di DANILO SANGUINETI
L’asso nel manicotto o nel passamano. La carta giocata da tre intraprendenti rapallesi è stata quella di credere che ‘less is more’, che a volte il sapientemente minuscolo riesce a farsi notare e a spiccare più che le muscolari esibizioni di lusso e i poco variegati tentativi di scioccare dei grandi negozi e illustri marchi. Dritto al bersaglio sin dal titolo.
‘La Casa e il Mare’, siamo quello che facciamo, ci occupiamo di quanto dichiara la nostra insegna. Punto. L’azienda, esplicitando i due campi per i quali inventa, costruisce e commercializza tappezzeria e complementi di arredo, progetta interni di abitazioni con mura e murate, sulla terra e sull’acqua. ‘La Casa e il Mare’ si è dotata di uno showroom centrale prima a Rapallo e poi a Chiavari. Una base solida però affida il suo volto più simpatico e accattivante a una mobile esibizione, una vetrina montata su un Apecar. Un veicolo a tre ruote, il mezzo di trasporto che diventò la cinghia di trasmissione dell’Italia lavorativa degli anni 50-60-70, la via di mezzo tra la lambretta e i furgone, il semovente e onnipresente motocarro che prese l’Italia dal niente dell’immediato Dopoguerra e la trascinò nel gruppo delle maggiori dell’occidente industrializzato.
Il piccolo Apecar porta sulle sue spalle una storia importante e della fattispecie del negozio rapallese esibisce anche una varietà e una freschezza di proposte che attirano l’attenzione non solo dei turisti ma anche degli stessi residenti. Una forma di viral marketing dal costo ridotto e dalla efficacia indubbia. Basta un’occhiata al percorso esistenziale dei tre imprenditori che hanno dato vita a questo esperimento commerciale per comprendere. La loro proposta non sarebbe stata banale.
Racconta Christian Ruffini, il trattino commerciale che sta tra la mente dietro le loro proposte, la consorte Enrica Piaggio, e il braccio che le realizza, il tappezziere di lungo corso Davide Cappellini. “La genesi dei nostri negozi è atipica. Dieci anni fa pensai di proporre a Davide – erede di quattro decenni di attività nella tappezzeria artigianale, iniziata da Giuseppe Cappellini a Cantù nel 1965 – l’apertura a Rapallo del negozio e del laboratorio ‘La Casa e il Mare’. Mia moglie, architetto, avrebbe disegnato, Davide avrebbe costruito, io mi sarei occupato del commerciale”.
Un passo avventato ma non troppo. “Io avevo, anzi ho, un’altra attività, un piccolo cantiere navale con degli ormeggi nel porto Carlo Riva. Conosco abbastanza bene il mondo della nautica, ritenevo che ci fosse spazio per realizzare e vendere oggetti singoli di fattura pregevole, pezzi unici per l’arredamento delle barche. E allo stesso tempo non volevo rimanere ‘ancorato’ al settore marino. Di conseguenza abbiamo pensato anche al decoro casalingo”.
L’importante era che i clienti potessero apprezzare l’originalità, la genuinità delle opere messe in vendita. “Garantiamo che ogni nostro passo, dal singolo cuscino per la casa alle tappezzerie interne ed esterne per le imbarcazioni, dalle tende ai letti, è impregnato di storia e di cura artigianale. ‘La Casa e il Mare’ si è specializzata nella realizzazione di letti, divani, poltrone, pouf su misura, oltre che nella realizzazione e installazione di tende e mantovane con vasta scelta di pregiati tessuti. La nostra offerta si occupa anche di forniture e confezioni per la nautica: rifacimenti di cuscinerie interne ed esterne, tendalini, coordinati mare, coperture in spugna, posa di moquette e vari lavori a bordo. All’occorrenza siamo in grado di realizzare o rifare gli interni di alberghi e residenze turistiche. Abbiamo già realizzato arredi ed imbottiti per varie strutture ricettive, compreso tendaggi con certificazione ignifuga”.
L’esposizione e il magazzino sono a Rapallo in corso Colombo 38. Incontra il favore degli acquirenti. Il signor Christian ammette la sorpresa dello stesso trio. “C’era un margine di incertezza, non posso negarlo. Abbiamo aperto quando tutto intorno i colossi del settore stavano facendo terra bruciata attorno a loro. Invece abbiamo subito visto che c’era spazio per chi offriva un prodotto diverso, piccoli pezzi unici che piacevano, dal costo differente da quanto si può trovare in una Ikea o in un LeRoi Merlin, perché su un’altra scala di valore e proprio per questo acquistabile”.
‘La Casa e il Mare’ si regge sulle proprie gambe dopo pochi mesi di ‘praticantato’. Sul finire del 2019 addirittura raddoppia. “Abbiamo aperto un piccolo spazio anche a Chiavari a lato del Comune proprio davanti all’ingresso dell’Anagrafe. In questo caso ci siamo scontrati con l’inizio dell’emergenza Covid e vissuto due anni complicati. Abbiamo deciso di tenere duro. Ed alla fine anche in questo caso abbiamo avuto ragione. Oggi le cose marciano anche a Chiavari”.
Il merito oltre che della qualità delle realizzazioni anche del modo di proporsi. “Ci siamo resi conto che il contatto diretto con il cliente, lo scambio di idee dal vivo ha per quest’ultimo un valore aggiunto che viene tenuto nella giusta considerazione”.
E dove non arriva il passaparola c’è… l’Apecar. Il furgoncino che gira instancabilmente per le vie della città, si ferma nei mercatini e nelle fiere, viene riconosciuto, suscita curiosità e cattura clienti. “Non manchiamo mai un appuntamento con le varie expo da quelle della zona sino a Genova, alla Fiera di Primavera del capoluogo siamo ospiti fissi con il nostro ‘carro armatino’”.
L’idea dalle suggestioni infantili. “Ho ancora negli occhi i venditori ambulanti che sui mercati arrivavano anche da lontanissimo a bordo di questi sferraglianti motocicli che si trasformavano con facilità e funzionalità stupefacenti in showroom su tre ruote. Ho immaginato un ‘donne c’è l’arrotino!’ in versione tappezziere”.
Artigianale la realizzazione, pragmatico l’approccio, manageriale la proposta, originale la pubblicizzazione del tutto. C’è un sentore di ‘Spirit of ’46’ nei negozi di ‘La Casa e il Mare’. Qualcosa nella intraprendenza del trio richiama la fame di avventura in una Italia che aveva le pezze sul di dietro e proprio per questo sapeva aguzzare l’estro e tappezzare di trovate fenomenali il sentiero verso la prosperità. Proprio l’Ape suggerisce un nesso con la sagacia dell’ingegnere Corradino d’Ascanio, creatore della Vespa, la progenitrice della famiglia di Ciclo- moto-imenotteri di fama mondiale: eravamo inventori e innovatori, restiamo almeno ingegnosi.