutto il piano del traffico cittadino e bisogna ragionare su aperture e chiusure con tutte le categorie sociali e produttive della città”. Altrimenti sembra un favore fatto a pochi che finisce per scontentare molti, e la storia chiavarese è assai ricca in questo senso. “La raccolta firme andrà avanti – commenta Pessagno – e poi vedremo se adottare anche provvedimenti molto più forti. Bisogna che chi amministra capisca che prendere provvedimenti in questa maniera equivale a chiamarsi addosso delle sommosse di popolo”.