(r.p.l.) Dopo sei anni di tristissima chiusura, finalmente qualcosa si muove per il Teatro Cantero che tanta importanza ha ricoperto nel ruolo civico di Chiavari e del Tigullio.
Vi è la possibilità che Regione Liguria e Città Metropolitana di Genova diano al Comune di Chiavari la disponibilità a concorrere per l’acquisto del bene, il che costituirebbe un primo passo indispensabile per rialzare il sipario.
In questo caso occorrerà procedere ad una ristrutturazione accorta e consapevole, finalizzata ad un utilizzo adeguato ai tempi, che ne permetta una gestione capace di stare in piedi il più possibile in autonomia.
Il Gruppo Duferco ha deciso in questa fase di dare il suo contributo all’operazione offrendo alla città una valutazione dello stato attuale ed un progetto di intervento di restauro e riuso completo, di determinazione di tempi e costi di attuazione.
Questo consentirà alla città, una volta finalizzato l’acquisto, di risparmiare, oltre al costo stesso del progetto, più di un anno di tempo durante la fase esecutiva.
I tecnici di Duferco e delle società che con essa hanno collaborato presenteranno il progetto alla cittadinanza e ai rappresentanti del Comune di Chiavari, della Città Metropolitana e di Regione Liguria sabato 24 febbraio, alle 17, presso la Sala Ghio Schiffini della Società Economica, in via Ravaschieri 15. La cittadinanza è invitata a partecipare.
È un momento di snodo fondamentale per il futuro del Cantero, perché mai come adesso la prospettiva di ripartire è concreta. Il progetto che verrà illustrato sabato è stato elaborato negli ultimi mesi da Duferco Engineering con la collaborazione di Progetto Digitale, B&Partners architettura e ITEG srl società di ingegneria.
Il progetto di restauro, oltreché essere finalizzato all’adeguamento della struttura alle normative vigenti, si pone l’obiettivo di proporre un modello di gestione che ne favorisca il mantenimento e lo sviluppo culturale.
Il concetto di polivalenza e di multiuso è, alle latitudini di un bacino di utenza non enorme come quello di Chiavari e del Tigullio, essenziale, come ha spiegato il nostro editore Antonio Gozzi in un suo recente intervento.
“Non è forse un caso infatti – sostiene Gozzi – se anche il primo progetto del nostro teatro presentava degli aspetti costruttivi di polivalenza: già negli anni Trenta del secolo scorso i progettisti e i proprietari, sensibili allo spirito del tempo che vedeva avanzare il successo del cinematografo, avevano messo a punto una struttura ibrida che rendesse il teatro funzionale anche alla fruizione di spettacoli di questo tipo. È probabile che qualche purista si sia scandalizzato già in allora, ma è anche e soprattutto grazie a questo tipo di spettacoli, diventati nel tempo fenomeno di consumo di massa, che il Teatro Cantero è sopravvissuto fino al 2017, nutrendo tra una rappresentazione teatrale e l’altra la fame di cinema di generazioni di chiavaresi”. Ora si guarda al futuro. A cominciare da sabato prossimo.
